Recensioni per
Le Rose della Misericordia
di ViKy_FrA

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/07/11, ore 12:29

ViKy_FrA – Le rose della misericordia
 

1) Ortografia Controllata e corretta, considerando anche la lunghezza del testo, con qualche scivolone in più verso la fine, ma tutta roba di pochissimo conto imputabile più che altro ad errori di battitura. Vado comunque ad elencare.
  • “- Eloise, basta… - le sussurrò – non possiamo più fare niente…”: sarebbe meglio se usassi la lettera maiuscola in ‘Non possiamo’, così come più avanti, in “sapevo che mi avrebbe detto di usarle tutte…”, che dovrebbe essere ‘Sapevo che’.
  • “…una infermiera…”: in italiano è preferibile apostrofare tutte le volte che si può, in ‘un’infermiera’, ad esempio, o più avanti in ‘un’unica grande massa’ invece di “una unica grande massa”.
  • “…Eloise non poté fare ameno…”: ovviamente ‘a meno’, ti è sfuggito lo spazio.
  • “…sta mattina…”: questo invece va tutto attaccato, ‘stamattina’.
  • Bisogna saperti apprezzare, le aveva detto qualcuno…”: se riporti parole precise e dunque un dialogo diretto sarebbe più chiaro se tu lo mettessi tra le virgolette, anche perché così puoi mantenere il verbo al presente (vedi sotto).
  • Ashton, Cain e anche Adrian, la affascinavano…”: togli la virgola dopo Adrian, perché non può mai stare una virgola tra il soggetto e il suo verbo; mentre può stare come segno di congiunzione tra ‘Ashton’ e ‘Cain’.
  • “…si aspettava di sedersi eretta…”: io sono matta, è innegabile, ma devo comunque dirti che mi pare ci sia uno spazio in più tra ‘sedersi’ ed ‘eretta’.
  • “Le sembrò invece si saltare…”: ovviamente ‘di saltare’, piccolo errore di battitura.
  • “…un corpo e un modo che già conosceva…”: sono abbastanza certa che fosse ‘un corpo e un mondo’.
  • Infine, l’uso del duplice trattino(--) per interrompere una frase a metà è scorretto, bastano i tre puntini di sospensione.
 
8 punti
 
2) Sintassi Prevalentemente ipotattica, in generale comunque formata da lunghi periodi, anche quando siano di coordinate, la tua sintassi è ben articolata, scorrevole, chiara; il periodo si adatta alla diverse sequenza acquisendo di volta in volta capacità descrittive, riflessive, narrative. Usi anche la congiunzione per asindeto, che non è propriamente una caratteristica solo sintattica ma che è comunque un tratto che io adoro e che trovo molto raramente nelle opere, quindi grazie per passaggi come: “…qualcosa di quieto sereno pacifico.”.
10 punti
 
3) Lessico Il tuo bagaglio lessicale è articolato e ricco, il registro è medio-alto con qualche passaggio al medio o anche al colloquiale in frasi fatte o modi di dire (ad esempio, proprio all’inizio, “…era entrata a razzo…”) e con un possibile uso dialettale (vedi sotto). In generale mantieni una certa differenza tra il linguaggio dei dialoghi e quello della narrazione, cercando di plasmarti sulla differenza dell’oralità, forse talvolta anche troppo considerando che in questo universo le relazioni umane sono comunque meno spontanee ed immediate che nel nostro. Insomma, cerca di evitare gli scivoloni e i passaggi troppo orali.
Un’ultima osservazione:
“…i ferri conficcati nelle pietre delle mura.”
I muri sono quelli degli edifici, le mura quelle che circondano e difendono una città; si capisce ovviamente benissimo lo stesso, tuttavia, essendo il racconto così buono, ci tenevo a correggerti questa sciocchezza.
 
