Recensioni per
Verba volant, scripta manent
di bloodingeyes

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/06/11, ore 16:50
Cap. 1:

Questa one-shot mi è piaciuta! È semplice ma originale, in più descrive un rapporto autore/personaggio che raramente viene approfondito, quindi mi ha incuriosita fin da subito. È scritta bene in linea di massima, c’è qualche piccolo errore qua e là ma niente di irrimediabile. Te li segnalo subito.
Nella frase: “Non è il blocco dell’artista che mi impedisce di scrivere, non è la mancanza di ispirazione ma una paura profonda che mi stringe le viscere e mi impedisce di scrivere hai ripetuto due volte “mi impedisce di scrivere”, non so se sia voluto ma comunque ti consiglio di togliere la ripetizione, sarebbe meglio. Poche righe dopo, hai scritto: “[…] la appoggia sul tavolino affianco a me” mentre “a fianco” come locuzione avverbiale si dovrebbe scrivere staccato, poiché “affianco” è voce del verbo “affiancare”. Poi, forse il più grave: “[…] sempre e solo un immagine nella mia mente” qui ti è sfuggito l’apostrofo a “un’immagine”, parola femminile iniziante per vocale dopo l’articolo “un”. Infine, nell’ultima frase del primo paragrafo hai saltato il punto finale, niente di tragico comunque. Tranne queste piccole sviste, che non sono affatto irrimediabili, il resto del testo non presenta alcun errore. Scrivi in un bell’italiano, chiaro e corretto, senza perderti in frasi contorte e prolisse, e ti assicuro che è talento da non sottovalutare.
Come ho già detto prima, il tema che hai trattato è molto particolare. In genere non si leggono spesso storie riguardo agli autori veri e propri, persone che scrivono per vivere e, viceversa, vivono per scrivere. I personaggi che ogni scrittore inventa diventano talvolta parte integrante della sua vita, fino ad arrivare a “interagire” in qualche modo. Io non sono affatto una scrittrice ma mi capita di tenere discorsi ai miei personaggi, questo per dire quanto mi sia ritrovata in questa storia. Anche se breve, riesce ad esprimere ciò che credo molti autori provano, il legame che si può creare tra loro e le loro creazioni. Un personaggio può divenire una presenza quasi tangibile, come il Sam della storia, o rimanere nell’ombra, sottoforma di labile figura, poco più di un pensiero. Ma sia come sia riesce sempre a toccarti e ad aggiungere qualcosa alla tua vita di scrittore, è piuttosto folle ma è così.
Nonostante il racconto sia molto corto, è ben strutturato e la narrazione segue comunque un buon ritmo. La lettura è scorrevole e non annoia. Non ti sei persa in descrizioni inutili né degli ambienti né, paradossalmente, dei personaggi. Hai fatto bene a limitarti solo all’introspezione del protagonista, ai suoi timori, ai suoi progetti per il futuro e al suo rapporto con Sam Collins.
Quindi, concludo facendoti i miei complimenti, continua così!
Un saluto!
Tawara