Recensioni per
Historia Apollinis
di Ulissae

Questa storia ha ottenuto 78 recensioni.
Positive : 78
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/11/12, ore 23:49
Cap. 1:

Dividerò la recensione in due parti, come dovrebbe essere, una per la parte scritta in terza persona, una per quella scritta in prima.

Parte prima) Partirò dicendo che ci sono due o tre cosine nella punteggiatura che sistemerei, ma a parte quello trovo che questa prima parte sia molto incisiva e molto ben scritta. Tanto per cominciare le descrizioni sono estremamente accurate e piacevoli, non appesantiscono la scrittura e rivelano una conoscenza approfondita sia dei luoghi dell'arte che delle opere, inoltre le frasi brevi e gli intermezzi con i pensieri di Aro non fanno che rendere più scorrevole la lettura del testo, tanto che non capita mai che il lettore si interrompa o si blocchi. L'inserimento di frasi in latino è a mio parere un tocco di classe, che evidenzia non solo una cultura non indifferente, ma anche una cura per il dettaglio e un'attenzione per i particolari che non sono da tutti.
Aro accellera il passo e contemporanemente anche il flusso dei suoi pensieri subisce un'impennata, con l'aumentare della velocità fisica aumenta anche il vorticare dei suoi passaggi mentali e questo non fa che trasmettere al letto il senso del movimento, ci si sente catapultati, proprio come Aro, attraverso le varie stanze, i corridoi dei musei Vaticani, fino a venire quasi lanciati all'interno della cappella sistina (l'unica cosa è che non si capisce bene perché sia vuota, ma lo considero un escamotage letterario ai fini della storia, ci saranno pure dei giorni in cui è chiuso) ed è qui, al suo interno, che l'imponenza della capella ci colpisce, non nello stesso modo in cui colpisce Aro, per lui è più una dejavù, un ritornare in un luogo già visto più volte e già conosciuto che dona un senso di pace e allo stesso tempo ti fa sentire come fuori posto, perché lui che è una creatura notte non è di sicuro il più adatto a quel luogo sacro. Il modo in cui viene posto il dialogo a tu per tu con l'icona di un morto non fa che confermare quanto lui stesso creda poco alla santità di quel luogo, sembra quasi che voglia a tutti costi raccontare sé stesso, espiare i suoi peccati parlandone per la prima volta ad alta voce e l'effice di un individuo discusso come Gesù fa a caso suo, perché se davvero fosse esistesse un Dio come quello cristiano sarebbe un Dio crudele, in grado di compiere terribili nefandezze per perseguire il suo personale ideale di purezza, giustizia, ma anche un dio in grado di personare; qualcuno, insomma, in grado di capire le motivazioni delle azioni di Aro.

Parte seconda) Io penso che sia molto difficile gestire la prima persona, più della terza, perché è facile cadere in errori sciocchi, come la stesura di un testo molto banale o scialbo o di perdersi nei meandri delle riflessioni lasciando da parte i fatti; tu riesci a gestire questa tipologia di scrittura molto bene, cosa che ammiro moltissimo.
Quello che ci viene presentato qui è uno spaccato di vita romana, del secondo secolo dopo cristo, solo che il punto di vista non è certo quello del patrizio, ma dello schiavo. Lo schiavo che è nulla, meno di zero, meno di un oggetto; non ha diritti, solo doveri; non ha libertà, solo obblighi; non è nulla di più di un soprammobile. Aro parla di sé con quel tono malinconico che si usa quando si parla del proprio passato, col senno di poi si sente in dovere di giudicare il sé stesso del passato, sapendo che se si fosse comportato diversamente forse le cose sarebbero state migliori. Nelle sue parole, soprattutto in quelle che si riferiscono a sua sorella, si notano sfumature di affetto, sono parole cariche di sentimento le sue, sentimenti che riaffiorano con prepotenza insieme con i ricordi e che probabilmente Aro stesso non ricordava di poter ancora provare, non dopo essere diventato un vampiro.

Trovo che sia veramente un bel lavoro, certo questo è solo il primo capitolo, ma tanto per cominciare per originalità questa storia non è seconda a nessuno; poi trovo che tu abbia uno stile molto fluido e pulito, capace di coinvolgere e far scivolare il lettore fino alla fine senza intoppi e senza l'inutile pesantezza di parole di troppo o di termini fuori luogo. Un'altra cosa che apprezzo tantissimo, come ho già detto, è questo alternarsi di pov descrittivi, passaggi dalla terza alla prima persona nella scrittura, che penso non siano affatto facili da gestire. Inoltre trovo veramente accattivante la caratterizzazione del personaggio, che sembra dire: io sono così, ma se sono così è per questo, questo e quest'altro motivo, se mi state a sentire ve lo spiego. Trovo molto significativo che una creatra particolare come un vampiro un particolare uno dei Volturi senta l'esigenza di raccontarsi, mi pare interessante cercare di capire perché la senta e perché sia così legato a quel luogo.
Ci vorrà un po', ma arriverò fino al diciottesimo (L)

Recensore Veterano
25/09/11, ore 15:43
Cap. 1:

Ciao ho iniziato a leggere la tua ff. Mi piace la storia di Aro da umano! Devo dire che mi hai incuriosita.  Appena potrò continuerò a leggere. Complimenti!!

