Bella, molto bella. Diversa rispetto alla precedente. Più coraggiosa, più luminosa, meno tetra, meno intricata, meno sofferta, diciamo. Uno sguardo al cielo, una ventata d'aria fresca, forse non un sorriso pieno, ma quasi. Credo sia un enorme passo avanti. Non il cammino completo, ma un passo. Perchè, comunque, la frase che più colpisce, secondo me, in questa poesia è E guardarmi allo specchio senza temere quei segni, senza provare rimpianti. Perchè quei segni ci sono e non se ne andranno mai. Mai. E questo è angosciante, spaventoso. Perchè, anche se ogni azione ha la sua conseguenza, la sua risonanza nel futuro, è difficile accettare di essere stati così deboli. E' difficile andare avanti e passare oltre quei segni bianchi di carne morta. Carne morta al posto tuo, e quindi è meglio così, ma comunque irrimediabilmente morta.
Non credo che sia così facile andare avanti, perchè la posbbilitò è sempre dietro la porta, ti sussurra sempre dentro alle orecchie e si affaccia sempre nel tuo cervello.
Ti trovo, comunque, molto coraggiosa nel parlare di queste cose. Davvero. Penso, però, che dovresti cercare di andare avanti nella tua poetica. Cerca di aggiungere nuovi argomenti alle tue storie. Non eliminare questo, solo, cerca di farlo diventare uno dei tanti temi della tua produzione. Credo che tu possa dare di più. Credo che tu sia di più, rispetto a quei tagli. Dimostraglielo. Dimostratelo.
Alla prossima.

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