Sì. Anche io soffro della mancanza cronica di fiction a riguardo nella sezione. [Oltretutto ho terminato il gioco da poco e altro non mi resta che battere Panthera Cantus ad Ultimate... ack. Hanekoma, per favore, rallenta il ritmo é___è]
Questa fiction l'ho letta stamane da altri pc, su cui non potevo loggare, ecco perché purtroppo il primo commento non è mio. Ma procediamo con ordine:
- Spezza i legami. Appena leggo questa frase comincio già a mettermi in allarme: cassòu, Neku si è sbattuto così tanto per tre settimane a migliorare i propri rapporti sociali e già iniziamo la fic con un contrordine clamoroso. Com'è che Hanekoma non si è ancora fatto sentire con tuoni&fulmini? [Avendo anche il desiderio profondo di scrivere sul fandom, dovrei avvertirti che non è il tipo di argomento che tratterei. SìH, essere romantici, specie con queste premesse, fa cliché fuoriluogo ma al cuore non si comanda. U___ù]
- Prosegui poi con quella che parrebbe l'inizio di una romantica scena da primo appuntamento amoroso. SssssìH, supporto la NekuShiki [e mi dovete allungare biscotti extra, perché intendo la realShiki, che è kawaii a prescindere. *w*]
- Poi, il disastro. La situazione precipita in un nanosecondo, Neku si fa convincere e plagiare [chi accidenti gli ha messo addosso quelle mignottòn di Red Skull? è___é] e, voilà, bagno di sangue con tanto di schizzofrenia nella diagnosi. Roba che la illustre sottiscritta prenderebbe per il collo Joshua, perché tanto fa sempre lui tutti i disastri per star dietro ai suoi capricci.
- Inizialmente mi chiedo perché suddetto Joshua porti un cappello per celarsi all'ormai andato Neku. Poi leggo bandana rossa e lì viene l'illuminazione: ma certo! Sho è sempre stato un sadico! Ohmamma, ma allora finalmente qualcuno scrive del leone matematico che fa concorrenza a Numbers! Shokun! Shokun!! [segue copioso spargimento di fluidi corporei di cui risparmio la descrizione: non sono fan dell'horror.] Da qui, credo avrai capito che Minamimoto è colui che più bramo e venero di questo fandom.
Impressioni: pur essendo breve, la fic dà l'impressione di essere un terribile incubo deragliato nella realtà. O il contrario, tanto il risultato non cambierebbe. E' come in quei film di terrore dove fino all'ultimo non hai certezza di dove finisca il visionario e dove cominci la realtà: saltiamo sul carrellino che ci conduce nelle buie gallerie sotterranee della psiche senza sapere se finiremo il nostro viaggio sani e salvi oppure nel fondo di un burrone. Fai scattare nella testa di un quindicenne, già provato da un'esperienza che farebbe uscir pazzo Freud in persona, un interruttore che certo non andava toccato. E Sho, terribilmente canon, si diverte un mondo a pasticciarci. |