Recensioni per
Lo Giardin de' Demòni
di Myrose

Questa storia ha ottenuto 91 recensioni.
Positive : 91
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/03/19, ore 18:04

Recensione premio per il contest “Specchi, ombre e presagi: il doppelgänger” – giudice Shilyss.

Cara Myrose,
Lo stile ricercato e aulico si lega, stavolta, a un richiamo quasi biblico. Hai fatto bene a specificare in nota che non si tratta di un inneggio a chissà che, non perché io l’abbia pensato – figuriamoci! – ma perché non tutte le persone riescono a fare la necessaria distinzione tra verità e finzione, vita e arte. Sono la stessa cosa, alle volte, ma alle volte no. Dopo questa riflessione che oserei definire borgesiana, passo a dire che la nascita del demone è proprio, come dici nei tuoi stupendi versi, la caduta. Come racconta anche la Genesi, la natura primigenia di essi è quella angelica ed è solo la ribellione, col suo peso, a renderli demoni, creature millenarie e fuori dal tempo consapevoli, però, della loro primigenia natura rinnegata. La Grazia divina ha permesso che ciò avvenisse perché pietosa e lungimirante. La domanda finale mi ha fatto uno strano effetto: in quel “ciò che resti del più maestoso tra gli Angeli,” con il chiaro riferimento a Lucifero, ho visualizzato l’immagine dell’angelo caduto e corrotto che, da più bello, è morto e rinato sotto una forma sicuramente più infelice. La tua discesa agli Inferi ha, così, sia i tratti della grandezza ultraterrena, che la mestizia dovuta alla consapevolezza di una battaglia persa in partenza. A colpirmi è stato anche il titolo di “maggiordomo consapevole”: in questi tempi grigi, chi conosce la propria storia e sa individuare chi siamo e da dove veniamo ha una marcia in più (sì, c’è una lieve polemica all’insegnamento della storia), ma solo conoscendo noi stessi possiamo affrontare meglio il futuro. E il maggiordomo, questo, lo sa.
I miei più sentiti complimenti!
Shilyss

Recensore Veterano
18/02/11, ore 10:17

Sei decisamente ampollosa nel tuo modo di scrivere. Non è una critica, visto l'argomento cui tratti. Sono d'accordo con te circa la celebrazione di coloro che forti del proprio ego, osarono ribellarsi all'Ordine Celeste. Gli Angeli Caduti sono creature magnifiche pur riplendendo di una luce guasta, considerando la più alta concezione di "Luce". Conosco la ricerca greca del "Bello e Buono" però mi domando se il paragone non sia un po' azzardato. Dio, nella concezione Cristiana, è definito "Buono e Misericordioso" comunque, mi limito a porti l'osservazione sotto forma di domanda, non avendo un'ampia conoscenza della Bibbia. Perciò, gradirei che tu prendessi la mia osservazione con le molle. Il tuo lavoro mi ha conquistata, sul serio. E pensare che ho trovato questa storia casualmente!
Baci
DeathKid

Recensore Master
25/11/10, ore 12:55

Ed eccomi qui, tesoro. Mi dispiace di essere l'ultima tua "fedele" a recensire ma, ahimè, stavolta il tempo mi scorre fra le dita come fosse acqua che non più disseta. Ma passando a questo breve, quanto affascinante componimento, devo dire che, in realtà, più intrigante della poesia stessa ne è stata la tua spiegazione - benchè l'amata e odiata insegnante di latino m'abbia a dir poco stordito con i suoi etterni discorsi sul concetto di "kalòs kai agathòs" che mi è subito esploso davanti agli occhi al sol leggere l'accostamento dei termini "bello" e "buono". Il tuo componimento è certamente elegante e ricco di significato, ma ancor più interessante è il fatto che ogni parola rinvia ad altri concetti, in una continua osmosi fra lettura e ricordi. Tu vai oltre ciò che dici, come un moderno George Bernard Shaw che arricchisce di metafore le sue rappresentazioni per scatenare un costante rinvio di senso. Ad esempio, i primi versi mi han fatto ricordare subito il Paradise Lost di John Milton e la celebre frase di Satana che, fiero, e visto in un'ottica del tutto dignitosa, asserisce: "it's better to reign in Hell than to serve in Heaven" - è più gratificante governare l'Inferno che esser servo in Paradiso. In questo modo, Michaelis acquista fierezza ed orgoglio nell'esser consapevole di ciò che è e di quel che rappresenta; ed è allo stesso tempo appagato dal fatto di non aver perso un briciolo di ciò che di angelico doveva esservi stato in lui in un tempo remoto. In fondo, Lucifero era pur sempre il più bello fra gli angeli, ad immagine e somiglianza di Dio, e dunque non poteva che essere splendido oltre ogni umana comprensione; per lo stesso motivo ritengo che il sacro e il demoniaco, in sostanza, non siano due facce opposte della medaglia, ma due (me le immagino così) venti contrari, che si scontrano e si mescolano, pur conservano per la maggior parte la loro primordiale essenza; in parole povere, nell'ultimo verso in cui dici "In sostanza, chi mai è il Demonio se non ciò che resti del più maestoso tra gli Angeli?" mi viene da pensare che, anche se Michaelis è un demone, di lui vi deve pur essere ancora un'antica traccia del bene di cui era pervaso un tempo (un po' come lo Yin-Yang).
Scusa se ti ho tediato con i miei ragionamenti; probabilmente tu intendevi ben altro, ma questo è quel che io ho voluto vedere nella tua poesia che, ripeto, è bellissima come le altre.
Un bacio
Lirin Lawliet

