(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) SSSalve! Penso che tu non mi conosca (be’, come potresti, d’altronde, dal momento che non ho mai recensito una tua storia?), ma va be’ ‒ mi farò conoscere nel corso della recensione, stanne certa xD. Io invece ti “conosco” (sa molto di frase stalker), perché circa un paio di mesetti fa ho letto Fairytale~ e me ne ero davvero innamorata (*coffcoff* RanMasa OTP *coffcoff*), ma non avevo recensito perché mi vergognavo per la storia un po’ vecchiotta. Ora però non so da dove iniziare. Helpppp.
Cioè, voglio dire tipo diecimila cosa, e ne ho talmente tante che me ne passano per la testa che rischio di scrivere cose completamente sconnesse… Tipo che mi hai fatto amare il FONT. Il font. Parliamone. Oh, e poi che credo proprio che questa sia la migliore storia che abbia mai letto. Tra bestseller, capolavori classici come Dostoevskij e Tolstoj (due tra i miei autori preferiti in assoluto), romanzi un po’ meno conosciuti, questa è sicuramente la mia storia preferita.
Ecco, io te l’ho detto, faccio frasi completamente sconnesse: prima ti dico che mi hai fatto amare il font e poi ti metto ‘sti paragoni.
Intanto, come sempre, parto da grammatica, stile e lessico. Sei sicuramente migliorata da quando hai iniziato, dato che ai primi capitoli trovavo qualche errorino (nulla di compromettente per la lettura, in ogni caso), e ora sei assolutamente impeccabile. Lo stile è semplicemente fantastico. Ho iniziato a leggere martedì sera e ho finito ieri mattina; non riuscivo mai a staccare gli occhi dal testo, e anche a scuola usavo il cellulare, rischiando di essere beccata dai professori (ma sssh, lo stavo usando durante il compito d’inglese e io avevo già finito). Appena avevo un momento libero, mi rituffavo nella storia. Non penso che mi sia mai capitato di avere un tale bisogno di leggere. Per me è come un superpotere, che tu hai sicuramente: riesci a non farmi stancare di leggere, anche se in certi casi il tema affrontato diventava davvero pesante e, dopo un po’, mi serviva ragionarci. Ma, a parte questo, leggerei ciò che scrivi all’infinito, difatti stavo letteralmente facendo salti di gioia quando, dopo qualche capitolo, mi sono accorta che la storia è davvero lunga. C’è solo una cosa che vorrei farti notare, riguardante i discorsi diretti, ma poi naturalmente è una tua scelta. Ti faccio un esempio, ché se no starei fino a stasera a cercare di farti capire ‘sta cosa. XD
Il corpo del pianista era a terra. Un solo proiettile gli aveva trapassato la schiena finendo nel cuore.
«Ma da dove vieni, straniero? Non sai che non si spara mai al pianista?» urlò lo sceriffo.
«Da lontano» rispose il pistolero, riponendo l’arma ancora fumante nella fondina.
«Sei lo sceriffo?»
«E chi, se no? Il barista?»
«Il barista sono io» disse l’uomo dietro al bancone.
«Volete qualcosa da bere?»
Ecco, se noti, si va accapo troppo spesso, finendo per rendere al lettore difficile capire chi è che sta parlando.
Il corpo del pianista era a terra. Un solo proiettile gli aveva trapassato la schiena finendo nel cuore.
«Ma da dove vieni, straniero? Non sai che non si spara mai al pianista?» urlò lo sceriffo.
«Da lontano» rispose il pistolero, riponendo l’arma ancora fumante nella fondina. «Sei lo sceriffo?»
«E chi se no? Il barista?»
«Il barista sono io» disse l’uomo dietro al bancone. «Volete qualcosa da bere?»
Secondo me la scena scritta in questo modo è più chiara, ma nei tuoi discorsi non mi è mai successo di non comprendere chi avesse preso parole, quindi, ripeto, è solo una scelta stilistica che spetta a te. Tra l’altro, di solito te l’ho visto adoperare nei discorsi più lunghi; in questo caso lo trovo molto più piacevole, perché leggere un monologo tutto attaccato diventa decisamente pesante.
Il lessico è curato, ma non ci sono dieci paroloni in un periodo che poi, in fondo, non significa proprio nulla (purtroppo ci sono persone che lo fanno, e io in primis, quando ho iniziato a scrivere, pensavo che molti termini aulici fossero indispensabili in un testo), e calza a pennello con un personaggio come Midorikawa, che di certo non è un professore universitario.
Insomma, sotto questo aspetto (e anche sotto tutti gli altri, ma ancora non ci sono arrivata), per me sei una scrittrice a pieno titolo.
