Premettendo che da un po' di tempo le Leggende arturiane (e, quasi parallelamente, l'annessa sessione sul Efp) è la mia nuova, dolce fissazione, non puoi immaginare la gioia quando, giusto ieri sera, ho adocchiato alcune nuove storie in questa sessione, tutte pronte da divorare <3 Poi, beh, l'avviso Slash ha fatto il resto^^
Innanzitutto, mi piace molto il modo in cui, capitolo dopo capitolo, riesci ad immergere sempre più il lettore nell'atmosfera di Camelot senza trascurare alcun dettaglio; quei dettagli che denotano, oltre che buona conoscenza della materia, un'abilità tutt'altro che trascurabile nel descrivere luoghi, ambienti, oggetti, modi di interagire tipici dell'epoca. E l'atmosfera che si respira capitolo dopo capitolo, che è un po' la summa tra l'oggetto e il modo di raccontarlo.
In secondo luogo, la psicologia dei personaggi. Galahad, il protagonista, un po' sperduto all'inizio (e in che altro modo potrebbe sentirsi questo giovinetto che ha vissuto buona parte della sua vita a studiare in un monastero, catapultato nel macrocosmo di Camelot?); il leggero disagio esistenziale, la discrepanza tra ciò che ci si aspetta da lui, il figlio di Ser Lancillotto, il "piccolo santo", e ciò che effettivamente è, un ragazzo, una persona normalissima, come lui stesso si definisce. Che cerca un equilibrio. Che soffre intimamente per la parziale non-accettazione da parte di suo padre, a sua volta tormentato, diviso tra il dovere verso il suo sovrano, l'amore per la sua regina, la sua sposa che non è riuscito ad amare, e quel figlio la cui vista non fa che ricordargli costantemente i suoi errori; il suo non riuscire a rendere felici le persone cui tiene di più. Compare relativamente poco, eppure il suo disagio è si sente attraverso i suoi gesti. Il peso di tutto questo ricade poi inevitabilmente su Galahad, unito alla sua giovane età. Infine, Mordred, così bello e misterioso. La sua vicenda di vita così speculare a quella di Galahad. Eppure così diversi. Stupendo il capitolo in cui Ser Bedivere riflette filosoficamente su questa loro comune e non comune condizione, di figli non accettati per un qualcosa che non dipende da loro, pur essendo su di loro che poi si ripercuote il peso di avvenimenti accaduti a monte. E splendido il personaggio di Ser Bedivere. Adoro il modo in cui l'hai ritratto, il ruolo che riveste per Galahad. Mi piace anche l'interpretazione che hai dato alla vicenda dell'assassinio di Morgause. E poi, sul più bello... Mi sono accorta che non c'erano più capitoli :( Quindi, adesso attendo il successivo. Hai interrotto esattamente al culmine della suspence. Vogliamo sentire adesso la versione dell'accaduto da parte di Mordred (che, poveretto, mi sa che è finito tra l'incudine e il martello). E poi... ha chiesto *espressamente* la presenza di Galahad. Uhm, ragazzo, cosa vorrai dire? XD
Bene, commento un po' sconclusionato, temo sia l'ora poco propizia, ma dovevo lasciare un feedback, perchè questa storia merita davvero e mi incuriosisce molto scoprire come proseguirai... Alla prossima!^^ (Recensione modificata il 07/04/2011 - 02:03 am) |