Recensioni per
Ed il Cantastorie cantò i suoi sogni più strani
di Declino

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
22/01/11, ore 18:49
Cap. 6:

Lascio la mia recensione alla raccolta, in questa poesia, perchè è quella che mi è piaciuta di più. Ho trovato le altre un po' banali, dai temi triti e ritriti, ma questa mi è piaciuta molto.
E' vero, assolutamente vero, che i giovani han perso la voglia di chiedersi cosa gli manchi, l'ho sempre pensato anche io. Siamo sempre troppo di fretta, anche nei nostri momenti di solitudine, da non avere più abbastanza tempo per chiederci cosa ci manca e per avere davvero l'intenzione di perdere tempo e forze preziose nel cercarla. Anche la gioia, tanto, è veloce e rapida e quindi a cosa serve cercare quella vera, quella genuina, se c'è quella preconfezionata in pillole colorate? Questo è, secondo me, quello che molti giovani pensano. E, pur essendo io una ragazza come tanti altri, mi stupisco spesso delle azioni dei miei coetanei e, dopo aver provato ad avvicinarmi a quel mondo fatto di caos e di grida (mondo che non mi è particolarmente dispiaciuto), mi dico che preferisco di gran lunga il mio. Nonostante sia più doloroso del loro, nonostante sia più difficile e più ricco di ostacoli, nonostante la gioia sia più lontana e travagliata, so che sarà più vera e profonda. Penso sia così anche per te, da quello che ho letto in questa storia. Per questo mi è piaciuta.
Una piccola nota sullo stile: so che ognuno ha il proprio stile personale, ma prova ad eliminare un po' di puntini di sospensione. Alcuni vanno bene e stanno anche bene nella storia, ma terminare ogni "verso" con dei punti di sospensione non è molto bello, appiattisce la lettura, non dà tono. Prova ad usare anche dei punti e virgola, dei due punti ed altre cose, che cambiano di gran lunga il ritmo del testo. E' solo un consiglio, ovviamente.
A presto.

Recensore Junior
21/01/11, ore 15:28
Cap. 7:

Sai, hai descritto un sogno che faccio spesso. Ci sono io che torno a casa dopo un lungo viaggio e ripercorro quegli spazi che mi appaiono familiari ma anche terribilmente sconosciuti, non vissuti e mi sento soffocare e vorrei andarmene ma anche restare a guardare. Inoltre le tue parole mi ricordano un'altra cosa, ossia quando torno a casa da scuola e cammino per strada. Leggendo ho provato le medesime sensazioni di familiarità, calma ed una certa malinconia perchè spesso penso: tutto questo non durerà che pochi anni e poi svanirà. 
Le tue parole hanno la consistenza di questo, di un sogno troppo reale che però non ferisce e non ti conferisce la sensazione di abbandono, anzi, è un sogno nel quale è piacevole perdersi.

Recensore Junior
16/01/11, ore 16:11
Cap. 6:

E ancora il cantastorie mi fece pensare. Noi giovani abbiamo perso la voglia di chiederci cosa ci manca, cosa è importante. Perchè? Credo che non sia tutta colpa nostra, è la societa d'oggi che quindi ce lo impone? Ci impone di essere tristi sempre e di vivere una vita sfrenata per non fermarci a pensare al vuoto che invece coviamo all'interno? Mi reputo una fifona perchè io invece di vivere una falsa vita come questa o di cercare di emergerne mi scaldo con la mia solitudine e mi limito a scrivere ciò che forse dovrei vedere, provare. Come finirà la storia di noi giovani? I miei più grandi complimenti, cantastorie, le tue parole sono stupende ed il loro significato infiamma i miei pensieri.

