Giudizio:
Una bella storia, senza alcun dubbio. In particolar modo, ho apprezzato il modo in cui sei stata in grado di rapportare la citazione a dei momenti del tutto differenti e a personaggi diversi, specificatamente a Peter nell’ultima parte della storia, cosa che mi è piaciuta particolarmente.
L’unica cosa che non mi è particolarmente piaciuta, è stato il riferimento alla festa, che mi è parso un po’ troppo sopra le righe, fuori dai canoni della vita di Hogwarts (perché sebbene sia noto che i Malandrini avessero poca cura per le regole, dubito che sarebbero arrivati a tanto, più che altro non venendo scoperti). In tale frangente poi, non li ho trovati nemmeno particolarmente IC, proprio in virtù di quest’atmosfera di totale eccesso di cui sono permeati.
La storia è abbastanza originale nel modo in cui sono espresse le argomentazioni, un po’ meno nel contesto e nello sviluppo, che riprendono bene o male i canoni delle storie sui Malandrini – ad Hogwarts e la sera della notte di Lily e James.
Dal punto di vista formale, la storia è ben costruita, sia a livello sintattico che stilistico; la narrazione procede speditamente, la punteggiatura è utilizzata correttamente e in modo da rendere fluida la lettura. L’unica svista a livello puramente grammaticale, è la dimenticanza della particella ‘ci’ nella frase “che nelle ultime volte in cui eravamo visti”. Per il resto, nulla da segnalare.
Insomma, lo ribadisco, una storia che ho particolarmente apprezzato. La parte finale mostra un Sirius certamente maturato rispetto a quella iniziale, un Sirius più consapevole di quello che è accaduto e di quello che ha perso, che non riavrà mai indietro. Come ho detto, mi è piaciuta meno la parte intermedia, ma devo ammettere che tanto è bello il resto della storia da passare quasi inosservata. I miei complimenti!
E di nuovo BRAVA per come sei riuscita a gestire i malandrini rendendo la storia piacevole ed originale^^
Di nuovo, complimenti (: |