Recensioni per
Il Mondo Capovolto ~
di _ L a l a

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
18/09/20, ore 20:11
Cap. 1:

La trovo bellissima, questa che considererei una poesia.
Un mondo rovesciato, un mondo capovolto, che difatti mi ricorda tanto un richiamo ad Alice Nel Paese Delle Meraviglie con i suoi su e giù, gigantesco e piccino, di traverso e dritto. Dei continui ribaltamenti e delle continue contraddizioni, differenze che si sovrappongono senza un attimo di pace. Opposti che si incontrano e possono convivere insieme, addirittura.
Affascinante il fatto di pensare che se tutto è come non sembra di essere allora nessuno è più se stesso e non si riesce mai a capire che cosa sia realmente.
"Io non son più me e tu non sei più te."
Due persone dal legame a quanto pare profondo e particolare si guardano, si fissano negli occhi intensamente (o almeno è quello che immagino) eppure non si riconoscono... realisticità a mille.
"Posso fuggire dal ristretto gioco delle regole", qualcosa che ad esempio io ho sempre voluto fare, seppur sia un comportamento concesso e socialmente accettato solo in casi eccezionali.
Mi piace l'enfasi che hai messo in ogni verso.
"Come farei a ritrovarti nel caos delle Tenebre?"
Tenebre in maiuscolo per me è un tocco di classe.
Il male personificato, riassunto in un'unica associazione.
Il dolore di non ritrovare più una persona cara perchè forse non si è mai conosciuta, forse ha perso la sua vera identità e ora si confonde tra le miliardi di ombre che ci sono in giro è un altro elemento che si puó ricondurre benissimo a un'esperienza di perdita straziante vissuta con qualcuno di importante, fondamentale.
È qualcosa che ti strappa il cuore.
"Chi siamo noi, allora?"
La domanda per eccellenza, la domanda che ogni essere umano con un minimo di coscienza si è posto più e più volte.
E appunto qui c'è un'altra sottigliezza... a volte è più importante sapere che cosa siamo 𝙣𝙤𝙞 insieme rispetto a come sono io o a come sei tu in quanto singolo individuo.
"Il battito di un cuore all'incontrario" è ambiguo, l'ennesima cosa che si rovescia in questo marasma di oggetti sospesi in aria come nello spazio. Un presunto scenario quasi catastrofico, se solo ci fosse la consapevolezza di che razza di disastro si tratti.
Nonostante ció il cuore è il simbolo della bontà e dell'amore e puó soltanto indicare, messo in quella strana condizione, il posizionamento di una relazione a cui si tiene parecchio o della benevolenza da parte di un altro verso di noi in un punto instabile, malfermo, indefinibile.
Perció l'insicurezza, il non essere certi nemmeno di uno dei nostri bisogni più anelati: solidi rapporti umani.
"Il riflesso che uccide il riflettente colpendolo con schegge di finta luce."
Ecco, ora mi chiedo esattamente cosa significhi.
Il riflesso, una visione "brutta" di quel che non si voleva vedere, colpisce talmente forte il riflettente, la persona sensibile a tale stimolo, da eliminarlo all'istante.
E lo colpisce con le schegge, quindi il riflesso si solidifica, prende forma ed esce fuori, tocca materialmente il soggetto di suo interesse. Schegge di finta luce... magari sembrava un bel riflesso e in realtà non lo era. Di nuovo questo dilemma dell'essere e non essere come nel monologo di Amleto.
Un'immagine luminosa era invece un'immagine oscura. Capita spessissimo, si sa, ma ogni volta che succede fa un male cane.
Mi domando cosa abbia più fatto male a chi e chi abbia più fatto male a cosa. Il riflesso o il riflettente?
Sappiamo perchè il riflettente abbia così paura del riflesso - è letale, svelto, atroce - ma non conosciamo il motivo di un astio tanto radicato da parte del riflesso per il suddetto riflettente.
Interessante, sì, ma è talmente misterioso da rimanere senza risposta.
"Il sorriso di un bambino a testa in giù."
Un inno all'ingenuità infantile, al modo divertente e soprattutto sorprendente dei più piccoli di meravigliarsi di ogni cosa, persino di gesti che agli adulti sembrano banali come guardare con il capo sottosopra l'ambiente circostante.
Devono ancora scoprire tutto, e così chiunque in questa composizione.
In un luogo in cui niente è riconoscibile così com'è siamo noi che dobbiamo modificare qualcosa - noi stessi, gli altri, il giusto e lo sbagliato - per vedere davvero e fare serie distinzioni.
Il sorriso di un bambino, se a testa in giù, sembra, a chi lo vede dall'altra parte, una faccina triste.
"L'esatto contrario di tutto." Il fulcro del testo. Siamo il contrario di ció che crediamo? Anche per il resto del mondo funziona in questo modo?
"Infine è quello che siamo: niente."
Un riferimento neanche troppo velato alla morte. Dire "niente" è arrendevolezza, della serie "non mi interessa sapere cosa sono o cosa sei, se dev'essere così difficile capirlo", ma dietro c'è molto di più.
Se ti arrendi c'è la morte.
Se ti arrendi, infatti, non resta niente.
Ed è quello che succederà, per l'appunto.
Come dici tu "infine", ovvero alla fine, all'ultimo saremo niente, perchè comunque vada prima o poi moriremo e il niente sarà la sola cosa lasciata dal nostro passaggio, come ci rendiamo conto poco a poco sempre più ad ogni funerale a cui andiamo, ad ogni lutto che affrontiamo nel corso dell'esistenza.
Cosa è rimasto delle persone che se ne sono andate prima di noi?
Così sarà per noi, un giorno.
"Guardare il cielo appesi al soffitto" mi fa pensare al sognare ad occhi aperti dentro casa propria, immaginare che il letto sia un cumulo di foglie in un bosco, che una sedia sia un ramo di un albero sopra cui stiamo appollaiati e anche che il soffitto che sta sotto al tetto, che sta sotto il cielo, sia proprio il cielo.
Questo cielo rappresenta le nostre aspirazioni e i nostri desideri irrealizzati, le cose che osserviamo bramandole ardentemente e che non ce la facciamo a raggiungere.
"Chiedendosi perchè è ancora così lontano."
Perchè ovviamente non lo è - quello non è il cielo -, è un'illusione.
È sognare perchè non ci si puó permettere di vivere avventure, magari.
Meraviglioso ed estremamente attuale. Tutto quanto.
Non so perchè anni fa tu stimassi così poco le tue opere, ma io che le leggo oggi le amo alla follia.

