Mi chiedo veramente se sia lecito inziare con un'interminabile serie di "Ah ah ah ah ah ah ah ah!" (te l'ho stringata, per comodità).
Perché, seriamente, inizierei così e probabilmente sarebbe anche tutto.
Non solo è spassosissima, è anche diabolicamente originale e spaventosamente intelligente.
Si prende gioco sia dei personaggi in sè (cioè come li conosciamo attraverso i libri), sia dei personaggi così come sono ritratti spesso (eufemismo per "sempre, senza sosta e senza pietà") dalle fanwriters. Aggiungo che le parodie (come anche il genere comico) sono tristemente sottostimate, come se scrivere quattro piagnucolose righe di "Sentiva che qualcosa dentro di lei/lui si era spezzato" sia più difficile, quindi più degno di ammirazione. Tsè!
D'altra parte capita che qualcuno si cimenti nel genere comico, mancando visibilmente l'obiettivo. Leggere queste storie mi fa sempre nascere un senso di disagio: come dire che non fanno ridere affatto?
Questa è tutt'altra cosa.
"Dopo una serie di misteriosi passaggi di stato che fecero liquefare, solidificare e sublimare – non necessariamente in quest’ordine [...]"
Geniale. Come il titolo, l'algoritmo e tutto il resto, stile (di impatto immediato, perché colloquiale) compreso.
Infine, le capisco. Le capisco benissimo Pansy e Daphne quando inorridiscono al pensiero che Cho Chang possa dominare la scuola. Inorridisco anch'io.
Modifico per specificare che non tutte le ff drammatiche si riducono a 4 righe piagnucolose. Ce ne sono di ben scritte. Ma fra le drammatiche ben scritte e le comiche altrettanto ben scritte io preferisco queste ultime, gli altri - pare - le prime. (Recensione modificata il 16/11/2011 - 11:53 pm) |