Ecco la mia recensione personale.
Il primo pezzo di questa storia riassume perfettamente lo spirito dell'intero racconto: Makoto ha un solo pensiero fisso in testa! :) A parte gli scherzi, trovo che come introduzione sia perfetta: mescoli ai pensieri di Makoto scorci importanti del suo passato che aiutano ad inquadrare la vita di lei e a comprenderla meglio, il tutto in pochissimi passaggi.
Ci dai anche un'impressione visiva di Asanuma e ammetto che non mi aspettavo, andando avanti a leggere, che vi fosse anche il punto di vista di lui, perciò è stata una bella sorpresa.
E' stato molto divertente leggere di Usagi e Mamoru dal punto di vista di Makoto. Ha indovinato tutto su di loro (conigliate e figlia dai capelli rosa!) aiutata dalla mano onnisciente dell'autrice, ma come pensieri risultano naturali e profondamente comici: ha ragione lei, quei due sono una coppia da manga molto tipica :D
Makoto scambia una ragazza per un ragazzo? In un universo come quello della Takeuchi è plausibilissimo, non è Makoto a leggere troppi manga, è la sua realtà visiva ad essere poco chiara ;)
Introduci il punto di vista di Asanuma con una scena che, raccontata diversamente, avrebbe potuto essere quasi cruda. I continui paragoni, onirici e non, fanno capire benissimo cosa sta accadendo e conferiscono a questo momento un tono allegro. Per la serie: lui è ridotto peggio di lei (forse ;) ). Fatto sta che è sufficiente la menzione di una banana per metterlo in difficoltà.
Uso questo punto per approfondire il discorso iniziato nel commento alla storia per il concorso: il leggero abuso di corsivo. 'Piccolo femore' è uno dei punti in cui la sottolineatura mi è sembrata eccessiva, poiché si desumeva bene già dalla frase precedente che non si trattava affatto di un 'osso' (:D)
Una cosa che mi ha colpito in positivo della tua storia è stato l'uso spavaldo di termini tipici di un linguaggio maschile. 'Tette di tutto rispetto' è proprio una cosa che penserebbe solo un uomo ed è grazie a passaggi come questi che la voce del tuo Asanuma è parsa quella di un ragazzo.
"C'era da dire che su una cosa Motoki aveva ragione. Makoto era da paura, o perlomeno lo era stata la sua versione incorporea - neanche troppo. E la risposta alla seconda domanda era Sì, anche troppo bene. E fu per questo che rispose di no."
Riporto questa frase perché mi ha fatto ridere apertamente. Devo dire che qui apprezzo molto il tuo uso del corsivo: in un caso sottolinea un concetto, negli altri due aiuta a passare ad un piano da discorso diretto, ma a prescindere dall'analisi funziona e basta, permettendoti di mescolare sapientemente battute e ironia all'interno di una frase neanche troppo lunga.
La scena del primo scambio verbale tra Makoto e Asanuma per me non ha funzionato totalmente soprattutto perché vi sovrapponevo le immagini del manga e le sensazioni che aveva dato a me, completamente diverse da quelle che descrivi in questa storia. Dialoghi e atteggiamenti mi sembrano a loro volta ripresi dalla versione cartacea, se non ricordo male. Mi riferivo a punti come questi quando scrivevo che forse sarebbe stato meglio per questa storia seguire una trama più libera. Ad agire e a parlare nel loro primo breve scambio erano i personaggi inventati dalla Takeuchi e ho avuto l'impressione che i tuoi Makoto e Asanuma ci avrebbero dato maggiori soddisfazioni già a partire da questo punto, coi loro pensieri ecchi e la loro arguzia. Con riferimento a quest'ultima, la condividono in abbondanza; in questo senso - dicevo dall'altra parte - a volte quella dei due sembra quasi un'unica voce. Fanno entrambi paragoni brillanti, sono attentissimi ai particolari e si rivelano tutti e due un po' ossessionati dalla loro stessa vocina interiore.
Questa voce tuttavia è interessante e godibilissima, per questo quasi non ci si accorge di questo problema (se vogliamo chiamarlo così).
Non so se per te sia stato difficile descrivere la scena che segue, quella in cui Asanuma si mostra geloso di Mamoru e della sua vita perfetta. Ricordo che quando ho letto il manga in quel punto ho pensato due cose. La prima: 'Ma questo è scemo?' La seconda: 'Alcuni ragazzi giapponesi saranno davvero così? Nahh, è un personaggio da manga!'
Non so se la mia seconda conclusione sia corretta, però ti ammiro per aver cercato di dare un senso all'atteggiamento strampalato di Asanuma. Sembrava quasi cotto di Mamoru e non lo avrei trovato strano, se non fosse stato che mi sembrava che gli interessasse pure un po' Makoto. Era un ragazzo strambo, nella tua storia acquista normalità :D
Seguire i pensieri che lo portano (felicemente) in casa di Makoto è esilarante. Ammetto che in questo punto, per capire meglio quello che era successo, ho dovuto ricorrere ai ricordi del manga e forse per chi non l'ha letto il passaggio risulta un po' troppo rapido e poco naturale.
L'anguilla! Sono morta, ancora muoio dalle risate! :D:D:D:D Alla stessa reazione mi porta il passaggio in cui scrivi che lui 'fa cadere le tette' e solo dopo si ricorda che a quelle è attaccata anche Makoto :D Dimostra bene che lui la vede solo in maniera sessuale. Nella tua storia non la leggo affatto come una cosa negativa: qui ci sono solo due che vogliono divertirsi, nessuno si fa illusioni.
Tornando al discorso che avevo fatto sopra sul corsivo, 'frasi a effetto' e 'situazioni propizie' sono altri due punti in cui sono le stesse parole a lasciar capire che hanno un senso ulteriore, senza necessità da parte tua di sottolinearlo (secondo me).
La scena che segue, quella clou, si fa leggere con tanto interesse da lasciarmi priva di commenti. Gli unici due che ho sono: 'Hahahahaha! e 'Ora che succede?'
Quando il primo assalto sessuale di Asanuma ha fine mi sono ripresa anche io come lettrice e quindi torno a commentare: Makoto che cerca di insegnargli come si fanno le cose e lui che se ne frega con tutto il tatto di una belva in calore... beh, è meravigliosamente esilarante :D
"E tu me la dai?"
Finesse, vieni a lui!!!
E' fortunato che Makoto fosse assatanata nel profondo, altrimenti se la sarebbe giocata con quella frase. Ha rischiato anche dopo, ma credo che a lei sia piaciuta l'insicurezza che ha visto in lui, così simile alla propria.
Mi è piaciuta moltissimo l'idea di terminare questa storia in un punto non risolutivo e conclusivo. Il finale lo si può immaginare e non si sente nemmeno la necessità di vederlo descritto e raccontato nel dettaglio.
Ecco qui tutta la mia recensione :) Sempre a disposizione per eventuali chiarimenti, se servono.
E' stato un onore vederti partecipare al mio concorso. Sono felice che sia servito a far apparire una storia come questa nella sezione. E' come un missing moment da un certo punto di vista, ma, dall'altro, non ricordo di aver mai letto una storia di Sailor Moon in cui vi fosse una genuina scoperta del sesso da parte di due semplici ragazzi senza che vi fossero di mezzo discorsi d'amore.
Grazie per aver permesso a tutti noi di leggerla :) |