Kò, devo dire che questa storia "nella sua semplicità" - come dici tu - ha un ché di calamitante, indubbiamente.
Non ho staccato gli occhi dallo schermo durante l'intera lettura: credo che il tuo stile sia magnetico, son poche parole ma sempre ben ponderate. Così come i periodi, per farti un esempio: non sono eccessivamente lunghi e nemmeno esageratamente narrativi, ma riescono a rubare un sorriso od una lacrimuccia.
Ti sei soffermata in particolare sulla descrizione dell'anima - ed io credo, da brava filosofa (XD), che quel discorso si potrebbe protarre all'infinito. C'è qualcosa tra vita e morte alla quale non riusciamo ad arrivare con la sola razionalità, eppure cerchiamo di darvi sempre una spiegazione... curioso, no?
Complimenti, davvero.
Oltre ad essere una recensione da amica e da lettrice, è anche da amante della coppia Vaugh/Syd.
E tu sai come io li adori - d'altronde, siamo allo stesso livello. XD.
L'ho adorata, davvero, è un piccolo gioiellino.
Kì :). |