Mia cara, io poco fa ero in un turbinio di ormoni e nervosismo, nostalgica e laconica.
Ora, vorrei dire tanto, vorrei dire poco e non vorrei dire niente.
Sto piangendo e sorridendo allo stesso tempo, ma mi sento apatica.
Non so che dire.
Per me è come vedere partire il proprio migliore amico, certa che non tornerà più.
Eppure so che tutto questo non potrà mai effettivamente finire.
Non finché resterà qualcuno a crederci, qualcuno che sogna la propria lettera, attaccata alla zampa di un gufo, che sogna la propria bacchetta, che sogna lo Smistamento. Che sogna un'amicizia vera, reale, come quella di Harry, Ron e Hermione, come quella dei Malandrini, che ha scoperto il vero valore del coraggio, dell'amore. Il valore dei sogni. Che dentro quelle pagine non si sentiva mai solo.
Che sa di non dover stuzzicare un drago che dorme. Qualcuno che è rimasto con Harry, fin proprio alla fine.
Finché ci sarà qualcuno a crederci, a sperarci, a crescerci e ad imparare assieme a questa saga, nulla, e dico nulla, sarà realmente finito.
Rimarrà eterno, infinito.
Rimarrà dentro tutti coloro che quando si sentivano soli vi si immergevano, che si sentivano a casa, in quelle quattro mura invisibili, ma solidissime.
Rimarrà dentro tutti noi, non come un ricordo, ma come un amico.
Un amico che sarà sempre lì, sempre. Ogni volta che ne avrai bisogno.
Il binario 9 e 3/4 sarà sempre lì.
Perché no, Harry Potter non è solo un libro.
Scusa la recensione inconcludente.
E grazie per le lacrime.
Grazie e scusa.
Ann.
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