Questo sangue che non c'è, eppure non vuole andare via...
Di tutte le immagini che la tua storia mi ha evocato lei rimane la più forte, anche se è la meno originale. Probabilmente l'unica a non esserlo.
La tragedia immortale cui immagino tu abbia volutamente attinto è infinite volte più cupa della tua storia, e molto più feroce. Ma tu ne hai intelligentemente 'rubato' il dettaglio più intenso per descrivere le conseguenze della guerra... che poi non è altro che la più grande tragedia dell'umanità.
Non ci hai mostrato molto su di lei, solo qualche lampo d'emozione. E quello sfregare convulsamente il nulla che racconta senza dirlo tutto quello ch'è necessario sapere.
Perchè così si esprimono meglio le emozioni più grandi.
Senza parole.
Oltre a questo la tua storia è ben calibrata ed elegante, come tutti i tuoi lavori, anche senza il consueto -e sempre splendido- sfoggio di layout.
È bello e doloroso sentire la mano che affonda lentamente nella carne, avanzando inesorabile verso il centro del petto.
Ultimamente sono fiorite molte storie sul fandom che trattano l'argomento John/partenza per l'Afghanistan, e mi affascina questo spingersi là dove c'è così poco terreno sul quale posare il piede per poter costruire un'idea.
In qualche modo non sono d'accordo con te -nè con nessuna di voi- sul motivo che spinge John a partire, ma è proprio quando si tenta di tenersi in equilibrio su un filo quasi invisibile che nascono quelle diverse opinioni ch'è tanto bello confrontare.
(Oh che meraviglia questo nuovo editor...**)
(Recensione modificata il 02/09/2011 - 12:11 pm) (Recensione modificata il 02/09/2011 - 12:13 pm)
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