Recensioni per
Inter rosas leniter ridens
di Ruta

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/08/11, ore 10:30

Ruta Yawara – Inter rosas leniter ridens
 

1) Ortografia Assolutamente curata, attenta, corretta anche nei passaggi più complicati, con tre piccoli errori.
·         Manca (dammi pure della folle) uno spazio prima della lineetta dopo “un’occhiata obliqua al volto accigliato di Eloise” e dopo “avvicinavi i cuori di tutti”.
·         Non va l’apostrofo in “un affermarsi”, perché i verbi sostantivati sono sempre maschili in italiano.
·         Non ci vuole la virgola dopo “altri con animi più romantici e meno sibillini”, perché questo è il soggetto del verbo seguente.
·         Hai commesso due errori di genere che ho considerato sviste ortografiche più che incertezze grammaticali, vista la tua ricercatezza: “col nome dell’amato sulle labbra pallide” e non ‘pallidi’ e “…e tralci attorcigliati ai boccioli” e non ‘attorcigliate’.
 
9 punti
 
2) Sintassi Usi periodi articolati, con subordinate dipendenti anche da altre subordinate, mostri di padroneggiare bene la sintassi e perciò puoi anche permetterti talvolta di uscire dalle regole base per lanciarti in periodi senza verbo reggente, tipo “La vanità dell’orgoglio che le infiammava lo sguardo…”.
Ho però rilevato un paio di errori, il primo dei quali ripetuto.
·         Spesso, nelle subordinate, ometti il ‘che’ introduttivo, ma nella maggior parte di esse non puoi farlo; serve ad esempio in “…incurante del fatto i polmoni reclamassero…” che deve divenire “…incurante del fatto che i polmoni reclamassero…”, e praticamente in tutte sino alla più evidente, “…niente su cui riflettere non fossero impedimenti…” che deve divenire “…niente su cui riflettere che non fossero impedimenti…”; ne ho contate in tutto dodici in cui manca il ‘che’ e in cui purtroppo non puoi ometterlo per scelta stilistica, perché altrimenti salta la subordinata. Questo è l’errore che ti ha penalizzato molto.
·         C’è qualcosa che non funziona in questo passaggio: “E ardente e romantico in quello inestricabile d’amante proprio dei rampicanti e dei fiori attorcigliati alle snelle colonnine d’alabastro.”, ma non so dirti precisamente cosa perché non capisco a cosa si riferisca la formula ‘inestricabile d’amante’.
 
7 punti
 
3) Lessico Ricco, articolato, mai ripetitivo, non ti fermi alla prima parola che potrebbe venire in mente e hai un bagaglio immenso a cui attingere; eccelli soprattutto nei sostantivi e negli aggettivi, il che ti porta ad un uso esornativo dei secondi che però secondo me non trasborda mai; è sicuramente un linguaggio non comune, che può saziare in fretta, quindi l’unico suggerimento che posso darti è ogni tanto di venire incontro al lettore con qualche passaggio più snello con qualche aggettivo in meno, ma si tratta più che altro di un consiglio di carattere generale perché a livello invece specifico e personale io apprezzo molto questa veste ricamata. In ogni caso, e questo è ciò che più conta, pur nella varietà del tuo vocabolario non c’è riga che non sia assolutamente chiara, per cui la tua preziosità non diventa mai fumosa.
Fai però un uso frequente ma non sempre corretto del possessivo ‘proprio’ in luogo di ‘suo’, al singolare e al plurale; ricorda che ‘proprio’ si può utilizzare solo quando è riferito al soggetto grammaticale della frase e di preferenza anche in quei casi solo quando altrimenti potrebbero ingenerarsi confusioni; così, nella frase “La scrutava con una tenerezza che gli ammorbidiva i tratti sprezzanti,  rendeva torbido il suo sguardo e per contro dava una consistenza molle alle proprie gambe vacillanti.” il soggetto grammaticale è Axel, per cui le gambe vacillanti risultano le sue mentre credo tu pensassi a quelle di Eloise; e in “…con occhi languidi e sognanti la luna, consigliera dei propri sospiri verecondi e puerili.” quel ‘propri’ suscita scompiglio perché dovrebbe riallacciarsi al primo soggetto, ovvero le ‘creature’, invece in questo caso si tratta della luna, soggetto della subordinata; e laddove scrivi “Il principe dai capelli rosi le porgeva una rosa, l’altra mano stretta attorno alla propria” stai dicendo che Axel si stringe la mano da solo.
 
 
9 punti
 
4) Altre regole grammaticali La grammatica è sicuramente da te ben padroneggiata e parliamo sempre di livelli molto alti, quindi gli appunti seguenti sono di tipo puntiglioso e non si riferiscono certo a grossi sbagli.
·         Ci sono alcuni casi di uso scorretto o perlomeno sospetto del congiuntivo: “Tuttavia, per quanto agitata lui sapesse che fosse…” ad esempio è un errore non solo perché tale raddoppiamento è fastidioso all’orecchio, ma anche perché il congiuntivo è il caso del dubbio e mal si accompagna col verbo ‘sapere’ che invece indica una certezza e preferisce l’indicativo; analogo discorso per “…sapeva (che) lei non ne fosse certamente il tipo.”, dove serve l’indicativo.
·         Hai messo un complemento di modo o mezzo tra due complementi oggetti qui: “…quel modo delicato che avevi per scacciare le lacrime dal viso paonazzo di Jordan con poche moine e le paure blande di Bryce”; sarebbe più opportuno non separarli e dunque invertire in ‘le lacrime dal viso paonazzo di Jordan e le paure blande di Bryce con poche moine’.
·         Questa invece è proprio una sciocchezza e non è nulla di oggettivo, ma solo una mia annotazione personale: nel primo paragrafo la parte finale si spezza all’orecchio, mentre acquisterebbe maggiore musicalità se da “…era difficile affermarlo con assoluta precisione in ultima analisi.” si trasformasse in ‘era difficile affermarlo in ultima analisi con assoluta precisione’, con una semplice inversione.
 
