Recensioni per
Elucubrazioni di un cielo notturno
di NevanMcRevolver

Questa storia ha ottenuto 43 recensioni.
Positive : 43
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
24/11/11, ore 13:27
Cap. 1:

Fra mantelli di fragili foglie si intravedono le prime pecche di un semplice gesto.

E' musica. Bella davvero questa pirimide di emozioni, un climax -o un anticlimax?- coinvolgente.
Avevo detto che l'avrei letta tra un po', ma la curiosità ha vinto su di me.
Devo dire che non mi dispiace neanche un po'.
Proseguo la mia lettura.
Complimenti :)

Anna.

Recensore Veterano
06/11/11, ore 23:31
Cap. 1:

Dolorosamente, violentemente vera.
Troppo reale, così tanto legata al mio passato.
E' distruttiva.
Ma bella, così come tutte le cose crude.

Magnifica.
Complimenti :)

Nuovo recensore
29/08/11, ore 22:40
Cap. 1:

Finalmente riesco a prendermi un po' di tempo per poter leggere e capire questa raccolta di nonsense. Ultimamente mi è difficile concentrarmi.
Nonostante ciò, voglio leggerle tutte, anche se impiegherò un po' di tempo per farlo e per lasciare qualche recensione decente.
Detto questo,
ho i brividi.

Questa nonsense è meravigliosa. Inanzitutto, mi piace il modo in cui l'hai stesa. La grafica è fondamentale, a mio parere, e l'hai utilizzata benissimo. Hai un lessico più che buono e mi piace molto come scrivi.
Questa nonsense è toccante e veritiera.
Il modo in cui è scritta mi ricorda vagamente qualcosa di surreale, come se leggendola venissi trasportata in una realtà parallela che mi mostra ciò che avviene in realtà dentro di me. Così avviene nell'anima, nella parte più profonda di ogni persona.
Basta un gesto minimo per distruggere ciò a cui si ha lavorato con tanta cura. Ci si ritrova tra i cocci dispersi di ciò che si ha ridotto in frantumi e si è obbligati a fronteggiare se stessi. Ci si impara a conoscere, ci si scopre per davvero e non c'è nulla che ce lo impedisca, se non la propria mente che, meccanica, provvede a modificare la realtà in modo da renderla a proprio favore. Sono però pochi i casi in cui riesce a portare avanti il suo lavoro per tanto tempo, qualche volta ci scappa una negligenza, e ci si para davanti la cruda verità. A quel punto non si può più far niente, bisogna accettare ogni cosa, imparare a conviverci e cercare di rimediare.

Ogni singola parola che hai utilizzato calza a pennello con la descrizione, rende tutto com'è veramente.
Complimenti.

Insulsa bibliofila.

Ok, non sono completamente soddisfatta di questa recensione, è un po' scarsa e mi sembro dislessica. Ma non potevo aspettare oltre, dovevo assolutamente recensire.

Nuovo recensore
03/04/11, ore 14:39
Cap. 1:

"E’ strisciando fra i resti della propria pelle che si ritrova la propria essenza.

Ignota.

Leccando le proprie ferite ci si conosce e si capiscono le proprie paure."
Questa parte l' ho trovata molto toccante, la forma insolita, le parole quasi ermetiche, il graffio che lasciano.
Continua a giocare con questa raccolta, gioca, ferisci, lascia il tuo segno sulle altre menti, o carni.
Approved.

Recensore Junior
20/03/11, ore 16:00
Cap. 1:

Ah! Qui sì che la grafica è perfetta!
Ogni frase, sempre più breve della precedente, e poi c'è quest'alternanza frase-parola che completa ... mmh. Particolare.
E' una scelta adesso chiara, il lettore la capisce.
Naturalmente, questo puo' avere fascino, o puo' lasciare per un attimo interdetti, confusi.
(Sarebbe bello vederla disegnata -lascia perdere, idiozie di IjiBaka.)
Vale lo stesso per la scelta delle parole. Non so se tu l'abbia scritta di getto, oppure l'abbia analizzata, fatto sta che i sostantivi che hai usato rendono. Rendono la scena, l'immagine.
E' morto. E' morto anche lui.
Sei morto tu? E' morto lui? E' morto il mondo?
Morte -e basta.
Questa volta è tutto così freddo, statico, esterno.
Come se fosse la descrizione di un'azione abituale, il present simple inglese, un qualcosa che capita a tutti, sempre.
Un omicidio -sembrerebbe. Le prime pecche di un semplice gesto.
Pugnale, proiettile... o germi?
Forse colei che uccide è la Morte stessa.
Urlando e graffiando si vive. Respirando e toccando si muore.
Che sia una sottesa protesta?
Può intendersi nel senso che chi lotta vive, e chi rimane inerme, o schifato o semplicemente indifferente, muore?
Comunque, la protesta si evince soprattutto dalle ultime righe, il resto è più che altro descrittivo.
E' stata la luna di ieri sera? XD So che fosse più grande del normale...
La storia descrive minuziosamente, ma è tutto molto... scientifico, analitico. L'analisi di una morte.
Non capisco le tre parole alla fine...
Tranquillità, okay. Finalmente via dal caos abitudinario...
Requiem... Preghiera o musica e preghiera?
Riposo... Riposo che precede il buio.
Se il riposo è previsto, cos'è il buio?
Il riposo è lo Stige, il buio è il Regno dei Morti?
Bella.
Affascinante.
Spero continui :)


Iji

P.S.: Scusa l'ebbrezza... è una brutta giornata...