Recensioni per
...se io fossi la tua ragazza?
di cenerella
Oh oh oh. Mi sento una Babba Natale ritardataria e una Befana in anticipo, ahaha |
5 |
E pensare che anch'io avevo sempre considerato le mele cotte come roba da reparto geriatrico. Non so proprio niente, è evidente! |
Ciao, alla fine ho deciso di fare anch'io una recensione alle tue storie. Ho letto Giorni e varie tue drabble, per poi approdare a questa. Fantastica. Ti faccio anche una proposta: visto che scrivi così bene di cibo e sesso/sentimenti, perchè non partecipi al contest (a cui partecipo anch'io) Candy Candy Sweet Love su Edward e Bella che preparano un dolce (vedi forum relativo)? L'ho buttata là, eh, senza impegno... La prossima recensione ti proporrò di passare a Vodafone e di acquistarmi un set di pentole... Ciao! |
Ahahah finalmente dopo eoni son venuta a leggere questa tua storia, così fresca e, dovrei dire, "succulenta", ecco, visto che siamo in tema. Cioè: sei riuscita a polverizzare ogni opinione che avessi mai avuto sulle prugne (sempre scansate con fervore) Dopo questa non le vedrò mai più sotto la stessa luce... ^^ |
Sono un po' come le gazze ladre: preferisco le cose piccole e scintillanti. Un po' come questa. Ma forse preferisci un paragone un po' meno sterile, un po' meno freddo. Che ne dici di cosa piccola e, non so, speziata? È quel genere di racconto che si scioglie letteralmente in bocca, come i cioccolatini. Due puntualizzazioni da rompicoglioni. Sarebbe meglio se non andassi così spesso a capo. L'andare a capo ha lo scopo di sottolineare una netta separazione, sia visiva sia concettuale, tra un periodo e l'altro. In questo modo si crea l'effetto dei "picchi" di attenzione: si mette in risalto una particolare frase o parola per caricarla di enfasi. Se vai a capo troppo spesso, ogni frase diventa un nuovo picco di attenzione. Il ritmo diventa snervante, con il rischio che il testo diventi difficile da leggere (anche fisicamente, gli occhi sono costretti a fare un movimento secco, che fiacca). In racconti brevi come questo ancora ancora va bene, ma sarebbe meglio stemperare. "Sono già le 19?" Mh, cerca di evitare, soprattutto per la narrazione in prima persona, gli orari scritti così. Nessuno pensa "oh, sono già la diciannove e zero zero?", piuttosto "oh, sono già le sette?". È più naturale. I numeri si scrivono in cifre solo per le date e per i numeri civici, e in pochi altri casi. *rompicoglionata finale* I puntini di sospensione vanno a gruppi di tre, né più né meno. È una questione anche "visiva", diciamo: rendono il testo più "ordinato" e fisicamente più... appetibile, ecco ;-) Ci sono altre due sviste (il "sì" affermativo e il "sé" riflessivo scritti senza accento). Complimenti, il tuo racconto mi è piaciuto un sacco :-) Lo consiglierò vivamente. |
Incredibile questa shot. |
Ma insomma, oggi 6 gennaio è la Giornata Mondiale dell'Aggiornamento a Tradimento? Non me l'aspettavo proprio, pensavo tu stessi recuperando le energie profuse nella stesura dell'ultimo piccolo capolavoro. |