9 punti
 
5) Regole narrative Lo sviluppo è ottimamente srotolato, dall’esordio all’equilibrio tra dialoghi, descrizioni, introspezione, il tutto è congegnato in modo avvincente e pur essendo un’unica scena non c’è alcuna pesantezza, si legge dall’inizio alla fine tutto d’un fiato e con la voglia di andare sempre avanti.
C’è un problema però con la focalizzazione: il punto di vista principale è quello di Eloise, poiché la maggior parte delle sequenze è filtrata attraverso i suoi occhi, tranne un passaggio in cui è Axel a vederla arrivare che non stride tuttavia col resto; quello che stride invece è il momento in cui parli di Ashton, figura evocata a guardarli per la durata di un solo paragrafo, costringendoci a spostare la telecamera su di lui e poi togliendola subito da lui; non c’è un motivo per farlo, dal momento che poi Ashton esce subito di scena, non ha alcun ruolo nella vicenda e il suo punto di vista non aggiunge nulla alla trama, per cui questo scarto risulta destabilizzante al fine della comprensione.
 
9 punti
 
6) Personaggi I tuoi personaggi vengono delineati dai loro gesti, dalle loro espressioni, persino dai loro abiti oltre che dai loro dialoghi. Li vediamo stizzirsi, emozionarsi, imbarazzarsi, inorgoglirsi, divertirsi, tutto più dalle tue descrizioni che dal loro scambio di battute che è scarso come dopotutto è sempre stato scarso nei libri: parlando poco, questi due, perché le loro parole sono centellinate e pesate per convogliare in sé mille significati. Un po’ come le tue, mi verrebbe da dire. Anche Bryce, non presente in scena ma evocato, è riconoscibile come una presenza invisibile ma vivida attraverso i ricordi di Axel ed Eloise e le sue rose. Mi ha convinta poco solo l’accenno ad Ashton, così fuggevole che lascia un po’ la voglia di saperne di più e che si poteva togliere senza privare il testo di nulla, ma questo lo considero più che altro un errore narrativo perché, come personaggio, si tratta di una comparsa su cui non è possibile esprimere una valutazione.
 
10 punti
 
7) Contestualizzazione Il contesto è molto ben descritto, ci immergi profondamente negli ambienti dei libri, non trascuri la descrizione delle vesti, la tua spiegazione del motivo per cui Bryce ama le rose è estremamente credibile, a mio parere, e perfettamente in linea con i personaggi e il loro mondo. Non ti concedo il massimo solo perché non hai avuto modo di spaziare maggiormente nel resto dell’universo creato dall’autrice, ma non ho dubbi che saresti stata ugualmente meravigliosa.
 
9 punti
 
8) Sviluppo del tema Splendido, originalissimo eppure talmente incastrato nelle pieghe di questi caratteri e della loro storia da farmi quasi chiedere se non ci sia, da qualche parte nel libro dell’autrice, proprio la stessa spiegazione. Le rose sono davvero il punto focale della narrazione, spiegano la sensibilità nascosta ma profonda di Bryce, riallacciandosi all’amore che nutre per la madre e che si evince dalla sua ipocondria, cesellano i sentimenti di Axel innamorato di Eloise anche per quei gesti, quelle tenerezze, quell’effetto unico che lei ha sulla sua famiglia. Eloise è la rosa di tutti i Vandemberg, a quanto pare, ed Axel vuole riaffermare il suo diritto a possederla. Le rose insomma non sono mero ornamento o ambientazione: sono il motivo scatenante, sono la spiegazione intima di ogni cosa.
 
10 punti
 
9) Effetto ottico Visivamente il testo è perfetto: titolo separato e centrato, corpo giustificato, rientro della prima riga, un’unica scena compatta e coesa. Se aumenti appena l’interlinea risulta più leggibile, ma è un consiglio di gusto personale e non ha alcuna valenza oggettiva.
 
10 punti
 
10) Gradimento personale Comprendo appieno la tua difficoltà nel destreggiarti con questi due come coppia, che sono sicura riescano a mettere a dura prova, ma te la sei cavata egregiamente. Si percepisce l’emozione e la tensione, rifuggi il melenso che non si addice a nessuno dei due eppure mantieni il romanticismo di fondo e anticheggiante di Axel. Ho amato moltissimo questa storia e non vedo l’ora di leggere come invece l’autrice tratterà questo momento (perché se non lo farà immagino andremo a strozzarla), ma fino ad allora per me questa sarà la loro proposta.
 
10 punti
 
 
Totale: 92/100