Ti sento nella pancia.
Sto per piangere. Hai detto tutto, assolutamente tutto, tutto quello che si può dire di qualunque cosa tu l'hai detta con quelle quattro parole. Tutto, te lo giuro. Tutto un dolore, tutto un amore, tutta una tristezza, tutta una vita. Tutto. E mi viene da piangere e lo sto facendo perchè questa storia è...io non lo so cos'è. Non lo so perchè non l'ho ancora capito neanche io che cos'è, quello che mi correde dentro, non l'ho capito. So solo che C’erano troppe finestre, troppi coltelli, non sapevo più da che parte uscire sai? è un pugno sui denti. Forte, fortissimo, distruttivo. Non sapevo più da che parte uscire. Mi manca il fiato, te lo assicuro. Io non dovrei leggere le tue storie, non dovrei perchè mi fanno male in una parte così nascosta di me stessa, in un punto che ho allontanato così tanto dalla realtà, da non poter riflettere più. Forse il vero sbaglio è l'amore, ma senz'amore non c'è vita. Forse il vero sbaglio è la vita, ma senza la vita cosa siamo? Siamo solo dolore allo stato puro e questo è un male. Forse ci affrettiamo così tanto a mascherarlo con qualcos'altro da iniziare a dare importanza anche alle persone che in realtà non ne avrebbero il diritto. Vedere il bello in ciò che è brutto per convinversi che non tutto quello che amiamo è sbagliato, che non tutto quello che facciamo è sbagliato, che non tutto quello che siamo è sbagliato. Noi nascondiamo noi stessi dietro a tutte queste cose, dietro a tutti questi amori, nascondiamo noi stessi e il nostro dolore. Ma forse è troppo pessimistico e troppo triste, troppo difficile da accettare che nemmeno io voglio pensarci.
Dio, quanto mi fa male leggere le tue storie e quanto continuerò a farlo per il bisogno di ricordarmi che anche io ho un dolore dentro e che devo ringraziare se c'è qualcuno che me lo fa dimenticare, per un po'.
Come fai? Con le parole, a dire tutto questo? |