Credo sia la prima volta che leggo una storia che parli di Mirtilla in cui lei non si comporti come una vittima. In modo fastidioso, intendo. Lei è stata, è e sarà una vittima, ma un conto è essere una vittima che si limita a piangersi addosso (proprio citando le sue/tue esatte parole) e un altro paio di maniche è rendersi conto di non poter risolvere nulla, standosene lì a convincersi che tutti ce l'abbiano con lei. La tua è una Mirtilla consapevole, che vorrebbe riuscire a emergere dal tunnel di disperazione in cui è precipitata, ma non ce la fa.

Poi, sempre per la prima volta, si parla di lei come di una Mezzosangue. Non è un particolare di secondaria importanza, visto che nessuno pare aver pensato a lei in questi termini. Semplicemente, nessuno aveva mai pensato al fatto che potesse essere oggetto delle prese in giro di Olive Hornby e compagnia "bella" anche per il suo stato di sangue.
Questa Mirtilla mi piace.
La compatisco, ma mi piace.
Quando si parla di un innocente capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato, si pensa a Cedric. Qui, invece si tratta di un'innocente, con l'apostrofo.
Ma nessuno si ricorda mai di Mirtilla. Piccina, fa tenerezza ç_ç

Davvero una bella storia, complimenti!