Non penso sia facile mettere per iscritto una cosa simile, un insieme di sensazioni tutte diverse e separate che, pure, hanno però un punto in comune. Un leitmotiv che si ripresenta sempre uguale. Per questo, oltre a farti i complimenti per la linearità con cui riesci a esprimere una simile instabilità interiore, aggiungerei anche che è una storia davvero coraggiosa. Ne vorrei citare metà, soprattutto la parte centrale (splendida):
Ho parlato di te, narrato i passaggi che ci hanno consentito di ottenere questo intruglio di vissuto: piegata, le mani poggiate sulle ginocchia, ho vomitato un discorso mediamente fluente.
I miei interlocutori non comprendono pienamente, si fanno guidare dalla luce di un faro che, da lontano, offusca loro la vista e preclude l’opportunità di seguire altre strade. Ho sorriso poiché tu ed io, invece, abbiamo scelto tra alternative.
E' proprio qui la forza di questa storia: esprime una scelta. L'immenso, assurdo coraggio che ci vuole per prenderne una come quella che racconti. E questo, indipendentemente dalle storie di ognuno - tutte diverse -, non può che essere condivisibile.
Bene, mi accorgo di aver scritto una cosa che non è definibile recensione, ma una sorta di commento troppo...ehm, partecipato? *Chiede venia umilmente* E ancora complimenti! |