Tu scrivi di una cosa che io capisco perfettamente.
Hai scritto:
Vorrei dirti molto, ma forse non è tempo.
Dovrei volerti dir molto, ma non ne ho voglia, non va ancora bene.
Quando io, tempo fa, su questo stesso sito, ho scritto:
Non mi volevi vedere e non mi facevo vedere.
Non ti volevo parlare e non volevi che ti parlassi.
L'impossibilità di comunicare, una forza incomprensibile che blocca la bocca, la gola, il cervello e, prima di tutto, lo stomaco. Avere la nausea perchè non si riescono a tirare fuori le parole, lo capisco. L'ho provato anche io. E sai cos'ho fatto? Mi sono rivolta alla scrittura. Te l'ho detto, nell'altra recensione, la scrittura può salvare, indubbiamente. Con me l'ha fatto e continua a farlo.
E' molto bella questa poesia, è quella che mi ha colpito di più tra le tre che ho letto oggi.
Mi hanno colpita particolarmente gli ultimi tre versi, l'ultimo soprattutto: Potrei diventar falena. Io amo le falene, o forse è meglio dire che le ammiro. Molto migliori delle farfalle, molto più vere, più concrete. Sanno cosa vuol dir soffrire, amare la luce, ma non poterla toccare, essere tanto brutte da venir uccise.
Tempo fa l'ho promesso e continuo a mantenere, leggerò sempre le tue storie, forse per una specie di legame che ti è creato tra di noi, un legame che mi spinge a voler seguire tutti i tuoi miglioramenti, le tue evoluzioni.
Alla prossima, sempre. |