Recensioni per
Il tempo delle parole, il giorno dell'addio
di Ramiza

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/04/11, ore 15:29

ramiza, sono perdonata se ti dico che avevo letto la tua poesia tempo fa ma non ero riuscita a recensirla subito per mancanza di parole?
per una logorroica come me è davvero un paradosso, ma quando tante emozioni mi permeano diventa quasi impossibile tradurle. e resta tutt'ora questo turbine di api che sbattono per uscire come lacrime o come invettiva contro chi abbandona, perchè gli addii fanno male, terribilmente. e io non sono davvero nelle condizioni migliori per parlare con lucidità.
spero ti accontenterai di questo sfogo che contiene, tutto sommato, la misura di quanto mi abbia colpito quello che hai scritto...

Recensore Master
16/04/11, ore 15:16

Impossibile non rimanere coinvolti ed estasiati alla lettura di questa poesia, bella e musicale. L'inizio è stupendo con "my darling" e la chiusura altrettanto bella, complimenti ^^

Nuovo recensore
14/04/11, ore 22:13

Questa l'ho messa tra le storie da recensire qualche giorno fa e non perchè l'avessi letta tutta. Mi ero fermato infatti solo al primo verso, poi vidi che era lunga e come al solito( :) )  vista l'ora, dopo vari impegni quotidiani non riuscivo a leggerla tutta e commentare. E come non potrei cominciare con farti notare il mio apprezzamento per questo tratto d'originalità che finora non ho trovato in nessun'altra poesia? "Ed è finito, my darling, il tempo delle parole": quel my darling stona in una maniera così in realtà melodiosa perchè è proprio come lo scricchiolio del cuore quando soffre, con la sua pronuncia così dura e cruda, "darling", e l'accento inglese. Penso che la scelta sia maggiormente giustificata dal fatto che nessun'altra parola italiana, forse, ha tanta cruda reale passione nella pronuncia. O almeno non me ne viene nessuna al momento che si potrebbe adeguarsi al contesto. Per il resto una riflesiione sulla poesia: quante ferite sono cicatrici silenziose, il cui dolore farebbe urlare anche le pietre, vero? E alcune si preannunciano, avvertono che faranno male, ma non si è mai preparati abbastanza, come nell'ultima mia poesia che hai recensito ( e grazie di cuore per averlo fatto:)): a volte l'onda è più alta della marea e non bastano dure mura. Le cose (e tra queste le esperienze, gli amori i dolori, le gioie, gli affanni o tutto ciò in generale che riguarda noi e verso cui abbiamo, solo perchè ci appartengono, la presunzione di poterle anche controllare) non cambiano con noi secondo la nostra volontà, ma molto più spesso è come se avessero vita loro e in questo grande mare che è la vita si allontanano da noi perdendosi a loro volta nel continuo divenire. E non ci sono mica odi, lodi, celebrazioni e quant'altro! Tutto è un normale scorrere. Se ci pensi anche le più belle stelle scompaiono nei buchi neri nell'indifferenza dell'universo; se ci pensi anche qui sulla terra, una vita che si spegne è vista con immobilità dalla natura. Non si piega mica un albero a piangere la vita spezzata del passerotto che cantava sui suoi rami? Mi potresti ribattere: ma in fondo in fondo anche gli alberi piangono. Lo fanno ogni autunno. Anche lì però, il loro non è un pianto, loro nella loro saggezza e superiore conoscenza rendono omaggio alla morte e nel silenzio dell'inverno si preparano a nuova vita. Scusa per questa recensione lunghissima e a tratti forse un pò "strana", ma quando inizio a parlare chi mi ferma più! Due ultime osservazioni sul testo: 1) gli ultimi versi sono i più belli, per i personaggi che hai scelto e per il motivo per cui li hai scelti, davvero molto evocativi e caratterizzanti; 2) questo più che altro è un consiglio: non mi è piaciuto molto l'uso del termine "razionalità": quando scrivi una poesia stai attenta all'uso delle parole. Ci sono delle parole che risultano, se utilizzati in alcuni contesti per la poesia un pò freddi, vuoti, quindi ti inviterei a prestare un pò più di attenzione a questo particolare. Per il resto la poesia è molto bella. Saluti Tristano

Recensore Veterano
13/04/11, ore 23:15

Emozionante e profondamente malinconica. Immagini splendide e vivide, mai banali. Terribilmente evocative. Sono momenti che prima o poi passiamo e che ci segnano per sempre. Impossibile non farsi coinvolgere dalle tue parole e sfuggire al groppo che ci stringe la gola.
Dolcissimo il ritmo, quasi di singhiozzo. Veramente una splendida poesia.