Recensore Master
23/09/11, ore 14:37
Cap. 1:

Leggere la storia di Aro è un'esperienza strana. Sono una Meyerana, io, e in quanto tale aborrisco la malvagità dei Volturi, ma solo perchè essa rappresenta, come in ogni storia che si rispetti, la rottura del perfetto equilibrio fra i vari personaggi. Mi rendo conto che, a chi non piace quell'equilibrio, l'idea di approfondire la storia dei "cattivi" per eccellenza venga spontanea e naturale. E' la prima long che leggo sui Volturi; ho trovato delle drabble molto belle, ma non erano, lo ammetto, i personaggi in sé ad affascinarmi, quanto la maestria con cui venivano trattati. Questo è uno dei tanti poteri della scrittura. Per cui perdonami se ti lascerò delle considerazioni ovvie e banali, ma ci sono un sacco di cose che non so di Aro, prima fra tutte la questione del fraticidio. Non ho ancora approfondito l'argomento, nonostante abbia sentito qualcosa a riguardo. E la guida della Meyer è lì, tutta impolverata (quella sfilza d'immagini mi infastidisce ù.ù) ... beh, penso che questa sarà un'ottima occasione per saperne qualcosa di più. Immaginare un Aro che crede in Dio è... esilarante? Non proprio. A buon ragione, una creatura così malvagia ha tutti i motivi per credere in un essere che opera il bene; ho sempre avuto la sensazione che Aro, nella sua crudeltà, nell'attaccamento alle regole, alla segretezza della sua specie, nutrisse la convinzione che gli equilibri debbano essere rispettati, e mantenuti, di conseguenza (a livello più trascendentale) , da esseri che si pongono al di sopra di tutto.
Forse. Anche se Aro pensa, nel suo intimo, di non credere in Dio, beh... secondo me ci crede. Porsi al suo stesso livello è esagerato, ma plausibilissimo. Sarebbe tipico di Aro Xd.

"Sarai pronto a perdonarmi?"
Questa frase è... wow. Molto d'effetto, e per questo motivo non riesco a tradurre a parole le sensazioni che mi ha trasmesso... Aro sembra un uomo sull'orlo del baratro, divorato da sentimenti contrastanti, fra rimorso e determinazione... o forse sto sparando una marea di ***. Comunque è questa l'impressione che mi hanno dato le sue parole.
Il rapporto con Didyme è... agghiacciante. Erano molto uniti, ma lui l'ha uccisa... l'ha uccisa proprio perchè, come lo stesso Aro ha detto, l'opportunismo fa parte del suo carattere, e niente lo distoglierà mai dal raggiungere i suoi scopi.
Per concludere: Aro ha rubato ai suoi padroni. Dove lo porterà tutto questo? Intanto leggo i nuovi capitoli; nei prossimi giorni li commento uno per uno! Un bacio, Elisa.
(Recensione modificata il 23/09/2011 - 02:41 pm)

Recensore Junior
08/09/11, ore 17:00
Cap. 1:

trovo la tua storia molto interessante, ho sempre adorato Aro per il suo essere calcolatore, manipolatore, freddo, ma al contempo la sua bravura nel nascondere queste sue caratteristiche dietro una facciata di cortesia e gentilezza, e grazie a qst tua fanfic mi dai anche il modo di conoscere il suo passato prima di diventare il Re dei vampiri.
Già da quando è umano si può scorgere un pò dell' Aro vampiro spietato e senza scrupoli, molto ambizioso e scaltro, naturalmente queste sue capacità sono ancora grezze e deve ancora capire come utilizzarle a suo favore e ne ha di strada da fare...
ti faccio i miei complimenti sia per la tua storia originale che per il tuo modo immpeccabile di scrivere
al prox capitolo
ciao =)

Nuovo recensore
08/09/11, ore 12:56
Cap. 1:

Ciao. Devo confessare che non sono una grande fan della saga della Meyer (non sono riuscita ad arrivarci in fondo), però la combriccola dei Volturi mi è sempre stata simpatica e Aro l'ho sempre trovato... affascinante, quindi non potevo non venire a dare un'occhiata in questa sezione e vedere che si raccontava di “certi” personaggi. È un po' che “lurko” EFP e visto che ci sono un sacco di scritti interessanti ho pensato che urgeva registrazione per recensire. Comincio da qui perché, ragazza mia, adoro quello che scrivi e come scrivi! A partire dalla profondità che hai messo nel dipingere un personaggio che, se ci volessimo soffermare alle apparenze sarebbe niente di più che il solito cattivone assetato di potere e ansioso di mantenere in piedi la gabbia dorata che si è creato attorno, per finire all'accuratezza e alla sensatezza di ogni minimo particolare storico o narrativo che sia, passando per l'arguzia di alcune riflessioni e di alcune sfaccettature dei personaggi e delle vicende.