Passando alla trama: hai fatto un lavoro splendido. Non ho mai visto né letto una storia così curata, senza alcun buco di trama, con gli eventi che si intersecano e combaciano in un modo talmente perfetto, come un puzzle. E poi, l’originalità in sé non manca proprio per niente. Non avevo mai letto una ff sullo spionaggio, in un mondo anche un po’ fantastico, con tutti questi “doni” e cose così; allo stesso tempo, però, il tutto sembra così verosimile che, boh, ti aspetti che aprendo la porta di casa ti si parino davanti Kidou e Gouenji che combattono contro i fratelli Fubuki (non. devo. pensare. ad. Atsuya *piange a dirotto*). E poi, io amo le storie di spionaggio, thriller, gialli e cose varie. *w* Anche la “trama emozionale” (non so come chiamarla e così suona malissimo, però vabb) è sviluppata perfettamente, volendo usare un eufemismo.
Kariya: Perché, scusami, quale altra parola potevi usare?
Tu zitto, ché non ci sei nella fic.
Sì, ecco, qualche volta ti devi aspettare cose del genere in questa sottospecie di recensione. E comunque, riprendendo il filo del discorso: il genere introspettivo è in assoluto il mio preferito insieme all’angst, e tu riesci a scriverli così bene che quasi quasi mi vien da piangere… *wipes tear*
Bene, ora si passa ai personaggi. Secondo me, l’introduzione dei personaggi e saperli fare agire in modo quantomeno verosimile è la parte più difficile e al tempo stesso più importante di una storia. E sappi che tu ci riesci benissimo. Nonostante ci sia tipo un centinaio di personaggi, sai sempre farli interagire in modo perfetto, caratterizzandoli al meglio proprio quando loro stessi agiscono e parlano, senza tuttavia scadere nel banale.
Altro che doni e doni, qui tu hai fin troppi superpoteri, eh.
Kariya: Invidiosa?
Sparisci. Non compari nemmeno per un attimo in questa ff.
Kariya: Sì, ma sono comunque uno dei tuoi personaggi preferiti e…
Da oggi non più. Scappo con Mido, Diam, Hiroto, Gazel, Maki, Kazemaru e Afuro (e chi più ne ha più ne metta!). Addio, gattino blu.
Hai capito bene: mi hai fatto amare personaggi che prima a stento calcolavo. Mi è sempre piaciuta la HiroMido e anche loro due presi singolarmente, tuttavia non ci sono mai stata fissata più di tanto. Ora tu mi hai fatto diventare ‘sti due un pallino fisso nella testa. A Diam non avevo mai fatto caso più di tanto, così come a Maki, ma il modo in cui li rendi tu… Davvero, sei assurda. Ho sempre amato i personaggi eccentrici, stravaganti, e penso che Diam sia assolutamente il mio preferito in questa “categoria” (metto la parola tra le virgolette poiché non mi piace stereotipare). Sa anche essere molto profondo, proprio come piace a me, soprattutto in questo periodo, e penso che questo me lo faccia amare ancora di più. E la sua amicizia con Ryuuji è qualcosa davvero di meraviglioso, e ora io me li immagino un po’ come compagni di vita ‒ Mido e Daim che vivono nella stessa casa, che battibeccano perché Diam gli ha colorato i calzini di smalto rosa fluo. Se te lo stessi chiedendo, sono io stessa la mia spacciatrice.
Kariya: La cosa è diversa: tu così ci sei nata.
Ti è già finita la crisi di personaggio meno preferito degli altri, eh, Masa-chan? c:
Sì, okay, sto delirando.
Adoro il modo in cui stai realizzando Midorikawa: sta crescendo molto nel corso della storia, è senza dubbio un personaggio dinamico e trovo i vari cambiamenti sempre piazzati al momento e al posto giusto. Anche il rapporto con Ichirouta lo ha fatto crescere molto, e sebbene mi si spezzasse il cuore a non vederli più insieme, farli stare in rotta per un po’ li aiutati molto a conoscersi meglio, e per il loro dialogo di riappacificazione sarebbe valsa la pena di tutto (non so se ho formulato correttamente il periodo, ma scrivo la recensione da tipo un’ora e mezza e sono un tantino fusa). E ritornando a Mido, non vedo seriamente l’ora di scoprire qualcosa sul suo passato, perché ancora è fin troppo enigmatico per i miei gusti (e forse anche per i suoi, ma non voglio assolutamente vederlo soffrire Hiroto, almeno per me, è senza dubbio il personaggio più affascinante nella storia. Fino a qualche capitolo fa, non si sapeva praticamente niente di lui, e il pallone da calcio dei primi capitoli mi era rimasto impresso e in ogni capitolo dell’Hiroto’s Arc speravo venisse fuori. Credo che la sua sia la psicologia più profonda e ben esposta della storia, e se la batte solo con Midorikawa. Mi turba un po', però, la sua relazione tra Hiroto Kira e Seijurou, perché non mi aspetto niente di buono e, soprattutto, niente di leggero. *comincia a piangere perché sicuramente ci sarà un'introspezione devastante su Hiroto per la spedizione* Il suo dono, poi, è macabro a livelli estremi, ma stacca benissimo con il suo carattere buono come un pezzo di pane. Tra l’altro, penso ci sia ancora da scoprire su di lui (e difatti, per ora che sono quasi arrivata alla fine dello spin-off con Gazel (<3), sto cercando qualunque indizio che aiuti a comprendere meglio il suo passato e le parole di Burn di capitoli e capitoli fa, che si sono marchiate nella mia mente e non riesco a togliermele dalla testa).
