Ciò che ho pensato leggendo titolo e introduzione é stato un vago "finalmente..."!
Prima di tutto perché per la prima volta (ma se ci sono davvero altre fiction sul tema, ditemelo) ho trovato qualcuno interessato agli altri "superstiti", come me del resto. Se il sensei si occupa molto giustamente del trauma terribile di Rufy, non é tuttavia il caso di dimenticare un'intera ciurma che ha perso un fratello e (forse soprattutto) il capitano, padre e guida.
La seconda ragione che mi ha spinto a leggere é che, devo ammetterlo da brava ragazza frivola, subisco notevolmente il fascino di Marco... XD
Insomma, tutti prendono per buono che lui subentrerà al comando, prenderà le redini della situazione, porterà avanti la famiglia e il buon nome della ciurma e farà ciò che é necessario... Tutte belle cose, che nel manga le parole di marinai e agenti del governo prendono per sottintese e già compiute. Ma non sarà stato certo così semplice! Già solo in quella moltitudine di pirati, qualcuno si sarà disperato, qualcuno si sarà fatto forza per non crollare, qualcuno avrà perso la speranza, qualcuno avrà dovuto trovare un nuovo sostegno per rimettersi in piedi e non smarrirsi... E lo stesso Marco, per quanto sia apparso risoluto e responsabile in guerra, per quanto fosse già abituato ad avere un ruolo di grande importanza, non si sarà sentito pronto davvero per prendersi all'improvviso tutte quelle responsabilità. Questo secondo me e a quanto leggo non sono la sola...
Alla fine questa tirata voleva farti capire che apprezzo moltissimo la tua scelta del tema e il modo in cui hai trattato i personaggi (includendo il Rosso), molto "in sé" secondo me! Quindi, i miei complimenti!
Tuttavia, vorrei farti un piccolo appunto sulla resa dello scritto.
All'inizio avevo pensato che tutte quelle frasi interrogative e esclamative fossero pensieri di Marco rivolte a sé stesso. Ma l'uso del "tu" anche in altri frangenti mi confonde un po'...
Allora sono giunta alla conclusione che siano tuoi interventi in quanto "autore/narratore esterno"... Se le cose stanno così, certo tutto si spiega, ma credo appesantisca un po': da una parte cerca di essere un'ottima storia di introspezione, dall'altra questa specie di ricerca di dialogo dall'esterno con i pensieri altrui non le rende giustizia e crea due piani troppo diversi di lettura.
Le esclamazioni staccano molto con il carattere della storia e l'umore generale del personaggio, si sentono molto come inserzioni altrui. Le domande, con l'uso ripetuto del "vero?" enfatico, non si capisce fino in fondo se siano solo retoriche o richiedano davvero una risposta, dal momento che é un esterno a porle al protagonista.
Spero di essere riuscita a farti capire la mia perplessità, che ti trasmetto così com'é...
D'altra parte questo non vuole rendere la recensione meno che positiva, dato il gradimento che ti ho già espresso qualche (già molte...?) righe fa.
In più ho visto che é la tua prima storia, cosa che ti fa onore prima di tutto, perché comunque la forma é buona e scorrevole, a parte questo piccolo appunto sulla comprensione del punto di vista.
Resta assolutamente una "bandierina verde"! ^_^
|