Ok, questo è un po' il “riassunto delle puntate precedenti”, ma per non scrivere un'enciclopedia forse è meglio che torno alla storia, a QUESTA storia. La storia di Aro. Mi è piaciuta molto l'idea del capo della più potente famiglia di vampiri da solo, al buio, al cospetto di un Dio che probabilmente ha sempre ignorato ma che, in fin dei conti gli assomiglia... o forse proprio perché non ci crede fino in fondo sa che può permettersi di “spogliarsi” e mostrare la sua umanità (o quel che resta della sua umanità) davanti a lui. E mi è piaciuta anche l'idea di partenza di questo ragazzo che ha già capito come va il mondo ma è ancora troppo giovane e inesperto per andare avanti senza quegli scivoloni che prima o poi imparerà a evitare con l'astuzia che gli è propria. E soprattutto trovo molto bello il fatto che questa sia la tua interpretazione del tuo Aro ma che potrebbe benissimo essere l'Aro “di tutti”.
Lo stile di scrittura è perfetto, molto molto azzeccato... in qualche punto mi è sembrato che i pensieri del giovane Aro schiavo fossero un po' troppo “moderni”, ma in effetti penso che questa sia la caratteristica che lo ha sempre distinto, no? Pensare in un modo che sia al di fuori e al di sopra del pensare comune.

E se questo è solo l'inizio, non oso immaginare come sarà il seguito!.
Ancora complimenti =)

(immagino che la recensione abbia assunto una dimensione indecente...)

Calliope

Recensore Master
08/09/11, ore 11:50
Cap. 1:

È un Aro - un IC - in divenire, il tuo. Un Aro in potenza, giovane e inesperto, che proprio a causa della sua inesperienza commette degli errori. Ma è pur sempre Lui. Possiede già quelle caratteristiche che lo renderanno grande - come l’ambizione, ad esempio, o la capacità di capire chi è utile o meno ai suoi scopi -, ma sono qualità ancora acerbe, grezze, che solo il tempo e la pazienza sapranno far mature e limare a dovere.
Tutto ha un inizio, a tutto c’è una spiegazione. Anche per il Re dei Vampiri. Così si scopre che la brama di potere di Aro ha radici profonde, che affondano nel disprezzo per la sua condizione di schiavo e nel desiderio di fare qualcosa di più, di essere l’artefice del proprio destino.
Sognavo un inizio. Un inizio mio. Che non fosse dipeso da nessuno se non da me.
È un Aro ancora umano, quello che ci hai mostrato.
E ti ringrazio per questo. Ti ringrazio per questo tuo progetto così ambizioso, che dona profondità e spessore a dei personaggi che amo.
Complimenti!
Bacioni, vannagio

Recensore Master
04/09/11, ore 20:08
Cap. 1:

Il De Aro! Habemus Papa!
Finalmente comincio a leggere questa storia, a vedere passo per passo come è cresciuto e si è evoluto il "tuo" Aro, come viveva, come arriverà al punto in cui finiscono le congetture e inizia il canon.
Quello che mi è piaciuto della caratterizzazione che gli hai dato finora è che per il momento ha ben poco dell'Aro "finale": è un ragazzino, è nato e cresciuto in schiavitù, ama la sorella e vorrebbe per loro un futuro migliore, ma si fa sorprendere a rubare come uno scemo, come l'Aro futuro non farebbe mai; non è ancora il lucido folle che sarà tra tremila anni. Ed è giusto così. Non si nasce "imparati" e qualcosa mi dice che la storia sarà lunga e che tu ce lo farai arrivare magistralmente, ad essere quello che tutti conosciamo (ed amiamo).

Invece ho trovato la prima parte assolutamente IC: se Aro deve raccontare la sua storia a qualcuno, chi potrebbe scegliere se non Dio? E non davanti a un crocifisso qualunque, eh, attenzione, lui va direttamente nella Cappella Sistina, mi sembra il minimo.
Adesso c'è solo da capire il perchè di questo suo sfogo; ma quello è territorio tuo, io aspetto fiduciosa e ti leggo!
A presto!

