Recensioni per
L'abbraccio dell'Edera
di Ryta Holmes

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/01/11, ore 12:19

Una storia davvero molto bella, complimenti *-*
Non mi sono mai soffermata troppo sul personaggio di Morgause, se non quando ho scritto - poco - su Morgana... ma ho trovato il tuo scritto molto scorrevole, corretto e soprattutto molto IC (sebbene in linea di tempo la tua Morgause non sia quella del telefilm)!
E anche l'idea del regalo mi è piaciuta davvero tanto!
Complimenti, è davvero una bella storia!

Nuovo recensore
13/01/11, ore 19:28

La prima cosa che mi sono chiesta è stata: perchè, se tutto il muretto che attornia il giardino di casa mia è fatto d'edera, non ho mai visto un fiore? Poi mi sono concentrata sul racconto. Amando molto questa pianta, so l'idea che potrebbe dare il modo in cui le sue foglie ampie colorano l'ambiente di tinte smeraldine e i rami si avvolgono al di sotto in un intrico misterioso. Dà davvero l'impressione di un abbraccio antico, un connubio magico fatto più stretto dal legame di sangue che unisce Morgause alla madre.
Conoscendo un po' da vicino le tradizioni delle streghe e dei celti, su cui sembrano far base gli episodi del telefilm, ho storto un po' il naso davanti alla considerazione di Yule come notte più lunga e perciò in cui il potere si fa più forte. O anche la questione del confine fra il regno dei vivi e quello dei morti assottigliato... sono entrambe cose che avvengono a Samhain (Halloween), e perciò avrei di conseguenza apprezzato molto di più la stessa trama traslata su questo contesto più consono.
Comunque il racconto mi è piaciuto, hai dato una bella interpretazione di questo lato sentimentale di Morgause, l'idea del dono inoltre si addice molto al personaggio :)

Recensore Junior
07/01/11, ore 23:39

Uno scritto sicuramente molto affascinante sotto molti aspetti. La figura di Morgause prima di tutto, il suo essere sia lo spietato e sicuro cavaliere col volto ricoperto dall'elmo che attraversa senza timore terre percorse da briganti e sia la fanciulla di appena quindici anni strappata ancora in fasce all'affetto della famiglia, fragile e indifesa come il suo capo privo dell'elmo. Mi è piaciuta la scelta del dono, mi ricorda i comuni miti eziologici dell'antichità, quasi dovessi leggere "da allora ogni notte del solstizio d'inverno un'edera fiorisce tra la neve e il gelo in ricordo della giovane donna e dell'amore per la propria madre defunta e mai conosciuta." Non ti sto prendendo in giro ^^ anzi trovo la cosa davvero molto suggestiva.
Il testo è corretto e di piacevole lettura, non appare in nessun punto appesantito.
Ho qualche dubbio sulla questione dei cimiteri: è vero che nel Medioevo questi tendono ad passare intra moenia, in particolare nelle cripte degli edifici religiosi, però le vicende di re Artù vengono tradizionalmente collocate nel VI sec. d.C. e in questo periodo le sepolture avvengono ancora extra moenia. Naturalmente non mi pronuncio sulle tradizioni delle popolazioni indigene dell'antica Britannia, le mie conoscenze si limitano al mondo greco-romano e alle popolazioni italiche. Tuttavia questo particolare non inficia il fascino della tua one-shot che resta, a mio parere, bellissima. Ti faccio tantissimi complimenti. Davvero brava.

Recensore Master
06/01/11, ore 21:46

Quinta classificata:
Ryta Holmes
“L’abbraccio dell’edera”
 
Grammatica: 10/10 
Stile e lessico: 10/10 
Caratterizzazione: 10/10 
Originalità: 20/20 
Utilizzo del regalo: 5/5
Giudizio personale: 3/5 
Per un totale di 58/60 punti. 
 
Ho apprezzato molto l’idea di regalo che hai deciso di adottare per questo personaggio, molto intensa e piena di significato: una narrazione senz’altro scorrevole e ricca di dettagli. Il tuo stile è davvero notevole!
Come avrai certamente notato, hai avuto punteggio massimo praticamente in tutto quindi nemmeno so come commentare!
Ammetto che all’inizio mi stonava un po’ l’idea della narrazione in terza persona e al tempo presente, non so dirti bene il motivo, ma mi sono ritrovata spesso a storgere il naso. Tuttavia non mi sono sentita in dovere di togliere punti nello stile perché effettivamente non c’è nulla di sbagliato in esso.
Complimenti vivissimi per la storia, e grazie di aver partecipato al mio contest!