9 punti
 
4) Altre regole grammaticali La tua conoscenza grammaticale è puntuale, tuttavia qualche errorino è scappato; in alcuni casi si tratta proprio di attimi di distrazione o della tastiera che deve averti giocato un brutto scherzo, in altri magari di qualcosa di meno irrilevante. Ti faccio un elenco di tutte le imperfezioni o i problemi che non riesco a fare rientrare nelle altre voci della valutazione.
  • Qualche volta ti scappa il tempo verbale e riconduci al presente e ai tempi a lui concordanti ciò che invece dovrebbe restare al passato, soprattutto quando stai ricalcando un pensiero, come ad esempio: “La rosa del bouquet di un matrimonio che non potrà mai essere celebrato” che dovrebbe divenire ‘un matrimonio che non avrebbe mai potuto essere celebrato’. Hai ripetuto questo errore diverse volte, immedesimandoti nella mente di un personaggio (“Se adesso io sbaglio qualcosa, lui non c’è più”), ma poiché non stai trascrivendo una riflessione alla lettera non puoi cambiare il tempo verbale e devi riportarla comunque nella consecutio col resto della storia. Altrimenti, come ti ho già scritto riguardo all’ortografia, metti il testo tra virgolette, così ad esempio in quest’ultima frase puoi mantenere il soggetto in prima persona. Un’altra soluzione è di scrivere questi passaggi in corsivo, per evidenziarne la struttura di pensieri: insomma, hai diversi modi per trasformare un possibile errore in un tuo aspetto stilistico precipuo. Hai usato il presente in qualche altro caso simile a questo, ma al momento non riesco ad elencarteli tutti. Ero indecisa se considerarlo un errore sintattico o meno, alla fine ho preferito, avendo appunto diverse soluzioni possibili, di farlo rientrare in questa voce, proprio perché nel tuo caso non si tratta tanto di scarto dei tempi verbali, quanto del tuo modo di presentare i pensieri intimi dei personaggi.
  • Digli chi è urgente”: sono indecisa se considerarlo errore di ortografia o di grammatica; sono convinta che fosse ‘che è urgente’, ma resta comunque il problema del pronome; la forma corretta sarebbe ‘dì loro che’, ma mi rendo conto che trattandosi di un dialogo è ammissibile anche la forma colloquiale, quindi da questo punto di vista non lo considero propriamente un errore.
  • “…aveva lo sguardo fisso, il viso bianchissimo: sicuro la ragazzina…”: immagino fosse ‘di sicuro’.
  • “…qualcosa che ti toccava da vicino…”: l’uso del ‘tu’ generico è proprio di un registro basso; benché il tuo lessico sia abbastanza semplice, dopotutto, qui sei scaduta un po’ troppo nel colloquiale, preferisci, se puoi, il ‘si’ impersonale; hai ripetuto questo mezzo errore almeno un’altra volta, “…ti portava allo stremo…”.
  • “Non avrei chiuso occhio, e ormai è troppo tardi andarci.”: immagino fosse ‘tardi per andarci’, ti è scappato il ‘per’.
  • “…e capire conto di essere inutile…”: qui mi hai messo in difficoltà, non ho proprio capito il ‘conto’; ho il sospetto che sia una forma dialettale, e dunque da evitare, perché il dizionario mi riporta lo stesso uso che ne faccio io e che qui sarebbe scorretto, quello di un banale sostantivo maschile.
  • “…che per quante terre attraversate…”: così non funziona, devi cambiare la frase ad esempio in ‘per quante terre attraversassi’.
  • Se non l’avresti mai accettato?”: lo so che funziona, perché è un’ipotesi futura nel passato e il condizionale va benissimo, tuttavia all’orecchio stona e suonerebbe meglio un normale congiuntivo, ‘se non l’avessi mai accettato’.
  • Eppure quell’abbraccio fu come una tazza di tè caldo…”: finora in questa memoria in particolare hai usato il trapassato, ora usi il passato remoto nella parte finale del ricordo; non è un errore ma suonerebbe meglio se mantenessi lo stesso tempo per tutta la durata del ricordo di Sophie.
 