Recensore Master
22/11/10, ore 10:11

Ah, mia gentile Poeta, tu per me potresti anche scrivere l'apologia del Male, dacché la tua poesia si amalgama così bene al tema demoniaco, tanto da esaltarne la sublime ed orrida bellezza. Ebbene, parliamo di bellezza, di Cadute e di nature. Hai trattato senz'altro un tema interessante -o che io, nel mio folle pensare, trovo sempre sorprendente ed intrigante... Ahimè, le Cadute catturarono anche lo svilupparsi d'una mia storia, ma questo non ci interessa XD-. Concordo nel dire che il momento della Caduta è la rivelazione: uno scindersi ed aggiungersi di emozioni e consapevolezze portano alla nascita di demoni quali Sebastian ed il Male che in tali creature vien visto, spesso appare sgraziato, orribile. Eppure Stella del Mattino era l'angelo più bello, che il brutto deva per forza essere associata al male quasi mi lascia l'amaro in bocca... I demoni seducono col proprio fascino, perché rubargli la bellezza con una caduta? E se quest'ultima, invece, non fosse proprio l'apoteosi di quella bellezza, la minaccia più grande e più vera, la beffa finale, la nuova menzogna?! Ecco la domanda che mi ha aperto la tua affermazione finale: ho pensato a Sebastian, al fatto che non riveli il suo VERO volto... Che racchiuda in sé bellezza e orrido aspetto nella propria natura o v'è altro sui demoni che ancora non sappiamo od immaginiamo? Una drabble riflessiva, molto... Complimenti!

Recensore Master
21/11/10, ore 13:12

Ma che bella sorpresa alzarsi la mattina e trovare una nuova poesiola da leggere! No, bugia, l'ho letta già ieri notte ma perdonami se recensisco solo ora, ero troppo stanca per riuscire a mettere insieme quattro parole per esprimere al meglio il mio parere su questa poesia!
Qui hai messo in luce un aspetto di Sebastian (e per estensione di qualunque altro demone) che in pochi hanno trattato: ovvero chi è un Demone se non un Angelo caduto?
Nell'immaginario comune Lucifero è visto come un essere spaventoso, dall'aspetto mostruoso, ma ci dimentichiamo troppo spesso che egli era il più splendente degli Angeli: quanto può imbruttirsi un essere bellissimo, anche se vive negli Inferi lontano dal sole e tra le pene dei dannati? Allo stesso modo si può parlare di Sebastian. Un demone che tempo addietro era un Angelo, per cui, almeno questo è ciò che io posso dedurre e ciò che la tua poesia mi ha indotto a pensare, sarebbe logico credere che il bel viso di Sebastian sia lo stesso di quando era un angelo che, purtroppo, ora ha perso le ali ed ha acquisito una sensualità che di sacro ha ben poco: perchè i demoni inducono in peccato e quale modo migliore di farlo se non attraverso una 'deliziosa tentazione'? XDDDD *ogni riferimento a fic realmente esistenti è del tutto volut... ehm casuale*
Oppure ho detto solo un sacco di stupidaggini e magari tu intendevi dire qualcos'altro che io non ho colto per niente! Ad ogni modo ti ringrazio per avermi fatto riflettere su questo punto, che trovo un ottimo spunto per meglio analizzare Kuroshitsuji!
Non vedo l'ora di 'gustarmi' la prossima poesia! X°D

Kisses Lory

Recensore Master
20/11/10, ore 16:47

Oh, ma quanto mi è piaciuta questa! *-*
Studiare proprio questi argomenti, capirli, tra l'altro, mi fa sentire immensamente potente. Ma, a parte questo, tu, che li sai combinare con tanta maestria in un componimento tanto breve, mi ispiri infinita ammirazione. E' affascinante, hai ragione, la ribellione di Lucifero a Dio ed è stato molto interessante come tu l'abbia descritta; in poche righe, sai trasmettere moltissime cose e ciò ti fa onore - non credo sarei altrettanto capace di infondere tanti significati ad appena cento parole, o anche meno.
Il primo e gli ultimi tre versi sono i miei preferiti del capitolo; questa è la mia poesia preferita dell'intera raccolta: l'ho eletta a tale posizione perché gli elementi classici che hai inserito contribuiscono a conferire allo scritto un'aura d'antichità e mistero, di fascino e di sacrilego, ma anche di sacro, dopotutto, perché Lucifero era il più maestoso tra gli angeli, il più grande tra i messaggeri di Dio. Per sua scelta ha smesso d'esserlo, ha scelto di propria spontanea volontà di cadere. E, leggendo, l'autore ha proprio questa impressione: di cadere, cadere nella consapevolezza del Demonio, cadere nella sua mente, cadere e vedere la sua scelta e che, nonostante questa, egli sia rimasto pieno della grazia d'un tempo, tanto da poter irretire noi esseri umani.
E' meravigliosa, e sapere che l'hai scritta pensando un po' anche a me non può che riempirmi di gioia e d'orgoglio!
Al prossimo capitolo :)