Recensioni per
Ciò che non Uccide
di Yoko Hogawa

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
05/01/12, ore 01:33
Cap. 1:

Non credo di aver letto nessun'altra storia altrettante volte. Penso di essere arrivata alle... non so, dieci letture? Forse anche qualcosa in più. E... beh, mi sono sentita un po' in colpa, dato che non avevo ancora commentato.

Quindi ora provo a mettere giù un po' di parole sensate una di seguito all'altra e vedo se riesco a dar loro un senso.

Questa è una storia che io definisco Bella. Bella con la B maiuscola. La trama è semplice, lineare, per certi versi quasi banale: solo un ragazzo che per la prima volta affronta il tema della propria omosessualità con la madre e che, per essa, viene picchiato. Insomma, non dovrebbe risultare così tanto avvincente, no? E invece sì. Sì, per tutta una bellissima serie di ragioni.
A cominciare da quell'incipit, da quel rapporto incrintato tra madre e figlio, quel rapporto che richiedeva una fiducia completa intaccato da quella informazione taciuta e ad un tratto rivelata. Un fidanzatO.
Altro che macigno.
A me quella donna, in quell'incipit, ha fatto tenerezza.

A questo punto, io lettore assonnato e distratto pensa che mi presenterai Lui, la pietra dello scandalo, il ragazzO che ha rapito il cuore di Mike... e invece NO!
Per questo dico che questa storia è Bella. Perché non annoia, non è mai banale, non è mai scontata. E Lui non c'è ma si intravede in uno spiraglio appena socchiuso: oltretutto, nella sua accezione peggiore, nell'elencazione dei suoi difetti. E in quei difetti trovare comunque tanto amore da rendere il quotidiano qualcosa di tutt'altro che noioso.
E in quel momento sospeso irrompe lei, distruggendo lo schema mentale del lettore che già pensa che ora Mike ci racconterà i pregi di questo ragazzo. Invece no, ancora una volta torna la realtà. Un quotidiano, esteticamente perfetto. Come la bugia divenuta normalità che scivola sulla lingua quasi senza che ci si accorga di averla pronunciata, tanta è l'abitudine.
E non puoi non sentire lo stsso dolore di Michael, incastonato in mezzo al petto, a metà strada tra stomaco e cuore.
(Oh, già, a me la sua presenza ossessiva insinua il dubbio che i bulli che lo pestano possano essere amici suoi. NOn chiedermi perché, forse per lo stalkeraggio, non lo so, ma quella ragazzetta mi mette una brutta sensazione addosso. Me l'ha sempre messa, fin dalla prima volta che ho letto questa meravigliosa perla!)

E ora, dopo la stalker, il lettore pensa: ma sì, dai, ora ci presenta Alek... già, questa storia è davvero Bella. Perché Jess è una ventata d'aria fresca, un po' improvvisa ed irriverente, ma fa distendere le labbra in un sorriso tranquillo: c'è un amico, una spalla, un confidente. Le cose possono e devono migliorare.
Perchè quel groppo in gola che porta Michael alle lacrime è anche nelle nostre gole e anche noi, che leggiamo attenti e curiosi, ci troviamo a chiedere perché quella mamma che ci ha tanto intenerito all'inizio debba anche essere quella che ci fa stare così tanto male. E che ci fa sentire, come Michael, colpevoli ed impotenti.
Perchè c'è troppo dolore sordo per una vocale ritenuta sbagliata, e i denti stridono e gli occhi si riempiono di lacrime per un rapporto familiare che senti anche tuo.

E poi arriva Alek.
Ma, come non può non sorprendere ancora questa Bella storia? Alek è una voce al telefono, non una presenza concreta: non ci sono occhi, labbra o capelli da descrivere e rimirare; niente mani, muscoli o spalle da descrivere. Solo una voce che rimprovera per un ritardo.
Meraviglioso.
E continua anche meglio! Perché lo spettro della sua gelosia evocato all'inizio diventa reale e concreto dalle vibranti labbra all'altro capo di un telefono.
Perchè Michael lo prende verbalmente a calci.
Perché Alek conosce i compiti di Mike per le settimane successive pur senza stare nella sua stessa classe.
Bello. Bello. Bello.
Bello, perchè i bulli sono già lì, solo che noi - e Mike - siamo troppo presi da altro per accorgercene.

