Non è un miraggio, sono davvero su efp xD In diretta da scuola, invece che fare una ricerca sulle colonie marine, leggo le tue storie. Il tuo Jolly sta avendo successo a giudicare dalle recensioni qua e là :D
Comunque, passiamo a questa tua shot. Sono l'unica a cui ha messo addosso una tristezza infinita? Diciamo pure che mi ha fatto affiorare un sorriso amaro alle labbra. Personalità contorta la mia, lo so xD
A partire dal titolo, e dalle prime frasi, entri subito nel vivo. Come dire... Senza giri di parole prendi quello che vuoi dire, lo infili in una siringa e lo inietti. Nel cuore, nella mente, nei polmoni... E' indifferente dove, ma colpisci e fai male. Davvero, è doloroso!
Dimenticare... Elimina i brutti ricordi ma rade al suolo anche tutte le cose belle. Quind... Cosa scegliere? John non vuole dimenticare, ci pensa ma sa che sarebbe un errore atomico, enorme e dal quale uscirebbe distrutto. Dimenticare uno sguardo... E che sguardo! Scava, urla, e poi quasi supplica. Spesso una supplica è peggio che un urlo e la scelta di questo termine è stata perfetta.
Dimentichiamo lì al centro. Sembra quasi che Jonh voglia autoconvincersi, dirsi che sarebbe meglio. Non si può dimenticare John, non uno sguardo come quello. Non una persona come lui, Sherlock. Non si può perché dimenticheresti anche te stesso, John.
Ed ecco che comincia lo strano. Lo è la forza che John acquista da un gesto, uno sguardo, una parola di Sherlock. E' strano il restare immobile di Sherlock, è strana la voglia di John di stare sempre, sempre, sempre con lui. Eppure strano è la loro normalità, che a loro piace e che rende tutto così complicatamente semplice.
Perfetta anche la scena della fenice. E' una figura che imprime sempre speranza, perché risorge dalla sua distruzione. Qui no, qui ci sono le ceneri e non c'è nessuna fenice. Promesse infrante sterili, da cui non nascerà mai nulla.
John ha dentro un mondo, un fiume di parole che sarebbe capace di travolgere qualunque cosa, forse di scuotere per un momento anche Sherlock e i suoi impassibili occhi chiari. Tutto quello che fa John però è sospirare, e i suoi sospiri sono stati pesi sul cuore per me. Sospiravo anche io, per certe cose potrei dire di somigliargli. E' quella voglia di distruggere qualcosa, di urlare, di prendere a pugni qualcosa (o se stessi), ma tutto quello che si fa è sospirare, abbassare gli occhi tormentati e rialzarli ripuliti a forza. Perché si fa così?
"Da lui, per lui.
Per noi."
Cuore cuore cuore CUORE! Batte più forte, lo giuro! I suoi battiti scandiscono il ritmo della parte successiva. Il tempo perde coscienza e importanza, ogni battito mio e di John ripete "cretino" "masochista" "cretino" "masochista". Ma chi se ne frega, amiamo farci del male e John ama in particolar modo il suo carnefice.
*-* La posizione da gufo di Sherl
... E ancora una volta silenzio, sospiri, parole chiassose fatte tacere.
Sherlock fissa la tv, non vede quello che c'è dentro. Fissa la tv e chissà il suo cervello cosa pensa. O cosa non pensa.
Ma alla fine questa è la loro normalità, perché sprecare parole su qualcosa che si ripete, che è così perché alla fine quello che a loro basta è la presenza altrui. Loro non ne hanno bisogno...
Bella alla fine la loro lotta, dove ci saranno feriti e medici, ma non vincitori, non vinti.
ç____ç l'angst mi sta rodendo i neuroni, io rischio di mettermi a sclerare qui in laboratorio tra i miei compagni, e poi sì che mi mandano dallo psichiatra! Ci sentiamo presto (ho ancora le orecchie bollenti per ieri xD) un abbracciop! |