Recensioni per
Lo Giardin de' Demòni
di Myrose

Questa storia ha ottenuto 91 recensioni.
Positive : 91
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/07/19, ore 14:00

Recensione premio per il contest “Patti oscuri, alleanze di ferro e promesse vincolanti” indetto sul forum di Efp – giudice Shilyss.

Cara Myrose,

Forse sarà perché condivido l’ipocrisia di Ciel, che ordina al demone ma non si espone personalmente, forse perché anche io leggo l’etimo delle parole quando scrivo o penso o ragiono, ma questo tuo è forse il capitolo che preferisco tra quelli che ho letto. In verità è una scelta assai ardua perché sono tutti meravigliosi, ma in questo il demone è feroce e analitico e privo di qualsivoglia ipocrisia così come una creatura celeste e caduta dovrebbe essere. Egli vede le idiosincrasie, le riconosce e allora Ciel, il piccolo conte dal cuore cattivo diventa “bastardo e ignobile.” Tutta la lirica trabocca di sentimenti, della rabbia sottesa di un demone che, nella sua potenza, deve chinarsi a obbedire alle quisquiglie umane. Quanto devono sembrare vacui gli affari umani a un essere che vive dal giorno della creazione e che ha visto da vicino Dio, pur avendolo sfidato (ma in fondo, doveva sfidarlo e cadere: era necessario che ciò avvenisse).

L’intera riflessione di Sebastian è non solo congrua rispetto al suo ruolo presso Ciel e alla propria natura, ma anche caratterizzata dalla feroce analiticità che parte dalla parola (e qui il connubio tra parola e significato mi potrebbe condurre a temi di linguistica che verrebbero interrotti solo dalle velari latine XD, ma questo è un mio delirio postprandiale) e arriva al significato e al senso. Ecco, dunque, come un demone guarda al cuore dell’uomo. Ne carpisce il lato luminoso e quello putrido. L’uso del latino e del corpus mitologico ellenico non per vezzo, ma perché frutto di una conoscenza acquisita e fatta propria, fanno splendere ancora di più questa ennesima piccola, stupenda perla.

Un caro saluto. Incantata come sempre,
Shilyss

Recensore Veterano
11/04/11, ore 19:24

E qui hai superato te stessa, descrivendo Ciel attraverso gli occhi di Sebastian, utilizzando quel tuo elegante ed ampolloso pennello veritiero e quasi profetico. Ciel è una menzogna, davvero. Nella sua falsa bontà è al pari e contemporaneamente succube del demone. Ordina azioni a lui inconcepibili eppure inevitabile. I palmi sono intonsi ma la volontà è umana, seppur l’idea si descriva come demoniaca. Sebastian non è che il braccio, eppur sa come influenzare la mente. Un legame ingarbugliato e complicato lega Ciel a Michaelis. E’ bello e spaventoso al tempo stesso. La tua storia esalta Kuroshitsuji a livelli che tu neanche immagini. Potresti tradurre il tuo operato in lingua giapponese e spedirlo all’autrice … Lei ne sarebbe entusiasta. Bene, con questo capitolo ho finito. Mi sono messa in pari.
Ti mando un bacio grandissimo.
DeathKid

Recensore Master
29/01/11, ore 11:27

Buondì, mia dolce incantatrice di parole! Mi lusinga che tu abbia voluto assecondare i miei gusti ma, benchè io abbia adorato questa poesia, vorrei pregarti di non assecondare i miei capricci infantili. D'altra parte, mia cara, ancora una volta, come la costruttrice di guadi, Malli, hai dimostrato di saperti muovere liberamente fra le diverse dimensioni del pensiero: spalanchi e sigilli le porte di innumerevoli scenari diversi, e poi, quando lasci che il sipario cali sul palcoscenico, mi lasci lì, in piedi, ad applaudire estasiata. Hai espresso perfettamente la condizione di chi è immortale: di chi non ha motivo di contare i giorni, poichè il tempo, per Michaelis, non esiste; è come un deserto in cui non crescerà mai alcun fiore e che giammai sarà bagnato da gocce di pioggia. Al contrario, la vita di Ciel è come quella di una fiamma: una fiamma splendente e viva, che si piega al volere degli eventi e che li modella a propria volta... Ma il destino di Ciel è già scritto. Prima o poi, la sua vita si spegnerà, e tutto ciò che resterà del suo ricordo sarà soltanto un'evanescente scia di fumo. Ciel è poco più di un'ombra e poco meno di un balocco che, per qualche strana congiunzione astrale, si è ritrovato, da vittima, nella posizione di poter giocare a fare il giudice, al pari di un quaesitor infernale... Al pari di Minosse. Ma nella sitella, che tanto cara fu a Virgilio, la pronunciatio è già decisa e negli Inferi già si grida alla de damnatione. E benchè Ciel ne sia perfettamente consapevole, preferisce non insudiciare il velo di Maya, dal quale non osa spogliarsi, delegando ogni sorta di bestialità e barbarie a colui che presto gli strapperà l'anima, e con essa anche la maschera di nobiltà con cui Ciel si balocca e si trastulla.
Beh, cosa aggiungere? Ancora una volta hai dato prova di essere una scrittrice eccezionale, fuori dal comune. Con le tue parole, dipani le nebbie dell'ignoranza e ravvivi le fiamme della conoscenza, proprio al pari di un folle Prometeo, che sfidò gli dèi, o del serpente che offrì il sapere ad Eva... E proprio come lei, io cedo alle tue parole: "tra questa immensità s'annega il pensier mio: e naufragar m'è dolce in questo mare"
(Eh lo so, ma il riferimento a Leopardi ci doveva stare! XD)

Bravissima!!!

