Questo è il giudizio pre-correzione ;)
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Mettersi in gioco è importante. Farlo con un genere che non si sarebbe mai pensato di sviluppare e con una coppia che coinvolge uno dei nostri personaggi preferiti in una situazione che non gli vediamo calzare a pennello lo è ancora di più.
Il prompt della coppia Seth/Jacob è stato sviluppato egregiamente. Stanno insieme addirittura da vent’anni!
La caratterizzazione dei due personaggi è buona. Devo ammettere che sulle prime l’associazione di Seth e testa calda mi ha un po’ scombussolata, ma andando avanti con la lettura tutto viene spiegato: Seth cerca di nascondere quello che ha capito di se stesso, e questo continuo lavoro che non ti permette di lasciarti andare con nessuno non ti permette neanche di sentirti libero di essere te stesso, perciò il Seth solare e fiducioso lascia il posto ad un attaccabrighe rivoltoso. Jacob invece emerge come quello sicuro di sé, che ha fatto pace con il suo passato e i conti con il suo se stesso. Un modello da seguire, per Seth e per il branco.
Tuttavia, e di questo mi dispiace, in alcuni momenti Seth perde la sua individualità, o almeno così lo percepisco io: ci sono dei momenti in cui sembra doversi convincere di essere un uomo, e altri in cui emerge la tua voce dietro la sua.
Esempi della prima perdita di caratterizzazione sono:
“Non sa ancora che lo stesso incantesimo che mi tiene legato a lui, che mi ha trasformato in un essere selvaggio, mi ha reso più uomo di quanto io non sia mai stato.”
“Mai durante tutta la mia vita ho desiderato così tanto quancuno. Non ho mai chiesto nulla a nessuna donna eppure adesso sarei disposto a supplicarlo di baciarmi ancora in quel modo.”
Per quanto riguarda la seconda:
“Le mie dita gli massaggiano le spalle, saggiando i muscoli forti, i tendini tesi.”
“Quell'uomo, adesso mi assapora voluttuosamente con i denti e con la lingua. Mi divora la bocca come un affamato.”
“Singhiozzo forte, mi sento come un naufrago in mare aperto.
Lo so, annegherò prima di raggiungere la riva. Le acque gelide mi risucchieranno e sparirò per sempre.
Un'attesa interminabile, poi l'onda nera si rovescia su di me. Urlo, travolto dal buio.”
Di questi ultimi tre esempi, nei primi due provo una repentina estraniazione dal personaggio a causa dell’uso di termini a mio parere non IC. Saggiando e voluttuosamente non sono termini che stanno bene in bocca – o in testa – a un ragazzo.
Nel terzo, invece, la metafora utilizzata mi sembra troppo alta, sempre tenendo conto del fatto che a parlare è un ragazzo di diciotto - vent’anni massimo. Per di più che in preda all’orgasmo riesca a concepire una metafora così complessa lo trovo un po’ inverosimile.
Grammatica e sintassi sono buone. Le scelte lessicali, invece, a volte poco felici.
L’uso della prima persona singolare e del presente dovrebbero obbligarti a ragionare con la testa del personaggio/narratore, in questo caso Seth. Come ho scritto poco sopra, l’uso di termini come “saggiando” e “voluttuosamente” è improbabile sulla bocca di un ragazzo.
Ci sono diversi errori di battitura: (riga 89: “quancuno”; riga 181: “accellera”; riga 244: “sprassalto”, riga 275: “.,” e qualche virgola mancante.
Inoltre alla riga 106 c’è la ripetizione di un’azione di Jacob. Non so se è voluta, ma:
“Ha solo un attimo di esitazione. I suoi movimenti sono impacciati. Adesso esita.”
è una costruzione che mi lascia un po’ perplessa.
Alle righe 89 e 90:
“Mai durante tutta la mia vita ho desiderato così tanto quancuno. Non ho mai chiesto nulla a nessuna donna eppure adesso sarei disposto a supplicarlo di baciarmi ancora in quel modo.”
Al posto di “supplicarlo” avrei visto meglio un “supplicare lui” – magari mettendo anche in evidenza quel “lui” con l’uso del corsivo, perché il punto è proprio questo: Seth desidera lui, Jacob.
Un’altra costruzione che mi ha fatto un po’ storcere il naso è stata alla riga 204:
“mi sento solleticare il collo dai suoi capelli umidi”
in cui probabilmente avrei trovato più corretta la forma attiva “i suoi capelli mi solleticano il collo”.
Riprendendo il discorso del corsivo, ho notato che tu non ne fai affatto uso: è come se tutto nel testo – ogni singolo elemento – avesse la stessa importanza o lo stesso scopo.
Eppure ho rintracciato delle frasi che dovrebbero in qualche modo essere messe in evidenza, vuoi per un cambio di destinatario (riga 103: “Non farmi più aspettare.”; riga 223: “Che spudorata menzogna!” in cui Seth non si rivolge al lettore raccontando quello che sta succedendo, ma direttamente a Jacob); vuoi perché il narratore esprime direttamente un suo sentimento, esulando dalla narrazione (riga 182: “Ho paura.”).
La scena di sesso di questa storia è travolgente, impetuosa, perfettamente IC con le caratterizzazioni dei due protagonisti.
Un grande pregio che ha è che riesce a trasmettere queste sensazioni senza mai ricorrere a termini “scientifici”, o forse proprio per questo, dimostrando ancora una volta che non c’è bisogno di scendere in particolari scabrosi o di descrivere la scena come se si stesse guardando un film porno (perché poi i dettagli anatomici non fanno altro che far passare l’erotismo al porno) per raccontare una scena di sesso.
Hai una personalità estremamente forte, e questo emerge molto nel tuo stile. Non ti soffermi troppo sui dettagli, i fatti vengono raccontati esattamente per quello che sono. Senza romanzarli troppo. L’uso di frasi brevi e incisive e di dialoghi altrettanto brevi e incisivi costituisce il punto di forza di questo tuo modo di scrivere.
Tuttavia, proprio questa forte personalità rende il tuo stile poco malleabile e poco adattabile alle diverse situazioni. Mi spiego meglio: la tua voce emerge tra i pensieri del narratore, e questo è disturbante per chi legge, perché è vero che l’uso della voce narrante è solo una convenzione – le idee sono sempre dell’autore, è innegabile – ma proprio per questa convenzione il lettore dovrebbe riuscire a non “vedere” la mano dello scrittore, quando legge un racconto con il narratore interno in prima persona.
Probabilmente con l’uso della terza persona questo “problema” si sentirebbe meno.
Una cosa che non mi piace proprio, invece, è l’uso abbondante di avverbi di modo: credo che nessuno ne usi così tanti, quando pensa. Ma immagino che sia una questione di gusti.
Complessivamente la storia mi è piaciuta. La trama è sviluppata quanto basta, la scena è particolareggiata ma non volgare, la caratterizzazione dei personaggi è buona e il tuo stile mi piace. Solo che, come ho spiegato finora, ci sono degli elementi disturbanti che non me l’hanno fatta apprezzare come avrei voluto. Ed è davvero un peccato.
Grazie per averci raccontato la tua versione del pairing Jacob/Seth.
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