Recensioni per
L'Orrore
di timscrivello

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
02/01/11, ore 20:16
Cap. 1:

"Quella stanza si presentava molto tradizionale, rosse le pareti, blu il soffitto, ma assai vacante."
Trovo questo periodo alquanto confuso.
Non pensi sarebbe meglio "Quella stanza si presentava molto tradizionale: rosse le pareti, blu il soffito... ma lo stesso abbastanza vacante"
o quello che altro vuoi, ma così mi sembra contorta, sì.

"C'era un tavolo maestoso, ornato impec-cabilmente"
Cioè? O.o

"Si rese conto fin da subito che il soggetto fosse morto"
spazio ripetuto.

"L'ospite disse che era stata abbordata per strada, una limousine si era fermata accanto a lei e dall'interno le avevano detto che qualcuno avesse bisogno delle sue calde coccole"
"Che qualcuno AVEVA bisogno delle sue calde coccole", attenzione.

"Non fecero neanche in tempo a domandarsi il perché si trovassero lì, quando dalla porta apparve un vagone da Luna park con a bordo un intera famigliola,"
Ci vuole l'apostrofo su UN'INTERA FAMIGLIOLA.

"gli passarono accanto e l'ospite si tolse l'occhio e lo infilzò col pugnale che poi conficco nel suo mignolo."
"gli passarono accanto e l'ospite si tolse l'occhio, infilzandolo col pugnale che poi CONFICCO' nel suo mignolo" credo sia meglio.



Dunque, una storia molto carina, sì.
Complimenti, è stato 'divertente' leggerla.

Recensore Junior
09/11/10, ore 15:39
Cap. 1:

Bravo.Il finale è stato inaspettato e divertente. ^^

Recensore Junior
06/11/10, ore 00:38
Cap. 1:

Complimenti vivissimi, la storia ha una trama solida, grammaticalmente corretta e molto scorrevole.

Le due parti in cui e divisa, e che non sembrano tra loro collegate, alla fine trovano la loro unità nella scoperta che si tratta di una casa degli orrori del luna park. Tuttavia non si riducono i personaggi descritti ad oggetti, banali automi mossi da  macchinari, ma vere creature dell'immaginario orrorifico.
Non si può dire che la scoperta finale privi il lettore del 'sospiro di sollievo' che aveva appena tirato: i poveretti sono infatti ridicolizzati da un lavoro degradante. E' questo particolare che fa rientrare la storia nel genere Satirico (non appena ho letto il genere, mi sono chiesta subito cosa avrei trovato nella fic), non facile da gestire e inadatto a chi usa un linguaggio 'semplice'. Forse è una metafora sull'odissea quotidiana del lavoratore odierno, chissà...