La storia è originale, potrebbe inserirsi molto bene nella mitologia greca (non so bene quanto sia pertinente, ma mi vengono in mente le Metamorfosi di Ovidio).
La scelta dei nomi è evidentemente dettata da questa ambientazione ellenica; mi ha sorpreso che tu abbia optato per la versione italianizzata ‘Sofia’ in luogo di ‘Sophia’ (forse più evocativa, ma è una curiosità personale).
Descrivi la spada come “simile ad un fioretto”: è una scelta un po’ bizzarra visto il contesto (mitologia greca), ma trovo che sia anche originale.
Molto sottile e, a mio parere, ben gestito è il tema ricorrente della ‘rosa’ (i profumi, la metamorfosi della caverna e [questo ammetto che non lo sapevo] il nome di Sofia) che ripercorre tutto il racconto. Inoltre mi è piaciuto molto il fatto che la grotta si trasformi in un giardino, l’ho trovato originale.
Il finale apre ad un lieto fine per Sofia, ma non riesce a scacciare del tutto la tristezza che mi ha trasmesso questa frase “A quelle parole gli occhi di Sofia si riempirono di lacrime: se solo fosse stata veramente bella!”. Sembra che l’aspetto fisico, l’apparenza, sia tutto ciò che conta – possibile che una donna della sua ‘età’ non si sia ancora resa conto di possedere un tipo di bellezza, quella interiore, molto più importante? Eppure Eraclito riesce ad intravederla…
In alcuni punti ho riscontrato un po’ di incertezza o di confusione nella definizione del punto di vista. Normalmente scandisci le scene come se fossero osservate e vissute da Sofia o da Eraclito, ma ogni tanto mescoli il tutto.
Ci sono alcune frasi e/o espressioni che non mi convincono molto:
- “che l’era stato donato” forse qui sarebbe più chiaro se non abbreviassi e lasciassi ‘le era’;
- “la sua intera esistenza doveva essere trascorsa nell’isolamento di una grotta alpina” mi sembra che i verbi siano leggermente sfasati e che la frase non suoni molto bene, forse sarebbe meglio ‘avrebbe dovuto trascorrere la sua intera esistenza ecc…’ o qualcosa di simile;
- “tanto orrendo che ella doveva chiudere gli occhi” io aggiungerei un ‘persino’ o comunque qualcosa che faccia risaltare il fatto che lei stessa non è in grado di sopportare la propria vista;
- “Sofia si scosse, interrompendo la sua contemplazione” forse sarebbe meglio ‘propria contemplazione’, inoltre credo che ‘riscosse’ in luogo di “scosse” sarebbe una scelta lessicale più azzeccata;
- “una più sobria fonte, simile ad un laghetto” ti sembrerà assurdo, ma penso che in questo caso l’artificio linguistico appesantisca inutilmente il testo, credo che ‘una fonte più sobria ecc…’ sia più adatto;
- “la Sorgente dell’Oblio, che viene spesso dimenticata: chi si bagna nelle sue acque potrà dimenticare ogni sua pena” è bello il gioco semantico oblio/dimenticanza, ma attenta alle ripetizioni! Appesantiscono molto la prosa, che perde in fluidità;
- “alla possibilità di costruire un futuro sereno” personalmente aggiungerei il riflessivo per conferire un’enfasi maggiore alla frase (‘di costruirsi’);
- “si rese conto di ciò che era accaduto […] la donna era tornata alla bellezza di un tempo, come le rivelò il suo riflesso” l’ultimo verbo non suona bene ^^ stona con gli altri, c’è qualcosa che non funziona nelle concordanze.
Ti segnalo alcune imprecisioni o piccoli errori:
- “sfidare gli dèi ma anche” prima del ‘ma’ generalmente occorre mettere la virgola (la stessa dimenticanza l’ho ritrovata anche in seguito);
- ogni tanto le virgole sono usate in modo eccessivo, mentre in altri casi, invece, ci sono fraseggi molto lunghi senza segni di interpunzione;
- “della donna., che si limitò” qui c’è un piccolo refuso ^^ ti è scappato un punto di troppo;
- “la sorgente e…lui” qui invece manca uno spazio.
Bella storia comunque!
a presto
frav
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