 
7 punti
 
5) Regole narrative Hai scelto una focalizzazione variabile ma sempre interna, indubbiamente mettendoti in gioco e rischiando di sbavare; è sempre facile, in questi casi, saltare infatti da un punto di vista all’altro, invece tu mantieni ben distinte le menti in cui penetri: quando siamo in Eloise vediamo tutto attraverso i suoi occhi e anche Axel, allora, che sarebbe solo una comparsa, è rilevante; quando siamo nelle altre vediamo invece come importante ciò che accade loro. Nella sequenza finale infine la tua scansione della mente della neonata rediviva è davvero accattivante.
Per quanto riguarda lo svolgimento hai usato una tecnica narrativa ad incastro: una cornice a collegare il tutto di cui ci rendiamo davvero pienamente conto solo con lo scioglimento finale, lo sviluppo mediante linee temporali che si intersecano, che si riavvolgono e ripartono e si muovono tra ricordi e realtà. La figura della ragazza suicida permea il tutto ma solo alla conclusione comprendiamo come e perché e quello che era parso quasi un insieme di scene spezzate si ricompone in un quadro perfetto sulla femminilità, sull’amore, sulle scelte di vita, sulle rose.
 
10 punti
 
6) Personaggi Questi personaggi escono dal foglio bucandoci gli occhi: ognuno di essi ha il suo spazio, ognuno la sua voce, ognuno i suoi gesti, ognuno le sue emozioni, ognuno, infine, ha la sua rosa. Sei riuscita a dedicare a ciascuno un suo momento senza rendere il testo dispersivo e sei penetrata così bene nei reconditi delle varie mentalità da farci quasi toccare con mano ciò che facevano. Plauso ancora maggiore per quei personaggi che forse conosciamo ancora poco col primo libro dell’autrice, Lara e Megan che sì, abbiamo visto innumerevoli volte ma nei cui pensieri non ci siamo ancora addentrate. Parlando in termini strettamente narrativi, questi sono personaggi a tuttotondo, vivi e pulsanti, con un’ovazione particolare per il personaggio originale che possiede un dolore ed una dignità fuori dal comune e per il redivivo che le dedica frasi tra le più belle che io abbia mai letto.
 
10 punti
 
7) Contestualizzazione Malgrado tu ti sia mossa in spazi chiusi, scelgo di darti il massimo del punteggio perché ti sei scelta come palcoscenico uno dei luoghi meno semplici da adoperare, la Misericordia, non limitandoti alla sala di primo soccorso ma scendendo nelle cripte. Qui si svolgono gli eventi più significativi e qui, secondo me, hai reso benissimo il mondo di Virginia, i catafalchi, le bende, il tafferuglio, i corridoi, i Domini, tutto il mondo dell’Ospedale, dalle persone agli ambienti agli eventi è vivido come se uscisse dalla penna – beh, dalla tastiera – dell’autrice.
 
10 punti
 
8) Sviluppo del tema Tra tutte le scelte che potevo immaginare, credo che mai mi avrebbe accarezzato la mente quella di un bouquet di matrimonio, un matrimonio peraltro non consumato; il bouquet fa da sfondo a tutta la narrazione, con una cornice che distinguiamo del tutto solo alla fine, nella chiusura, e ci parla di un amore diverso da quello che siamo soliti leggere nei romanzi, un amore che non è proprio un lieto fine totale, ma una sorta di egoismo; si tratta insomma di due tipi di amore e di due bouquet ed è difficile, alla fine, scegliere quale dei due sia più forte.
Ma non è tutto: nel corso della narrazione le rose servono anche a fotografare i personaggi in gioco, andando una per una a introdurre, descrivere e impersonare una ragazza diversa. Se dovessi riassumere, direi che hai scritto un bouquet di donne e che le rose, qui, sono davvero solo l’essenza della femminilità. Tema meravigliosamente sfruttato, insomma.
 
10 punti
 
9) Effetto ottico Io direi proprio che abbiamo raggiunto la perfezione. Testo compatto e allineato, paragrafi attaccati ma evidenziati dal rientro della prima riga, capitoli separati e titolati, scene divise tra di loro da uno spazio appena maggiore. Tutto l’allestimento ulteriore – presentazione, immagini, varie ed eventuali – non aggiunge nulla al punteggio che era già massimo, ma di certo testimonia una tua grande maturazione visiva, se posso permettermi: non hai scelto facili effetti nel testo, che resta invece immacolato, ma hai creato una vera e propria copertina. Un piacere per gli occhi.
 