Gazel lo sto amando sempre di più, nonostante nei primi capitoli ci facessi poco caso, ora mi piace un botto e, quando ho finito di leggere questa storia principale, sono corsa a leggere Spy Eleven -No Light, che però non ho ancora finito. Sono davvero curiosissima di scoprire cosa è accaduto nella sua infanzia e del perché il suo dono, prima, fosse “bloccato”, diciamo. E amo il suo rapporto con Burn e Afuro, ma di Afuro ne parlo dopo insieme al suo personaggio, di cui mi ha davvero sorpreso la caratterizzazione (positivamente, ovvio). Ho sempre shippato la BurnGaze, anche se non a livelli estremi, un po’ come la HiroMido, ma me li stai facendo amare ogni secondo di più, e spero vivamente che ci siano dei risvolti seri per la loro relazione alla fine (anche prima, a me non dispiace, eh) di Inazuma Agency (per No Light non mi passa nemmeno per la mente, dato che precede questa, però sto comunque sclerando tantissimo per i loro momenti shipposi (?)).
Afuro, nonostante qua non appaia più di tanto, mi sta piacendo davvero tanto tanto. Il fatto dell’abuso, anche piuttosto particolare come background, dal momento che si parla sempre di IE (va be’ che in questo caso non si può parlare, anche perché questa storia è a livelli stratosferici e tratta argomenti delicati e molto profondi), il tatuaggio sulla schiena, il suo rapporto con Gazel… Amo davvero tutto di lui. E mi sto ritrovando a sperare per altri diecimila spin-off ‒ te l’ho detto io, starei a leggerti per sempre. Però voglio approfondire l’argomento, per l’appunto, nello spin-off.
Parlando degli OC, penso che quello che abbia preferito in assoluto sia Jordaan.
Kariya: Grazie al cavolo, c’è stato un intero Arc su di lui.
Non te ne puoi tornare da codini rosa?
Kariya: E lui che c’entra?
Potrei dire la stessa cosa di te in questa recensione (si fa per dire).
Comunque, penso che il Jordaan’s Arc sia stato il mio preferito… O forse quello di Diam… No, dai, e il mio bellissimo Hiroto (bellissimo senza dubbio, ma per mio… Dai, Mido-chan, ce lo dividiamo, che ne dici?)? No, davvero, non so scegliere. Ho adorato il Jordaan’s Arc per il tema, più che altro, che mi sta facendo riflettere molto. Certe volte ci viene naturale dividere le cose in bianco e nero, giusto e sbagliato, senza lasciare una via di mezzo e soprattutto senza immedesimarci nelle persone e non cercando di comprendere cosa o chi le ha portate a fare quella determinata scelta.
La stessa cosa vale per il Diam’s Arc: oltre ai personaggi (il rapporto tra Nepper e Heat mi piaceva da morire e spero che rimetterai anche solo qualche battutina su di loro), il tema della vendetta mi ha fatto pensare davvero tanto, soprattutto perché domani, con la mia classe, andrò a vedere uno spettacolo al teatro su Medea, e abbiamo parlato a lungo sul suo personaggio e sulla sua vendetta con la nostra professoressa d'italiano (cose che non ti interessano minimamente, però vabb).
Insomma, mi è piaciuta molto la decisione (sempre che sia voluta, eh, magari ora sto facendo una gaffe colossale) di far girare ogni arco narrativo attorno a un tema ben definito, oltre che attorno a un personaggio; anche se, ad essere sincera, non ho ancora capito su quale verte quello di Hiroto, ma ancora non è finito e c’è tanto, taaaanto tempo prima che si concluda, vero?
Penso, comunque, che questa sottospecie di recensione chilometrica stia giungendo a termine… Le uniche cose che posso ripeterti all’infinito sono: «Complimenti, complimenti, complimenti e ancora complimenti» e «Che. lavoro. spettacolare». Hai davvero tutta la mia stima.
Non vedo l’ora e al tempo stesso non voglio finire No Light, ma ti spetta un altro commento anche di là, seppur sicuramente non oggi.
Ti rinnovo i miei complimenti, sia per le storie sia per essere arrivata alla fine di questo papiro enorme. xD Davvero, non credo di aver mai scritto una recensione così lunga. °——°
Non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo (ti prego, fa’ presto, sono già in astinenza del mio Mido-chan ;__;). Alla prossima!
Baci
Shizuha
P.S. Dato che non riesco ad aspettare la recensione nello spin-off per dirtelo: grazie, grazie per aver aggiunto un riferimento ad Hunter x Hunter, amo alla follia quell’anime!
P.P.S. Mi spiace di aver eliminato l'altra recensione (da cui tra l'altro ho fatto copi-incolla, quindi non cambia sostanzialmente nulla), ma ora mi sono resa conto che posso segnalare la tua storia per le scelte e perciò mi sono precipitata a farlo! |