« Mi è arrivata una voce, Michael. Posso chiamarti così? » domandò retoricamente, senza nemmeno aspettare la risposta: « un uccellino mi ha detto che ultimamente stai gironzolando intorno ad una persona, e quest’uccellino è particolarmente infastidito da questo tuo comportamento. Dice che è sgradevole »

Colpo di scena!
No, non potevo aspettarmelo. Le premesse c'erano, gli avvertimenti nell'aria pure, ma no, non era possibile aspettarsi una cosa simile, non così velocemente. Perché prima i ritmi non erano quelli che ci si aspetta e ora... ora... ora si viene colti impreparati.
Meravigliosamente impreparati!
(dopotutte le botte le prende Mike, mica noi... anche se credo possa contare i lividi sulla mia stessa pelle e lo sgomento nel battito accelerato del mio cuoricino)

Il medico è... per certi versi da ammirare per altri... insomma lui SA che Mike sa qualcosa, ma non insiste, prende per buone le sue panzane e non fa nulla, assolutamente nulla.
Ma almeno, dopo di lui, riusciamo ad avere anche noi una visione di Alek, la famosa pietra dello scandalo dell'inizio, il perno attorno a cui ruota tutto questo capitolo.
Ed è bellissimo.
Non Alek - che sì, non deve essere niente male - ma il modo in cui si guardano, la forza di quello sguardo che scandaglia il corpo amato e si fa una mappa mentale di ogni escoriazione e ogni ferita, dello scambio di battute, del tentativo di Mike di alleggerire l'atmosfera e quello di Alek di capire chi, come, perché.
E la dichiarazione più bella, appoggiata tra una parola e l'altra, come se fosse di poca importanza il fatto di non esser abbastanza forte da pensare di poterlo lasciare. E poco dopo quel "finché lo vorrai, io sarò sempre al tuo fianco" che dà una luce calda e coccolosa al tutto. Un chiarore in cui addormentarsi è la sola via praticabile.

A questo punto mi sarei quasi detta appagata. Ma... torna Lei, la madre. E sì, nella concitazione me l'ero quasi persa. Ma lei arriva ed Alik scompare. Per non interferire, perché sa che la donna non è ancora pronta e che Mike non è nelle condizioni di affrontare entrambi.
E quindi chiacchierata sia! E che chiacchierata! Se volevi uccidere non solo Mike ma anche il povero lettore questo era il momento giusto: proprio ora che credevamo di essere al sicuro, che le cose sarebbero filate lisce come l'olio.

Comunque, il finale di questo capitolo è sorprendente!

Sì, potrei anche dirmi soddisfatta. Potrei affermare senza alcuna incertezza come, già questo capitolo, sia perfettamente completo ed autoconsistente. Potrei farlo... ma voglio anche gli altri.
Perché sì, sono sicura che saranno splendidi come questo, che sapranno darci altri spunti ed altre prospettive, e che forse finiremo anche per scoprire chi ha malmenato il povero Miky e a maturare la nostra vendetta.

Che dire, ho ripercorso per l'ennesima volta questa storia perchè mi piace. Da impazzire. Non cambierei una virgola, non toglierei alcuna pausa, alcun inciso, alcun dialogo. Vorrei solo poterne avere di più.

Dunque, restando in attesa ti auguro un Ottimo 2012!
Leli

Recensore Junior
09/08/11, ore 00:26
Cap. 1:

BEllissima... La storia tra Alek e Miki è troppo dolce.
ho pianto anche :).
Certe storie d'amore capitano una volta sola nella vita, e sono contenta che sei riuscita a descrivere cosi bene i sentimenti.
Poi, l'amicizia tra Miki e Jess si capisce subito che è profonda.
Vorrei tanto che ci fosse un continuo, lo scriverai???
E una storia troppo bella perche finisca cosi, come se gli mancasse un braccio ( haha)
Comunque, sarebbe bello se ci fosse un sequel.
Beh... allora ciao..

Recensore Veterano
13/04/11, ore 18:17
Cap. 1:

ciao!sarà solo il primo capitolo ma questa fic mi ha affascinato davvero.
Stile impeccabile, crudo a tratti ma veramente molto vero e sentito.
Anche se un pestaggio per omofobia rientra purtroppo nella categoria delle "storie-già-sentite-e-dannatamente-all'ordine-del-giorno-in-molti-paesi" lo hai trattato con una delicatezza e profondità rari, senza mai cadere nel banale o nel patetico.
In più i personaggi sono degni di nota: ognuno ha una propria personalità che può cozzare o entrare in sintonia con quella del protagonista e viceversa.
Non sembrano personaggi inventati,non sono piatti e monodimensionali,anzi risulta molto facile riuscire a entrare in sintonia con loro e i loro pensieri(Alek mi incuriosisce particolarmente).
Ho anche letto che i prossimi capitoli cambieranno il punto di vista...non vedo l'ora di leggerli!
complimenti!vola nelle seguite se non ti dispiace!
isa

Recensore Master
19/03/11, ore 16:54
Cap. 1:

La tua fic mi ha piacevolmente colpita, sia per la storia, sia per il tuo stile di scrittura. Hai trattato argomenti difficili, ma il risultato è ottimo.
Bravissima, aspetto gli altri capitoli! ;D

Recensore Junior
23/02/11, ore 10:11
Cap. 1:

