Innanzi tutto complimenti per la scelta del soggetto: D.gray-man è davvero un manga eccezionale!
Il tuo componimento ha un che di evanescente, utilizzi una tecnica piuttosto particolare, da una prima lettura posso "raffigurare" il testo come uno sfondo piuttosto vago entro cui spiccano piccoli frammenti di colore. Cosa intendo dire? C'è un forte contrasto fra il tipo di narrazione che utilizzi per tutto il testo che è molto delicata, per nulla puntuale, e quella che adotti solo in alcuni punti in cui ti soffermi - forse un po' troppo - nella descrizione di particolari minimi. Se da un lato questa può essere una tecnica del tutto innovativa e dunque anche positiva, dall'altro rischi di perderti il lettore strada facendo perchè queste descrizioni così minuziose distraggono un po' dal filo conduttore.

Probabilmente la struttura del testo è resa così labile anche dalla fortissima presenza di puntini di sospensione che non sempre sono la scelta migliore per rendere il tentennamento o l'attesa.

Ultima cosa, immagino sia antipatico sentirselo dire, sicuramente sarà stata una svista ma non posso fare a meno di fartelo notare: quando il "sè" è pronome riflessivo ed è da solo, va accentato.