Recensioni per
E senza mani, lo sai...
di miss dark

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
11/01/11, ore 14:44
Cap. 1:

L'ho sentita sulle spalle. Pesava sempre di più e non c'era speranza di rimettersi in piedi. Questo testo mi spegne la speranza per un attimo e mi fa intuire una nuova visione sul mondo, apocalittica...Meglio che non lo rilegga in effetti.

Recensore Veterano
08/01/11, ore 15:33
Cap. 1:

Bruciante.
Dall'amaro al buio al vuoto alla morte alla paura al silenzio, e poi di nuovo, e di nuovo, in un ciclo angosciante, nauseante, bruciante. Difficilmente ho letto qualcosa di tanto intenso, tanto da togliermi il fiato - e le parole, non so proprio cosa dirti. Potrei rileggerla per ore senza stancarmi, senza sentire venir meno le emozioni che trasmette (e trasmetti), senza sentirla meno viva, meno vera, meno bruciante.
Complimenti.

Nuovo recensore
16/12/10, ore 22:43
Cap. 1:

Sai a cosa ho pensato mentre la leggevo?
Una canzone.
E' come una di quelle canzoni tristi e lente, che anche se non capisci cosa dicono, ti fanno precipitare nel vuoto. E la cosa più angosciante è che puoi rileggerla mille volte, ma arrivi sempre allo stesso punto, cioè da nessuna parte, e puoi solo ripetere il giro ancora e ancora. E ancora. Finché non si spegne tutto.

Recensore Junior
05/11/10, ore 15:40
Cap. 1:

Io tendo istintivamente ad amare qualsiasi cosa tu scriva, quasi fosse un riflesso incondizionato.
Credo sia essenzialmente per la musicalità che riesci a dare alle parole, come se fossero onde. Note. Ed è una tua caratteristica particolare. Ci sono immagini superficialmente dolci, a volte, ma sotto c'è sempre sangue. Questo mi rende cara la tua produzione, perché mi è vicina in modo sconcertante.
E lo so che non recensisco mai. Ma leggo e amo tutto quello che tu scrivi - in un certo senso, amo anche te. Avevo bisogno di ringraziarti, però, dopo questa storia, perché, come sempre, riesce ad esorcizzare un po' i miei demoni. Grazie. Un bacio.

Recensore Veterano
02/11/10, ore 11:13
Cap. 1:

Ele, io trovo questa poesia molto bella, molto vera, davvero molto vera, e molto elegante, nelle parole, nei versi, nella musicalità. 
È un fedelissimo racconto di quella routine della tristezza, alla quale sei (siamo) ormai avvezza, un circolo vizioso che ti trascina vorticoso nelle sue spire disperate dall'amaro al buio al vuoto alla morte alla paura al silenzio, ancora, ancora e ancora.
Mi viene in mente una frase di "Horloge", anche se nella poesia non assume proprio lo stesso significato: Le gouffre a toujours soif.
Brava!