Mi è piaciuta. Mi è piaciuta davvero tanto e non lo dico tanto per dire.
Dolce, triste, terribile, realistica e con un pizzico di fantasia che forse racchiude semplicemente in sé una marea di speranze. Bellissima. Ho apprezzato la scelta di trattare una sola giornata, racchiudendo comunque in essa tutto ciò che fa parte della vita di Michael, Alek ed Elise: il marito che la lascia vivendo altrove con un'altra donna e dei fratellastri, una scuola pubblica e una privata, una biblioteca che funziona fino a tardi, dei pullman con orari improbabili (questa cosa la capisco fin troppo bene XD), Jess, la squadra di football, i club sportivi, la squadra di atletica, la dichiarazione a maggio, le abitudini di chiamarsi ad una certa ora, l'antipatia tra Jess e Alek e poi gli omofobi, che non mancano mai, un gruppo di ragazzi vestiti alla moda che seguono la morale pubblica, la loro piccola, stretta e chiusa mente che non si apre a ciò che considerano "diverso", in qualche modo, dal loro modo di vedere il mondo. E poi le piccole abitudini della casa di Mike ed Elise, anche buttate lì in una frase. Come se prima di questo capitolo ne avessimo già letti un altro paio in cui descrivevi la loro vita.
Sei stata capace di condizionare totalmente il mio umore ad ogni riga: le sensazioni di Michael, i suoi pensieri, le sue paure, ansie, tristezze e felicità, sentivo ogni cosa cristallina, trasparente, come se la provassi anch'io. O comunque, sentivo una certa empatia con ciò che diceva o pensava, o temeva. Poi è piacevole pensare, leggendo, "questa cosa la dico/penso spesso anch'io!", perché significa che l'autore è riuscito ad entrare nella testa dei lettori, in pensieri generali che tutti formulano ma magari non sanno bene come fare. Apprezzo moltissimo quando succede, perché è questo che rende una persona capace di essere una scrittrice: riuscire ad incanalare in una frase di senso compiuto un pensiero comune.
Non c'è bisogno che ti dica qualcosa riguardo il tema da te scelto, avendone ampiamente discusso in altre sedi e altri momenti. Mi è piaciuto il modo in cui lo hai trattato e soprattutto mi è piaciuta la fine: se ci fosse stata una conclusione più triste penso avrei finito di piangere come minacciavo per fare durante il resto della fic. Ma questo finale è stato bellissimo e non sembrava artefatto: sicuramente capiremo meglio Elise nel capitolo dedicato al suo punto di vista, ma già da ora posso capire come una madre, con un unico figlio come parente, possa aver deciso di volere la sua felicità, perché la sua felicità era anche la propria. E se la sua felicità derivava dallo stare con una persona del suo stesso sesso, allora lei poteva accettarla.
Bella. Aspetto di leggere i prossimi :*

Recensore Veterano
12/02/11, ore 20:03
Cap. 1:

Sarà da stamattina che guardo il link di questa nuova storia nel terrore più assoluto.
"Non farlo, Cloud. Lo sai. Sai benissimo che se la leggi dopo cadi in depressione e ti blocchi per i prossimi tre mesi minimo".
... al diavolo la coscenza. Alla fine ha vinto la mia voglia di saperne di più, ed eccomi qua, viva e vegeta.
Anzi, dirò che ho fatto proprio bene a leggerla.
Tra tutte le tue originali finora pubblicate, questa è decisamente la più realistica. E si vede, insomma.
Pur non conoscendoti e non avendo la benché minima idea del tuo carattere, mi è sembrato di leggerci molto di tuo, personale. Non solo in certe espressioni di Alek - o sarà solo la mia immaginazione fallace? -, ma anche nel modo di vivere la cosa da parte di Michael. I due hanno la consistenza di persone vere, ecco.
Per quanto la prospettiva di un futuro oscurato dagli omofobi sia la cosa peggiore al mondo, devo ammettere che nel finale di questo primo capitolo ho ritrovato molta speranza. Non si sa cosa potrebbe accadere un domani, se vi saranno altri casi di bullismo o quant'altro. Ma c'è il legame tra Michael ed Alek, prima di tutto, che è di una sincerità quasi disarmante. E la lenta accettazione della madre, poi, che per me è quasi di vitale importanza.
Insomma... è una giusta gradazione di chiaro-scuro. Per alcuni, la vita è solo luce e divertimento. Per altri, una vera e propria valle di lacrime. E c'è chi riesce a trovare una via di mezzo, per fortuna.
Il capitolo è splendido, insomma. Raccoglie un po' tutto ciò a cui un omosessuale deve far fronte. 
Ma infondo... finché si è in due, finché ci si sostiene ed incoraggia... si riesce ad andare avanti ^^.
Come al solito: complimenti, Yoko.
Ormai ho perso il conto di quanti te ne ho fatti, ma non per questo smetterò di tallonarti.
Alla prossima :3