Mi piacciono molto queste atmosfere, ci sono delle invenzioni originali che ravvivano di frequente il ritmo della narrazione. Ed è un requisito a dir poco vitale per un non-genere così sfuggente, che non si può collocare nei canonici fantasy, horror, realismi magici assortiti e via dicendo.
La parentela con la fantascienza tradizionale è molto più stretta di quanto si potrebbe pensare ad una prima lettura, per la scelta di trasformare le metafore in personaggi e i personaggi in astrazioni.
Non so se è un riferimento passeggero o un'ispirazione diretta, ma anch'io (come molti) mi sto avventurando nella riscrittura dell'Alice di Carroll, trovo che sia una fonte inesauribile di ispirazione - considerato che ognuno la reinterpreta in modo sottilmente diverso.
Consiglio la lettura di Francesco Dimitri e Michael Swanwick, se non li conosci già. Potrebbero facilmente regalarti nuovi spunti creativi.
Una considerazione di carattere personale: prova a "lasciar respirare" di più il lettore, ne guadagna la potenza delle singole immagini.
Per il resto, vai così! |