-Signor Castle?-.
Mi sono girato, con il pennarello già pronto in mano e un sorriso il più ammaliante possibile sulle labbra.
-Dove lo vuoi?-.
Non hai fatto altro che ridescrivere un veloce momento con poche parole, ma è perfetto.
Le ho anche offerto di sculacciarmi, ma ha declinato. Mai successo. Davvero, questo sì che è diverso!
Ahahaha!
Non ne è stata entusiasta. Cioè, certo che lo è stata, ma non lo ha dato a vedere. Io, invece, ero incredibilmente entusiasta. E questo è l’importante, no?
Tu sai che questa è una profonda riflessione sul Castle di inizio serie, vero? All'inizio gli interessa solo giocare e fare tutto quel che vuole, sappiamo tutti quanto sia bambino, ma col tempo... il suo centro di interesse si sposta fuori da sé, qualche passo più in là, in direzione-Beckett... :)
...Beckett ha irrotto nel mio studio urlando...
Oh mamma, dubito che quello fosse il suo studio, era gigantesco. Una biblioteca, credo. Per qualche motivo ho pesato fosse una bublioteca del distretto (ma perché ho pensato questo o.O )
Mi sono esibito in acrobazie mai viste per raccoglierla. Sul serio, perché ho intrapreso la carriera di scrittore? Avrei avuto molto più successo come artista circense!
Ahaha... il solito Riccardino...
Avevo trovato la mia musa e non intendevo perderla.
Una musa che ti lascia con una frase ad effetto come quella di Beckett non è da farsela sfuggire proprio. Quell'You've no idea mi fa impazzire :)
Simpatica. Ben scritta. Forse un po' troppo lunga, magari avresti potuto selezionare le scene da raccontare, anche se capisco che, essendo un giallo, è difficile togliere senza perdere dettagli.
Come è andato poi il compito? Bel voto? :)
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