ok ho pianto.
Fenomenale. Hai colto l' essenza di Damon e quella di Elena.
Amo questa Fic. Da morire.
Il momento che ho amato è questo...
"Non sono un eroe, Elena”, soffiò fuori il giovane, mentre un sorriso amaro gli macchiava la bocca perfetta. No, sapeva da solo che non era un eroe. Gli eroi erano coraggiosi, non avevano paure e timori che li bloccassero nel percorrere la loro strada, gli eroi erano buoni, non desideravano cose che era sbagliato volere. E Damon, secondo la sua ottica contorta, non rispettava alcuno di questi parametri. Il giovane tremava al solo pensiero di soffrire ancora, si era costruito attorno una barriera invalicabile di arroganza e dolorosa cattiveria, con il solo scopo di non permettere a nessun altro, dopo la bellissima Katherine, di farlo a pezzi, di stravolgerlo con la possibilità di non riuscire a rialzarsi sulle proprie gambe tremanti. Ma Elena vi era riuscita; era penetrata nella sua vita, sin nella sua carne, nelle sue ossa, nel suo torbido sangue. Ma era la donna di Stefan; era estremamente controproducente desiderarla, ma non riusciva a imporre al suo animo impetuoso di non volerla, di non bramare la sua bocca calda che ardente si posava sulla sua.
“Non faccio del bene, non è in me.”, proseguì il giovane, parlando quasi a se stesso con voce morbida. Ed ancora una volta la ragazza lo sorprese intensamente, spingendolo verso il desiderio pulsante di superare la barriera del buonsenso per prenderla veementemente fra le braccia forti, e stringerla a sé per un attimo che forse sarebbe stato il più meraviglioso della sua non-vita."
Poesia!
Brava! |