10 punti
 
10) Gradimento personale Faccio persino fatica a capire cosa mi abbia colpito di più: se il fatto che tu abbia scelto di trattare di questi personaggi un poco in disparte senza però caricarli di tinte romantiche ma solo esprimendo la loro essenza; se la storia d’amore, la duplice storia d’amore, che ci vai raccontando, una finita male e l’altra, forse, non ancora iniziata; se infine – forse questo, sì – le battute finali, la visione duplice di un mondo da scoprire e di un mondo senza senso, se privo della persona amata. Certo che per me, che della rosa ho fatto un simbolo e un riassunto vitale, leggere come tu l’abbia scelta a portavoce di tante donne e tanti sentimenti non può che essere splendido.
 
10 punti
 
 
Totale: 94/100

Recensore Veterano
08/06/11, ore 17:32

Sono amante dei dettagli stupidi e pseudoinutili, quindi avrai tutto il mio plauso per avermi fatto perdere un pomeriggio fra le tue foto (ammiratissima, io a stento so che il rullino si porta dal fotografo...)e le canzoni di yuki nonmiricordocome...
Ho ascoltato la canzone, non la conoscevo... è la prima volta che ascolto un gruppo giapponese, e beh devo ammetere che è un pezzo molto carino, interpretato in modo un pò "diverso" da quello cui siamo abituati noi.
inutile dire che anche io aspetto con ansia che aprano la sezione di Bf...uffa, lo so che ci vuole pazienza ma io non posso più aspettare!!!
Ultimo commento scemo...ma davvero hai fatto leggere la fanfic a tua mamma?!?!? temeraria!!!Io non potrei mai...anche perchè la suddetta mamma ama solo il genere thriller (bleah!!!) e sopratutto se scoprisse come perdo tempo invece di studiare probabilmente prima ucciderebbe ME e poi appiccherebbe fuoco al mio pc (piccolino adorato non potrei mai vivere senza di te!!!).
Direi che ho detto stupidaggini a sufficienza per cui posso anche parlare finalmente del racconto:
innanzitutto questa storia mi piacerebbe anche se non avesse vigole, congiuntivi e straripasse di a senza h ed e senza accento (per fortuna non è il tuo caso visto che è scritta molto bene), per il semplice fatto che è bella piena di "roba medica", e studiando medicina diciamo pure che...l'odore del sangue mi rende sempre felice (altro che vampiri)!!!

Mi è piaciuto molto il fatto che il ritmo del testo si sposi molto bene col ritmo del racconto, non è una cosa semplice ad ottenere: ad esempio nel prologo lo stile incalzante e rapido dei "costrutti" rispecchia l'atmosfera concitata dell'urgenza ospedaliera.

questa frase mi è piaciuta molto "Bianca? Evidentemente ispiri purezza a tutti, meno che ai miei pensieri su di te."...davvero simpatica e allegra, in un racconto che di allegro non ha molto!e poi in effetti, alla fine, è stato proprio axel a regalare per primo una rosa bianca alla sua bella...

molto interessante il profilo che hai tracciato di eloise attraverso gli occhi di sophia. davvero ben congeniato e mi è piaciuto che lo hai filtrato anche attraverso jordan e asthon. Non solo è "interessante" la scelta, ma credo anche che tu sia riuscita a cogliere abbastanza bene i caratteri dei personaggi...magari non perfettamente, non sei nella testa di virginia, ma mi risulata tutto quantomeno molto coerente.

Originale l'idea di far cambiare il colore della rose, davvero una trovata spelndida...se proprio, proprio, proprio dovesso trovare una pecca, allora ammetto che per un attimo ho avuto un flash alla "twilight" nel momento del risveglio della fanciulla e stavo per urlare...non ne posso davvero più di vampiri visti in un certo modo!!! però, in effetti tu sei stata molto originale con il tema di un risveglio che segue ad un atto d'amore, per certi versi, egoistico e certamente non ricambiato.

Davvero un bel lavoro, complimenti e in bocca al lupo per il contest.
Mi stanno venendo i complessi di inferiorità con tutte questa bravissime autrici...