Recensore Junior
19/06/12, ore 15:15
Cap. 1:

Ma vuoi scherzare?
Non ho nulla da eccepire. Una canzone - così mi piace vederla, così mi è parsa, così credo che sia - stupenda, originale, ben scritta, calibrata al punto giusto. 
E poi, dai, le originali sono sempre mille volte meglio di qualsiasi fanfiction. (E perché sono qui, allora? Eh.)
Brava, brava, brava.

Recensore Veterano
01/07/11, ore 21:37
Cap. 1:

Oh, Carotina.
Che cosa carina!
Boh, adesso parlo solo più per -ina .___.
Lasciam stare.
In ogni caso, che bellina questa shot.
E adorabilmente senza senso.
Ma non troppo.
E profonda se ci pensi: pone delle domande che sono Le Domande per eccellenza.
Ci siamo?
Cosa saremmo?
Cosa saremo?
E in più, è anche ben scritta.
E in ogni caso, io le prime righe le adoro, quindi zitta. u.u
Beh, in sostanza, complimenti.
Che poi, non credo smetterò mai di ripeterla 'sta frase ;P
Un bacio, carotina <3

Recensore Master
01/07/11, ore 14:03
Cap. 1:

ma tu aspetti che sia io a postare per controbattere a tua volta?^^
ahahahaahah, scherzo!!! beh, non direi proprio ispirazione, ma questa sorta di tuffo nella tana del bianconiglio era degno di te!!! era carina come idea, però!!!!
allora, per l'ispirazione ho due consigli: uno, ti tiro una bella padellata in testa (è nel tuo stile) due, pensa a Eddie e vedi come rendergli la vita ancora più impossibile. io sarei per la seconda XD
a presto mattacchiona!!
un abbraccio!
Sunny