Recensioni per
Il tempo delle parole, il giorno dell'addio
di Ramiza
ramiza, sono perdonata se ti dico che avevo letto la tua poesia tempo fa ma non ero riuscita a recensirla subito per mancanza di parole? |
Impossibile non rimanere coinvolti ed estasiati alla lettura di questa poesia, bella e musicale. L'inizio è stupendo con "my darling" e la chiusura altrettanto bella, complimenti ^^ |
Questa l'ho messa tra le storie da recensire qualche giorno fa e non perchè l'avessi letta tutta. Mi ero fermato infatti solo al primo verso, poi vidi che era lunga e come al solito( :) ) vista l'ora, dopo vari impegni quotidiani non riuscivo a leggerla tutta e commentare. E come non potrei cominciare con farti notare il mio apprezzamento per questo tratto d'originalità che finora non ho trovato in nessun'altra poesia? "Ed è finito, my darling, il tempo delle parole": quel my darling stona in una maniera così in realtà melodiosa perchè è proprio come lo scricchiolio del cuore quando soffre, con la sua pronuncia così dura e cruda, "darling", e l'accento inglese. Penso che la scelta sia maggiormente giustificata dal fatto che nessun'altra parola italiana, forse, ha tanta cruda reale passione nella pronuncia. O almeno non me ne viene nessuna al momento che si potrebbe adeguarsi al contesto. Per il resto una riflesiione sulla poesia: quante ferite sono cicatrici silenziose, il cui dolore farebbe urlare anche le pietre, vero? E alcune si preannunciano, avvertono che faranno male, ma non si è mai preparati abbastanza, come nell'ultima mia poesia che hai recensito ( e grazie di cuore per averlo fatto:)): a volte l'onda è più alta della marea e non bastano dure mura. Le cose (e tra queste le esperienze, gli amori i dolori, le gioie, gli affanni o tutto ciò in generale che riguarda noi e verso cui abbiamo, solo perchè ci appartengono, la presunzione di poterle anche controllare) non cambiano con noi secondo la nostra volontà, ma molto più spesso è come se avessero vita loro e in questo grande mare che è la vita si allontanano da noi perdendosi a loro volta nel continuo divenire. E non ci sono mica odi, lodi, celebrazioni e quant'altro! Tutto è un normale scorrere. Se ci pensi anche le più belle stelle scompaiono nei buchi neri nell'indifferenza dell'universo; se ci pensi anche qui sulla terra, una vita che si spegne è vista con immobilità dalla natura. Non si piega mica un albero a piangere la vita spezzata del passerotto che cantava sui suoi rami? Mi potresti ribattere: ma in fondo in fondo anche gli alberi piangono. Lo fanno ogni autunno. Anche lì però, il loro non è un pianto, loro nella loro saggezza e superiore conoscenza rendono omaggio alla morte e nel silenzio dell'inverno si preparano a nuova vita. Scusa per questa recensione lunghissima e a tratti forse un pò "strana", ma quando inizio a parlare chi mi ferma più! Due ultime osservazioni sul testo: 1) gli ultimi versi sono i più belli, per i personaggi che hai scelto e per il motivo per cui li hai scelti, davvero molto evocativi e caratterizzanti; 2) questo più che altro è un consiglio: non mi è piaciuto molto l'uso del termine "razionalità": quando scrivi una poesia stai attenta all'uso delle parole. Ci sono delle parole che risultano, se utilizzati in alcuni contesti per la poesia un pò freddi, vuoti, quindi ti inviterei a prestare un pò più di attenzione a questo particolare. Per il resto la poesia è molto bella. Saluti Tristano |
Emozionante e profondamente malinconica. Immagini splendide e vivide, mai banali. Terribilmente evocative. Sono momenti che prima o poi passiamo e che ci segnano per sempre. Impossibile non farsi coinvolgere dalle tue parole e sfuggire al groppo che ci stringe la gola. |