Recensore Master
20/01/11, ore 15:56

Salve cara =)! Sarò breve poiché il tempo a mia disposizione è ben scarno. Allora, fondalmentalmente, mi ritrovo concorde con la tua opinione al vero significato di nobiltà e nello stesso componimento, i suoni forti, feroci quasi, divorati da una ironia tagliante, ben sottolineano quanto il concetto di nobiltà venga stravolto nei tempi ove i quali si sviluppa la vicenda. È indubbio, quindi, che anche ciel si ritrovi in questo vortice di menzogna e imperfezione, tuttavia mi domando: perché mai si continua a dire che l'anima di ciel è pura? In cosa consiste tale purezza se lo stesso bambino è vittima dell'ipocrisia e delle menzogne del suo tempo e, a ben guardare, rientra nella categoria di non nobiltà che qui si presenta? A questo punto, la lettura appena svolta confonde e lascia nel mistero. A presto, è sempre un piacere riflettere sulle tue opere.

Recensore Veterano
11/01/11, ore 21:36

E rieccomi di nuovo qui^^
Posso dirti una cosa? Ho amato questo componimento dalla prima parola all'ultima.
La visione della nobiltà, non come un titolo che si può conquistare in modo lecito o anche tramite inganni e sotterfugi, ma come qualcosa di intrinseco, che Sebastian pensa o sa di possedere e che comunque non s'identifica con la perfezione comunemente accettata.
Sebastian si trova agli ordini di Ciel, ma la sua natura super-umana gli permette di vedere al di là della menzogna, visione che hai magnificamente espresso con quei versi meravigliosi
mio bastardo ed ignobile Conte,
dacchè sol io son perfetto d’esecrabile imperfezione,
tu, invero, incarni la più folle delle menzogne!

 
che rivelano la futilità nonché la follia delle apparenze.
A quanto ho capito kuroshitsuji è ambientato verso la fine dell'epoca vittoriana (che se non ricordo male si dovrebbe concludere nel 1901), l'epoca delle illusioni e dell'ipocrisia per eccellenza: dietro al concetto di respectability si nascondevano infatti i desideri di un mondo che si rifaceva a determinati valori senza essere materialmente in grado di accoglierli, la follia di un'epoca e di un modo di pensare che solo pochi intellettuali erano in grado di vedere.
E' indubbiamente un'epoca che affascina con le sue luci ed ombre, nonché l'epoca dedita ad una costante ricerca della perfezione senza averne però un'idea definita di cosa realmente sia e Dorian Gray è un esempio di questa ricerca del perfetto: la sua vita tormentata, il suo desiderio di restare sempre giovane e bello, ma poi il sopraggiungere della noia e del disgusto... e allora, cos'è realmente la perfezione, ammesso che esista?
Come sempre hai composto un'opera completa in tutte le sue sfaccettature, in grado di offrire numerosi spunti di riflessione.
Complimenti e alla prossima
kisses
kiriku

Recensore Master
11/01/11, ore 14:43

AdoVata mia! La nuova poesiola che da tempo attendevo. Quando ho letto il titolo, ovvero cinica irriverenza, non ho potuto fare a meno di pensare a quanto Sebastian spesso e volentieri prende in giro il suo padrone con delle battutine sarcastiche, mascherando tutto dietro un sorriso serafico e gentile!
Come sempre le tue note finali sono molto esplicative e mi aiutano a comprendere meglio la tua poesia, che, come sempre, mi occorre rileggerla almeno 2 volte per riuscire a comprenderla!
E' molto bello come Sebastian interpreta la nobiltà di Ciel. Dopotutto lui è un demone millenario di conseguenza poco gli importa alla fine delle regole, dei blasoni, dei titoli ecc...
Nelle ultime due righe trovo una certa vanità del Sebastian, quando dice che lui è perfetto e non certo il suo piccolo e succulento Conte! Ovviamente questi son pensieri che Sebastian mai rivelerebbe a Ciel, ma non escludo che questi possa avergli intuito, d'altronde Ciel non è stupido e lo dimostra più di una volta nonostante la giovane età.
Come sempre il tuo componimento è sublime da legggere, gustoso come una caramella mou o una pralina di cioccolato che si scioglie lentamente sulla lingua! I riferimenti mitologici e letterari li adoro sempre, dacchè sono una delle mie passioni!!
Sei divina!

Kisses Lory