In primis ti rinnovo i miei più sentiti ringraziamenti per aver preso in considerazione l’idea di scrivere un racconto da una mia alquanto modesta idea, da quel che posso vedere lo svolgimento fatto in quello che dovrebbe essere il primo capitolo non mi sembra affatto male, anzi.
Posso senz’altro dire che il personaggio protagonista, Simone, mi piace molto, anche per la caratterizzazione che gli hai dato (direi che ha capito davvero molto bene lo spirito di questi particolari tempi, date i suoi vasti interessi e le sue passioni principali, tra cui appunto quella dello scrivere, ed al servizio di questa mette a disposizione la sua esistenza, pronta a cogliere la possibile ispirazione da ogni dettaglio, conscio del concetto secondo il quale il mondo è un teatro è chi vive in esso altro non è che un attore, vive con i sensi allerta nell’attesa del lampo di genio che lo porterà in una nuova avventura nei vasti spazi della fantasia, che però deve essere in qualche modo frenata per poterne trarne qualcosa di buono per i suoi scopi; ma grazie a particolari artifici neurali, l’abbigliamento particolare del suo migliore amico (che a mio avviso non sembra particolarmente simpatico) non è più quello di un tipo che ama vestire casual, ma nientemeno che un vampiro in visita nel mondo degli umani, e due ragazze impegnate nelle schermaglie amorose tipiche di quella fascia d’età diventano due aspiranti alla conquista sentimentale del misterioso individuo, quindi un abbozzo di trama c’è, però il nostro eroe s’accorge alla prima prova di stesura che manca ancora tanto prima di passare alla messa in pratica, ma per fortuna non si dà per vinto.
Quanto alle proposte, purtroppo non ne ho molte, però secondo me l’ideale sarebbe appunto quello di continuare ad inserire aspetti della vita privata di Simone con il suo tentativo di scrivere un racconto, appunto scandito dalle varie fasi (elaborazione della trama, inserimento e/o eliminazione di personaggi, ruolo che essi dovrebbero avere nella storia ecc), inoltre non escluderei momenti in cui il protagonista comunica ad altri (sia on che off line) il suo proposito, e magari da questi pareri (che possono essere sia costruttivi che distruttivi, specie da parte di chi non capisce il tormento interiore che sta attraversando il tapino), si potrebbero inoltre elencare i vari vicoli ciechi in cui è incappato, oppure le volte in cui si è accorto che la trama stava diventando incoerente perché magari voleva inserire a forza una scena o una frase che gli sembravano ad effetto per poi accorgersi che travisava il resto; non dovrebbero mancare poi i momenti in cui Simone, stanco e scoraggiato, avrebbe intenzione di porre la sua fatica nel cestino del PC, per poi ripensarci e vedere cosa si può salvare, magari sfoltendo qua e là il troppo e il vano (credo che a questo scopo andrebbero inseriti stralci e parti di questo ipotetico racconto, e poi mostrare il lavoro di modifica ed emendamento del testo, perché s’è accorto che non voleva dire quello che pensava lui, magari dopo l’ennesima rilettura, tenuta alla vigilia dell’eventuale pubblicazione (credo che anche Simone pubblichi su un archivio pubblico, ma se preferisci l’opzione privata per me fa lo stesso) e si accorge che ci sono errori marchiani di battitura cui deve rimediare , si potrebbe anche narrare l’attesa del primo commento alla storia, e le reazioni che questi muovono all’autore (magari nei primi giorni non ci sono, cosa che potrebbe gettare nello sconforto il protagonista), insomma, si dovrebbero descrivere le varie fasi della preparazione e realizzazione di un racconto basandosi sugli alti e bassi (nella vita come negli hobby) del suo autore.
Per gli amanti della sintesi: mi sembra davvero un bel capitolo, complimenti.
PS. E spero che i suggerimenti fatti possano esserti stati d’aiuto. |