Recensore Junior
16/01/11, ore 16:04
Cap. 5:

Ho provato a dimenticare e ho fallito miseramente perchè ho preferito provare dolore piuttosto che assaporare ogni tanto qualche vecchio ricordo. è masochismo ma è anche tremendamente piacevole. Che poi ci sia il particolare che sia una cosa autodistruttiva... be' in effetti credo di poter augurare a chiunque di riuscire a dimenticare, magari non tutto, ma ciò che ci fa soffrire. Non scordare, tuttavia, le caratteristiche di una persona che ti ha dato amore o dolore perchè è brutto avere delle ombre. Fin qui i tuoi scritti mi hanno fatto riflettere tra me e me e mi hanno fatto sorridere con quella giusta dose di malinconia che accompagna una storia o un sogno.

Recensore Junior
16/01/11, ore 15:59
Cap. 4:

Hai veramente la capacità di coinvolgermi, ancora mi ritrovo in ciò che scrivi e dire che pensavo di essere io quella anormale perchè mi soffermo ad osservare ciò che gli altri non osservano mai e a drogarmi di piccoli aspetti della vita e non della vita in sè. Ma ormai come dici tu anch'io sono in una atroce crisi di astinenza perchè la mano grigia della materialità sta distruggendo ciò di cui io prima vivevo. Però non tutto è ancora perduto, no. è diventato più arduo però ancora oggi si possono ritrovare quelle piccole fonti di luce che gli altri non riescono a scorgere. è difficile trovarle perchè si nascondo. Anche loro avranno paura?

Recensore Junior
16/01/11, ore 15:53
Cap. 3:

E ancora mi soffermo a rilfettere: è davvero così sottile la linea che separa la scrittura dall'arte? Io credo che sia marcata invece, specialmente al giorno d'oggi. Oggi quasi tutti si possono reputare scrittori e quasi nessuno è un vero artista in quello che scrive, anzi, sono veramente in pochi. Come ogni forma d'arte comunque anche essa è stata rovinata dall'allucinante sete di fama che l'essere umano nutre. I libri in un certo senso sono come i quadri, ci sono quelli in cui non bisogna soffermarsi a guardare il dettaglio ma l'insieme ed altri in cui è il dettaglio che ti coinvolge e non la trama in generale. Le forme d'arte sono veramente innnumerevoli ma raramente si trovano, sepolte come sono dai luoghi comuni che brulicano nella vita odierna. Mi lasci quindi con una domanda: mi basta veramente leggere ciò che è scritto su di un piccolo e sgualcito foglio? Forse sì perchè la vera arte, la vera bellezza, la vera essenza non ha bisogno di inutili fronzoli.

Recensore Junior
16/01/11, ore 15:47
Cap. 2:

A chi ama veramente e crede di aver perso l'amore basta veramente l'essenza? Potrei dire di sì, un altro potrebbe dire di no. Rinvangare i ricordi, riviverli sperando di trovarvi di nuovo ciò che si è provato sulla propria pelle un tempo... che sia un bacio, una carezza, uno sguardo... Le tue parole sono potenti nella loro infinita tristezza, dolci nel loro immenso dolore e lasciano ancora un sorriso che sa di amarezza.

Recensore Junior
16/01/11, ore 15:43
Cap. 1:

è vero. Ciò che hai scritto è vero. E chiunque scrive può ripeterti che è vero. è più facile impressionare gli altri che la propria anima perchè non si è mai soddisfatti, perchè ad uno scrittore non basta mai una semplice parola positiva, gli scrittori vivono le parole delle loro storie e come esse soltanto loro sono in grado di catturarne la vera essenza che quasi mai nessuno riesce a carpire. Però, quando ad uno scrittore capite di leggere ciò che ha scritto e di vederne gli effetti sul viso di altri è la più grande gratificazione. Io reputo uno scrittore chi riesce a farmi piangere e ridere, chi non necessita di troppe parole. Leggendo ciò che hai scritto mi rendo ancora più conto che scrivere è una passione bastarda e stupenda allo stesso tempo che ci distrugge per poi abbracciarci per poi distruggerci ancora e ancora. Le parole non sono mai inutili e tu con le tue hai saputo donarmi un sorriso dovuto alla consapevolezza.