Recensore Master
08/06/11, ore 14:35

Molto bella questa storia, per tutta la parte iniziale sono stata con il fiato sospeso nella paura che succedesse qualcosa a Eloise e alle altre.
Originale sicuramente, io non sarei mai riuscita a inventare una storia simile.
Linguaggio semplice che rende chiara la storia ma allo stesso tempo non manca di descrivere nei particolari!
Complimenti!

Recensore Junior
07/06/11, ore 13:59

Ciao Vicky, ho letto per prima la tua ff e voglio rassicurarti: non sei la sola a farti venire i complessi di inferiorità! ^.^
E' una bella storia, che diventa spiritosa nel terzo capitolo: Sophia che si dispera, in casa con tre vampiri mi ha fatto sorridere e mi è davvero piaciuta.
Mi è piaciuto anche come hai reso i personaggi che mi sembrano meno OOC di quanto non pensi, beninteso che - a meno di non chiamarti Virginia- per quanto ci si possa avvicinare al suo pensiero ne si resta inevitabilmente esclusi! T_T
L'ultima parte però...l'ho adorata. Mi ha trasmesso un magone allucinante che mi si è piantato in gola e non voleva andare ne giù ne sù. Un po' come quando vedi Titanic e speri che Jack resti aggrappato lì fino all'arrivo dei soccorsi.
Ero talmente tanto in parte che l'ho dovuto rileggere due volte per capire che l'aveva trasformata il suo ragazzo: troppo concentrata sulla sua sofferenza per fregarmene di quella del suo lui! XD
Il giudizio è senz'altro positivo, e nonostante dovrei rammaricarmene non posso che essere contenta: BF dà prova di essere una rilevante sorgente di ff bellissime (non so se si nota: sto provando a farmi coraggio... almeno un po'!)
Baci belli, Spirin. <3

Recensore Master
04/06/11, ore 15:34

Eccomi qui! Devo davvero farti i complimenti per questa storia, l'ho trovata molto delicata, nonostante il tema "crudo". La parte iniziale mi ha fatto salire un'ansia tremenda, sapere che i ragazzi sono stati attaccati al punto da finire in Ospedale, l'immagine di Axel ed Eloise, che pareva quasi al rallentatore, la triste morte del ragazzo...
Pi, è come la calma dopo la tempesta. Le ragazza fanno i conti con ciò che è stato tramite le rose che Selene Blondehaar ha dato l'oro. Ho trovato semplicemente perfetti gli accostamente che hai fatto con le rose e le protagoniste della storia, assolutamente adatte a ciascuna di loro e non era affatto facile. Quanto a Selene, in poche parole l'hai delineata perfettamente al punto da far affezionare il lettore a lei.
La fine è dolce/amara, ci lasci con il dolore per la morte ma anche con la speranza per una nuova vita, un nuovo inizio, per tutti loro.
Un'idea originale, una storia che è stato un piacere leggere. Complimenti davvero!

Recensore Master
02/06/11, ore 19:04

Beh, inauguro io^^
Ho letto la tua storia tutta d’un fiato, ma mi riservo di gustarla appieno ad una seconda lettura con più calma.
Anzitutto, ti faccio i miei complimenti: l’uso del prompt è perfetto e a suo modo molto originale.
Il fatto che ogni ragazza veda nel mazzo di rose sul cadavere il proprio colore è un’idea ingegnosa.
Hai saputo, poi, ricreare le stesse atmosfere del libro e credo che tutti i personaggi che hai mosso siano IC, per quanto umile sia il mio parere.
Anche l’impostazione grafica è interessante, così come la scansione temporale. Avevo intuito che la fanciulla morta fosse la povera non-sposa, ma il riscoprirla vampira mi ha stupita non poco, intendo: stupita in meglio.
Forse avrei gradito capire un po’ più il personaggio finale del vampiro, così misterioso e inaspettato, questo pretendente non ricambiato dalla ragazza. Ma è proprio il suo essere inatteso il suo punto di forza, perciò il mio è solo un desiderio egoistico.
In conclusione, mi è piaciuta davvero tanto e mi complimento con te.
In bocca al lupo!
ely