Sai cosa ho pensato subito dopo aver concluso la lettura? "E' coraggiosa."
Sì, sei stata coraggiosa a convidere l'esperienza della perdita e del dolore, che è qualcosa di così personale che richiede un grande sforzo mentale per poter essere messo per iscritto, con uno stile così graffiante e diretto, che quasi sbatte in faccia al lettore ogni emozione.
Posso garantirti che alla fine della lettura, avevo il cuore che pulsava impazzito. Perché le tue parole - che poi sono desideri - sono state le stesse, identiche che mi sono ritrovata a pensare quando, purtroppo, anch'io ho perso mio padre, otto mesi fa.
E, accidenti, capisco e percepisco ogni singola emozione. L'impotenza, la frustrazione, la rabbia e l'odio per il mondo e per la vita, per un destino stronzo che non è possibile cambiare, la voglia di avere l'opportunità di tornare indietro, perché c'è qualcosa, sempre, che non è stato detto.
Si percepisce forte il bisogno di quell'abbraccio, così come le paure che dense resteranno lì, pronte ad abbatterti al primo momento di debolezza.
Si percepisce, si ascolta, si tocca il desiderio di ritrovare quel contatto, il bisogno pressante di appagare i sensi, che, come si capisce dal forte uso del tempo passato, mischiato, infine, ad un doloroso condizionale che tale è destinato a restare.
Come ti ho già detto, lo stile è diretto, forte, capace di gettare addosso, quasi con rabbia e amarezza, le emozioni. E non è assolutamente negativo, al contrario: dimostra la grande abilità con la quale sei riuscita a trasporre le emozioni su carta - o pixels - e questo ti può fare solo onore.
Con questo breve componimento sono ancora più certa che il tuo posto tra i miei preferiti è assolutamente giusto e lì resterai fino a che camperà questo sito.
Un lavoro decisamente impressionante, in senso buono.
A presto :)
Un forte abbraccio!
Sara. |