In primis mi felicito per il ritorno su questi lidi del corpo principale della saga, pur avendo trovato un gradevolissimo intrattenimento nei due corollari che hanno formato nel loro insieme un’ottima digressione, utile anche a chiarire alcuni aspetti della saga..
Venendo al capitolo in oggetto, personalmente ho avuto l’impressione che l’anziana dama avrebbe da pensare ad altro che agli insulti del tempo ed alle sue scorie, dato il bel clima familiare che sembra essere presente nella sua casa, in effetti sembra che in qualche anfratto remoto della sua coscienza sembra essere presente il vago sospetto che l’insieme delle nozioni instillate ai suoi rampolli possa aver provocato il sorgere di sentimenti piuttosto ostili e pronti ad essere assecondati dalla violenza, ma parimenti sembra che la contestazioni riguardi la forma più che la sostanza, una schiatta nobile come la loro dovrebbe lasciare queste incombenze alla manovalanza, e non agire in prima persona, ma comunque anche volendo sembra mancarle del tutto la forza di opporsi.
Bella la descrizioni delle nuove leve della stirpe, con le loro particolarità, anche in contrasto tra di loro, come chi vorrebbe avere una sua autonomia in campo matrimoniale, cosa che in un ambiente rigido come quello sembra decisamente essere pura astrazione.
Quanto al briefing che doveva essere la parte più importante della serata, lo stato dell’arte dell’EIF sembra piuttosto deficitario, dato che vedono una sorta di degradazione progressiva dei costumi, sia nella politica interna (con le per loro “indecenti” aperture ai nati inglesi) che esterna (vorrebbero addirittura il boicottaggio di una gara sportiva (azione che raramente ha pagato, anche in ambito babbano), interessante poi il passaggio dal generale al particolare, data la missione affidata a Daireen nei confronti di quella ragazza colpevole di frustrare i piani dell’organizzazione, a cui era stata concessa la gentil grazia di vivere ma che ora aveva passato il segno (e così è stata proprio la sorella di Cumhacht ha operare materialmente l’assassinio della Weasley, se l’argomento non fosse così macabro, si può dire che per lei fu una particolare gioia unire l’utile al dilettevole, eliminare in un solo colpo quella che considerava feccia e che in più le aveva sottratto lo spasimante, e se è da come sembra la vendetta per il furto d’amore fu l’unico motivo che la spinse all’arruolamento, per esserci rimasta successivamente vuol dire che comunque ne condivideva l’ideologia), e quel che è peggio sembra che voglia proprio porre a termine l’opera.
Passando alla parte iconografica associata, anche in questo caso assolutamente niente male, anzi, credo che sia stata un’ottima idea quella di porre un contrasto tra la matriarca di spalle ed i suoi parenti in posizione frontale (tra l’altro l’espressione che hai loro donato sembrerebbe che non sia salutare averli come nemici), ottima davvero l’idea degli alberi genealogici, credo siano un ottimo supporto per capire le dinamiche interne degli ottimati magico- irlandesi (che come tutte le caste chiuse, in particolare le aristocrazie, tende a perpetuarsi imponendo una rigida endogamia, in barba alla genetica e se vogliamo anche al buonsenso)..
Ottima idea infine la parte di analisi storica, che mostra l’orgogliosa e tenace resistenza ad un invasore particolarmente ostile (specie dopo il passaggio dei britannici alla Riforma) e assolutamente privo di scrupoli nel distruggere le istituzioni tradizionali isolane, come in molti casi nella storia, si era posti al bivio tra sottomissione e reazione, hanno scelto quest’ultima e questo vada a loro onore, ma d’altra parte si è passati nell’errore opposto, quello di considerare come pericolosa e apportatrice di ulteriore disgregazione ogni possibile apertura al mondo esterno (e quanto alla legge O’ Gara, è indice di un nemmeno troppo celato razzismo, imporre in nome dell’integrazione nella società locale una deculturazione sic et simpliciter non mi sembra qualcosa che inviti al dialogo tra le componenti della società, anche se ai fondamentalisti può sembrare una mossa d’inusitata generosità), quanto alla politica di riprendere le tradizioni tribali nonostante queste si fossero corrotte con l’arrivo degli invasori, credo che fosse una scelta inevitabile, si doveva giocoforza ricorrere a qualcosa che facesse da collante ideologico.
Orbene, alla luce di quanto letto posso dire di aver trovato questo capitolo ottimo, sia per struttura che per la qualità della storia, e spero che il seguito non sia da meno.
A presto, Gianfranco
PS. A proposito di O’ Costal, dove sono locate le patrie galere magiche irlandesi? Non credo abbiano particolare desiderio di condividere Azkaban. |