Prima di tutto mi vergogno di essere così in ritardo, visto specialmente che è una ff dedicata proprio a me, ma un po' dovevo informarmi su Hetalia per godermela meglio, no?
L'idea di fare una sorta di raffigurazione letteraria di The Man Who Can't Be Moved (che tra l'altro è una delle mie canzoni preferite!) è davvero bellissima e originale. I dialoghi in inglese non rovinano l'atmosfera, anzi, sono collegati alla canzone e si integrano bene nella storia; sono una valida alternativa al mettere la citazione della canzone a inizio o fine capitolo, una tecnica strautilizzata. Mi piace che tu abbia saputo reinventarla :D In italiano non avrebbero avuto lo stesso effetto - ma non credo che, in questo caso, il mio parere valga, visto che il mio spirito bostoniano prevale sempre su quello italiano.
Per il resto la storia è davvero dolce, in un breve spazio e con le descrizioni essenziali sei riuscita ad esprimere la disperazione (e la perseveranza!) di Francis e del suo gesto. Sempre così teatrali, questi francesi... xD
No, ma bella la scena in cui molla Alfred. Più che altro mi sono immaginata la sua faccia, povero, mentre Francis se ne andava e lo lasciava lì come un pirla. Però l'happy ending ci stava e non si poteva fare altrimenti u.u
D'ora in poi ti chiederò più spesso fanfiction, ho deciso. E un giorno ne scriveremo una a quattro mani, ho deciso anche questo. Ci sentiamo, spero via mail... soprattutto perché non vedo l'ora di ricevere il tuo commento al mio primo capitolo di Nice Boys e perchè muoio dalla voglia di farti conoscere George :D
Baci,
Syl. |