Recensioni per
Cosa sei soldatino?
di Alkibiades

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
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Recensore Veterano
20/06/11, ore 21:06
Cap. 1:

Porca cavalletta, m'è quasi parso di leggere il racconto di un scrittore in carriera.
Non parlo a vanvera: la storia è perfettamente ritagliata - per quanto non è che sia proprio il fulcro centrale, insomma - il tema trattato non è semplice, ci sono alcune frasi che m'hanno fatto palpitare il cuore (talmente erano raffinatamente complesse) e poi c'è quel non so che dettosi anche colpo di scena a rendere tutto così ferocemente importante.
Cioè, tra tutto, sul serio, non è che mi aspettassi una cosa simile. è stato stupore, sì, quello che ho trovato nella mia mente - dolce stupore - ma in fondo dovevo saperlo, che tu sai scrivere, e anche bene, ma non pensavo così bene.
La guerra non è cosa facile su cui parlare, eppure ci sono così tanti libri, così tanti film, documentari, qualsiasi cosa che tratta 'sto tema. Tu l'hai fatto mostrando il lato più duro e inumano, e in modo così terribile ma veritiero che mi son luccicati gli occhi.
Ma dimmi: com'è che hai ricevuto la stupenda immagine del soldato prete che mangia un cuore - forse umano - in guerra?
è una cosa così inquietante, così inumana, così estrema, così reale che potrebbe turbare. Io, sinceramente, adoro queste cose, forse perché sanno tanto di racconti nascosti, segreti incontaminati... E, sì, come t'ho già detto io adoro l'horror o le cose raccappriccianti, capisci, io mi sto guardando un telefilm horror e non faccio che ridere tutto il tempo.
Ma, tornando al tuo scritto. Ecco, il cuore (forse umano): scena assurdamente fantastica.
Credimi, m'hai incantato.
E poi, beh, c'è quell'uso della lingua straordinario. L'uomo che era molte cose - porte per l'inferno? - istinto primevo. E, cielo, la cosa più bella di tutte è l'uso di quel termine così contrastante, da sembrare pure un ossimoro, di fornte alla crudentà del testo: soldatino.
Ed è anche potente l'ultima parte, con quel belva evidenziato bene, unica parola nel rigo, che rimane lì, sullo schermo, e ti entra negli occhi e scende nella gola, per poi bruciare nello stomaco.
Quanta verità, Luca, hai raccontato, e in un modo magistrale.
Che dire, sono così fiera, capisci? Sebbene io, in realtà, non ne avrei nemmeno motivo.
Che dire, credo che tu abbia capito che m'è piaciuta assai. Sperando che non ti sia annoiato - o addormentato - di fronte a tutto questo papiro :D
E, sì, m'è dispiaciuto non trovarti sabato, volevo salutarti, e no, non ti avrei abbracciato, ma perché io sono fatta così e non ci riesco, forse l'hai capito o forse no, non ho nulla contro di te, anzi, ma è il mio animo che è assurdamente timido o introverso o come diavolo lo vuoi chiamare. Anche se probabilmente non sembra. Ma, sì, credo che avrei sentito l'impulso di abbracciarti, così, perché sei più di quello che dimostri - e credo di non essere l'unica a dirtelo.
Ci sentiamo, ragazzo :D