Non ero ancora iscritta a EFP quando lessi per la prima volta questa one-shot. Era una delle mie prime letture qui; non dico che condiziono' la mia iscrizione, non l'avrei fatto se non avessi avuto anche io qualcosa da scrivere, ma fu la prima a finire fra le preferite (poi spari' e solo oggi me ne sono accorta, ma rieccola li', di nuovo, e guai chi me la tocca).
Piu' che commuovermi ricordo che mi aveva lasciata spiazzata, completamente; come vedi non ho trovato allora come adesso le parole per esprimermi riguardo le sensazioni che mi aveva suscitate, nè trovo spunti per parlare di quelle che mi sconvolgono ogni volta che la rileggo. Si va oltre il banale saper scrivere, è limitante racchiudere un'emozione nelle capacità dialettiche dello stesso scrittore, specialmente in un colpo al cuore del genere, di delicata violenza, se mi è concesso l'ossimoro. Forse è proprio la capacità di lasciare tanto attonito il lettore da togliergli le parole, costringendolo a farfugliare per abbozzare un complimento a rendere grande un prosatore? No, forse no, altrimenti non si sprecherebbero interi volumi sulle opere di grandi della letteratura... beh, è forse invece la capacità, nonostante si possano usare mille termini complicati e buttare via come sto facendo ora, 300, 400 parole, di far sentire il recensore come se dovesse ancora dire qualcosa che non è in grado di esprimere verbalmente.
Potrei dire che è intenso, profondo, lontano da luoghi comuni banalizzanti o da fan di ultima categoria oltre a complimentarmi per la forma, ma sarebbe nuovamente di troppo.
Che dire allora per rendere questo sproloquio una vera recensione? Forse, forse farei meglio a tacere, l'ho fatto per mesi, rileggendoti di tanto in tanto, continuero' a farlo da oggi.
Un bacio
Kei |