Recensioni per
150
di Gloom

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
19/04/11, ore 14:47
Cap. 1:

Sarò tarda, lo confesso: ma l'ho capito a metà storia, che si parlava dell'Italia. XP
In quel momento, però, ho collegato tutto: il 150 del titolo, il fatto che fosse bella ma ingenua, e il fatto che la prendessero in giro e la considerassero una buffona. Mi è sembrato di vedere l'Italia di Axis Powers Hetalia: forte, bella, ingenua. Quella che è stata forte, in tempo, ma poi ha perso ed è stata sottomessa.
In realtà non so molto cosa dire. Solo che, ultimamente, io fatico ad essere orgogliosa del mio essere italiana, per via di quello che sta succedendo e della figura che ci stiamo facendo davanti al mondo intero. Ma tu sei stata capace di farmi ritrovare questo orgoglio (anche se con un mese di ritardo XP).
E, in effetti, è solo ritrovando quest'orgoglio di essere italiani, che un giorno l'Italia potrà veramente risollevarsi e riunirsi in una sola, e non sentirsi più lacerata in mille pezzettini.
Ti faccio un particolare complimento per la metafora con cui hai reso il Risorgimento (o almeno così l'ho recepita io): veramente bello, me l'hai fatto sentire... da capo a piedi. :)
Complimenti, davvero. Anche per la grammatica, che non presenta alcun errore (ho solo visto un sorrire al posto di sorrise all'ultima riga, ma pace ;D).
Alla prossima, allora!
xxx

Recensore Master
13/04/11, ore 22:30
Cap. 1:

Ahi serva Italia di dolore ostello...
Ah, Dante...
Chi ha mai amato l'Italia più di Dante? L'ha messa alla berlina, l'ha messa nuda, scoperta, spalancata, alla mercè di tutti, perchè l'amava. L'ha flagellata e frustata quasi a sangue, mostrandone i vizi e le contraddizioni perchè (io ne son sempre stata convinta) l'amava. Chi ama il proprio paese non lo dimostra appendendo una bandiera alla finestra, ineggiando un discorso convenzionale, cantando l'inno nella Camera dei deputati perchè tutti lo cantano. Chi ama il proprio paese lo ama anche odiandolo, a volte, dissancrandolo, volendone fuggire e scoprendo poi di non non poterne, davvero, sfuggire. Chi lo sa? mah, tutti i discorsi sulla patriotticità alla fine sembrano tutti triti e ritriti, ma questa storia è un piccolo tributo all'Italia, piccolo, ma vero e quindi grande. Più di questo non saprei che dire perchè hai già detto quasi tutto tu. Complimenti.
Un'italiana
Primavere

Recensore Junior
23/03/11, ore 19:02
Cap. 1:

Appena ne ho l'occasione, voglio andarmene dall'Italia, e questo pensiero mi accompagna da quando avevo circa quattordici anni, ed è così effettivamente.
Appena ne ho l'occasione me ne vado, ma anche quando sarò all'estero, anche quando avrò varcato il confine italiano mi sentirò italiano. Anche dopo trent'anni in un posto lontanissimo, mi sentirò italiano giorno dopo giorno.
Perchè è da noi italiani fare gli italiani all'estero. E non ci sto dando dei giullari, più che altro ci ho sempre immaginato come il sorriso su una faccia seria.
Come il festaiolo in mezzo ai secchioni o un qualcosa di simile. Il festaiolo che sbalordisce, che emoziona con la sua arte. Le nostre pellicole solo fra le migliori, alcune veri e propri pezzi della storia. Gli artisti sono Italiani. Gli scienziati all'estero sono Italiani, e possiamo andare dappertutto.
Dalla Francia al Giappone e nessuno ci potrà mai toccare le lasagne, perchè l'Italia è culinaria.
L'italia ha un pizzico di tutto, ed è bella. E penso che quasta fiction dica tutto questo.
Penso che questa fiction sia un tributo meritevole per l'Italia.
Una fiction scritta in un italiano perfetto, senza errori.
Wodka
(Recensione modificata il 23/03/2011 - 07:23 pm)

Recensore Junior
15/03/11, ore 21:19
Cap. 1:

Mentre leggevo pensavo: e mo chi è? Chi non è? Che è tutto 'sto casino? (sì, lo so, ho un'immane finezza).
Ci sono rimasta di bietola! Domani me la devo rileggere a mente fresca, ma sembra bella. Cioè, sì, è bella. Intendo che la devo adattare al contesto.
A domani, allora.