EDIT: mi sono ripromessa che prima o poi leggerò qualcosa di tuo. Sì, credo che lo farò.
Beh, non so che dire perché tutto ciò che mi premeva di farti sapere l'ho già detto ._. Mi è piaciuta molto la tua Morgause, l'hai caratterizzata a parer mio molto bene!
Salutiii *-*

Recensore Veterano
06/01/11, ore 17:58

Bella, ben scritta, anche se manca qualche virgola, ma, siccome non dovrei parlarne proprio io che con le virgole non vado d'accordo, non mi soffermo su questo XD Hai uno stile molto bello, scorrevole e piacevole! La Morgause che tu ci hai presentato è leggermente diversa da quella del TF, ovvero, nella parte del cavaliere, che affronta il pericolo fiero e orgoglioso, è lei, è proprio la Morgause del TF, ma davanti alla tomba della madre vediamo ciò che di Morgause non ci viene fatto vedere nella serie: la sua parte più fragile.
Inoltre, in questa storia Morgause è notevolmente più piccola, quindi hai fatto un'ottima caratterizzazione a mio parere. Brava!
L'idea di regalare un abbraccio fatto di edera è bellissima e molto originale! Mi hai emozionato con questa storia, sei stata capace di farmi sentire i sentimenti di Morgause come fossero i miei, complimentissimi!
Baci <3

Recensore Master
06/01/11, ore 15:37

E' una storia molto bella.

Confesso che non amo particolarmente Morgause, come personaggio nel telefilm, ma qui mi ha colpito molto la sua umanità ferita. In fondo, è anche essa vittima di Uther e vittima di un potere magico che non ha chiesto e gli è arrivato comunque, per bizza del fato.

Mi piace lo stile che hai usato, si capisce l'immediatezza di gesti ed emozioni, e poi il momento di confronto davanti alla tomba della madre è un momento toccante.

Questo pezzo mi è piaciuto particolarmente, e mi ha fatto riflettere sul fatto che anche Vivian fosse una strega, poiché entrambe le sue posseggono poteri magici, e anche dalla tomba lei riesce, in qualche modo, a rispondere all'amore della figlia.

Sembra un abbraccio… il suo abbraccio.


Quello che alla madre non ha mai potuto dare. E che adesso diventa un dono unico e prezioso.
Ed è come se lo spirito di chi le ha donato la vita lo percepisse, perché all’improvviso l’edera fiorisce.
Nonostante il freddo e la neve, nonostante il periodo dell’anno, nonostante la notte.


I piccoli fiori spuntano per ringraziare la giovane del suo gesto. E lei si concede un sorriso e ancora qualche lacrima, solo un altro momento per essere vulnerabile. Asciuga nuovamente quel pianto e si sporge in avanti, sfiorando con le labbra la pietra fredda del mausoleo.


“Grazie…”

 

 

E poi c'è un'altra cosa su cui ho riflettuto. La valenza che tu dai al Solstizio.

Anche se lei non è lì per “il nuovo Sole” ma solo perché il Solstizio d’Inverno è la notte più lunga dell’anno,

 

quando la magia e il buio sono più potenti e possono proteggerla in un luogo che la voleva morta.

 

 

Tutti celebrano quel giorno perché rappresenta la rinascita della vita, le giornate si allungano, ecc... lei, invece, cerca proprio quel giorno, per il motivo contrario, perchè è il più buio, la notte più lunga.

Mi è piaciuto questo contrasto. ^^

Recensore Master
06/01/11, ore 15:26

Molto bella la tua storia e anche molto dolce e malinconica. Mi piace questo lato, quasi umano, permettimelo, di Morgause che si lascia andare ai ricordi e alle sensazioni e che addirittura lascia sfuggire una lacrima. Un'immagine molto molto bella. Complimenti,davvero!
Ho apprezzato molto alcune parti: Rimane a lungo, lì inginocchiata. Ha scelto quella notte, perché è la più lunga di tutto l’anno e può concedersi del tempo da trascorrere finalmente con sua madre. Nonostante la morte le separi, nonostante il freddo sia pungente e abbia ripreso a nevicare. questa è una frase bellissima e poi qui: La neve accanto al mausoleo si scioglie e dal terreno spunta un’edera che si avvinghia alla pietra, circondandola lentamente e coprendola quasi a protezione. Sembra un abbraccio… il suo abbraccio.
Quello che alla madre non ha mai potuto dare. E che adesso diventa un dono unico e prezioso. Ed è come se lo spirito di chi le ha donato la vita lo percepisse, perché all’improvviso l’edera fiorisce.
Nonostante il freddo e la neve, nonostante il periodo dell’anno, nonostante la notte.
I piccoli fiori spuntano per ringraziare la giovane del suo gesto. E lei si concede un sorriso e ancora qualche lacrima, solo un altro momento per essere vulnerabile. Asciuga nuovamente quel pianto e si sporge in avanti, sfiorando con le labbra la pietra fredda del mausoleo.
è veramente un'immagine bellissima *-*