E che cosa ti devo dire? 
Da poco mi sono avvicinata al mondo dei Placebo e per caso mi sono trovata in questa sezione.
Il tuo scritto, così meravigliosamente doloroso e triste, mi ha spaccata in due.
Le lacrime scendevano silenziose dal mio viso e vedevo lo schermo a strisce.
Bene, penso di averti detto tutto.
Grazie, grazie per questa storia.
Vale.

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"Il tuo peso in me" è una frase bellissima. E tutta la storia è bella: delicata, profonda, essenziale. Era ora che qualcuno desse un volto  agli "Special Needs" di Brian, e così grazioso, poi.
(Diciannove anni ce li ho anch'io, e be', il tutto provoca un effetto piacevole :D)
Brava!

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Mi è piaciuta molto. Hai sintetizzato molto bene quello che la canzone dice, e nel contempo le hai cucito intorno un contesto ben congeniato. Mi è piaciuta questa figura appena dipinta nella tua storia, così effimera e inafferrabile. Mi ha ricordato molto quello che è Special Needs in effetti: un ritratto sfuggente, di chi non è dato sapere, e il grande vuoto di chi racconta. Brava, hai reso onore ad una canzone splendida. E poi certe frasi: Ti amavo quando ti facevi quei dannati complessi: potevo smentirli, uno dopo l'altro. Chiara ed efficace. Per esprimere questo concetto, io avrei scritto una sbrodolata di cinque righe buone. Ecco, se non bastasse tutto questo, quel "Ti amavo" conclusivo mi ha prostrato, lui e il suo maledetto tempo passato. Io diciannove anni ce li ho, e anche una folle paura di perderli.
Random: hai una pagina di presentazione originale e bellissima. Mentre la leggevo volevo rubarti metà dei punti e mi sono emozionata. Grazie.

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Molto delicata... Special needs è una delle mie canzoni preferite. "Ti amavo quando eri invisibile, riuscivo a vederti solo io. Non ti vedevi nemmeno tu, ricordi?" Complimenti! questa frase mi è piaciuta particolarmente! Ancora complimenti :)

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