Ammetto che quando si tratta di poesia, di solito snobbo le produzioni con schema AABB ma la tua mi e' piaciuta. Leggendo ho avuto l'impressione che qualcuno la recitasse per me parlandomi da un palcoscenico a sipario chiuso (ho problemi con i filmini mentali? ahah)
I toni della poesia mi suggeriscono di un gioco, il cosiddetto Grande Gioco dell'Amore... che nonostante sia attraente, esaltante ed eccitante se visto dall'esterno una volta che si comincia a giocare e' fuori controllo per cui... per cui forse e' per questo che all'inizio si prega l'Amore di mantenersi silenzioso, non fare rumore, non farsi trovare (nonostante sia aspettato e ricercato), perche' una volta trovato si aprono le porte anche ad un'eventuale sofferenza, che potrebbe ridurre in briciole un cuore apparentemente gia' provato da pene amorose di tempi precedenti... Ed e' forse questa la natura dell'Amore?
Amare, soffrire e non poter evitare di amare ancora?
E' un circolo vizioso senza fine?
Per alcuni, forse. Ma meglio amare e soffrire che non amare affatto, no?
Mi scuso per la recensione un po' confusa... ma in fondo credo che l'arte nella poesia non stia nella bellezza delle strofe (che comunque qui c'e'), ma nel suscitare nel lettore emozioni, reazioni e pensieri... e direi che con me questa poesia ha avuto successo!Grazie! (Recensione modificata il 02/04/2011 - 05:03 pm) |