Storie come la tua dovrebbero venir inculcate a forza nei cervelli di tutti coloro che si avvicinano al mondo dell'equitazione per la prima volta, e forse non solo a loro. :)
Si vede lontano un miglio che adori i cavalli. Ogni movimento e sensazione di Cascade sono descritti con cura, senza tralasciare le particolarità dovute all'istinto di questi animali, come la paura del loro riflesso nell'acqua (che non conoscevo, ma per quel poco che so sui cavalli mi è parsa del tutto naturale *_*). Anche il modo in cui allena col suo fantino sa di puro realismo, non suona come una forzatura dovuta alla narrazione in prima persona, e il modo in cui hai descritto la corsa... bè, mi ha fatto venire in mente le gare in Seabiscuit, c'è poco altro da aggiungere! XD C'è molto di tuo in questa storia, esprime tutto l'amore che devi provare per questi animali e per tutto il loro mondo.

Veeeery good!

Una piccola curiosità: questo Cascade esiste davvero? Oppure è una tua elaborazione basata sui vari campioni delle corse?

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Mi è piaciuta davvero questa storia, sarà che io amo molto gli animali ed è sempre un piacere leggere qualche racconto "dal loro punto di vista". La scrittura è buona, lineare e semplice, ma rende bene i sentimenti e le sensazioni di Cascade. Per caso pratichi equitazione? Si vede che te ne intendi, anche per la terminologia tecnica che usi e che serve a caratterizzare ancora meglio l'ambiente della scuderia. Quindi brava tu e bravo Cascade! :)

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