Recensore Veterano
02/09/11, ore 12:21
Cap. 1:

Aro si è fatto desiderare parecchio xD E pensare che nemmeno Caius ha fatto il difficile !
Questo era probabilmente il capitolo che aspettavo di più, forse per la complessità del personaggio, o forse semplicemente perchè si parla di lui.
Nella mia testa questo furbacchione non è ancora ben definito, ma cercherò di esprimermi il meglio possibile.
Inizio col dire che l'Aro dell'introduzione non è assolutamente come me lo immagino. Non fraintendermi, ognuno ha la sua visione delle cose, è giusto che sia così.
Per prima cosa, io lo vedo come completamente ateo. Non si sognerebbe mai di parlare con Dio e non solo perchè non ci crede, ma perchè per un tipo superbo come lui, questo significherebbe che il gradino più alto della scala non è il suo. Aro che si rassicura con parole del tipo " Va tutto bene " per me è impensabile e a maggior ragione la sua preghiera verso Dio stesso. Insomma, non è il "mio" personaggio. Mi trovo invece perfettamente d'accordo con la fede di Didyme, anche secondo me era cristiana. Per quanto riguarda il suo passato non posso che deliziarmi. La sua schiavitù e i maltrattamenti subiti spiegherebbero le sue smisurate manie di grandezza xD Diciamo che a mio parere però, era un tantino strambo anche da piccolo e soprattutto più che rattristato da quello che gli era successo, era pieno di rabbia. La sua la vedo come una vendetta personale e terribile. Un particolare invece, quello del furto, l'ho trovato molto vicino all'indole che immagino abbia.  La figura di sua sorella mi è piaciuta molto. La frase " ...ogni volta che si muoveva sembrava che si stesse avvicinando un corvo arruffato, con un sorriso sempre presente sul volto. " mi ha fatto tanta tenerezza. Aro le voleva bene davvero. Ora però sento di dover leggere al più presto il seguito ! Dopo tutte le bastonate che si è preso, ci manca solo che lo portano lontano da Didyme.
Buona giornata !
                                                                                                                                                   Nimue

Recensore Veterano
01/09/11, ore 22:11
Cap. 1:

Ciao,
Oh Mio Dio!!!! Comincia la storia del grande Aro!
Tranquilla per le tempistiche: hai pubblicato un sacco di storie quest'estate (hola da fans sfegatata) e poi vorrai mica scrivere una cosetta mediocre su Lui, vero?
Cominciamo dall'inizio. Marcus racconta la sua storia a un povero "sfigato" che poi fà una brutta fine. Aro non poteva abbassarsi a tanto. Lui direttamente a Dio. Se poi Aro non crede a tale essere è un particolare trascurabile ;)
Mi ha molto impressionato la tua caratterizzazione del personaggio. Normalmente è il kattivokattivo, il sadico, il giocherellone, l'intrigante, il manipolatore... e chi più ne ha più ne metta. Il tuo è, passami il termine, umano. Soffre, è triste, la maliconconia lo sovrasta. Arriva a correre e ansimare! E' una descrizione bellissima. Molto viva. Tra l'altro mi hai fatto venire voglia di rivedere i Musei Vaticani. Sono così "reali" nella tua descrizione!
Ma continuiamo la recensione. La storia che Aro racconta è molto coinvolgente ed affascinante. Non vedo l'ora di poter leggere il seguito! Una cosa è certa! Incontrerà Marcus e Caius che ancora non aveva nome alle terme. Tutto il resto è nebbia. Non vedo l'ora di un aggiornamento!!!!
La caratterizzazione del bambino/ragazzino è perfetta. In effetti nella nuova vita ogni vampiro si porta ciò che era prima. Quindi una persona intuitiva e scaltra. Peccato per quel suo piccolo errore. E' stato "fortunato". La pietà era un concetto inesistente verso servi e schiavi. Come ben dici tu "Gli schiavi non rubano, perché gli oggetti non rubano". La caratterizzazione storica è perfetta. Bravissima (non che ne dubitassi). Mi sa che chi dovrà fare le spese di tanta "bontà d'animo" sarà la povera Didyme. Potrei sbagliarmi: riesci sempre a sorprendermi. Un'autore è bravo quando riesce a seguire un filo logico nel suo racconto. E' geniale nel fare ciò rende imprevedibile la storia, senza perdere di credibilità. A mio umile parere tu appartieni alla seconda categoria. Quindi fai del tuo meglio ;)
Chiudo ringraziando ufficialmente chiunque ti abbia fatto quella lontana recensione. Se per te questa è recensione e catarsi ... non posso che ringraziare chiunque ti abbia "bistrattato". D'altronde è solo suèperando i nostri limiti che ci miglioriamo. Mi aspetto grandi cose da lei mia cara Signorina. XDDD
Un unica correzione ina ina: attenta nelle note iniziali c'è un errore di battitura "nonostanet".

Smetto di parlare a vanvera

Un grossissimo bacione

Francesca