Al contrario di ciò che pensano molti, sono convinta che la realtà e la finzione siano uguali: la prima non ha senso, la seconda nemmeno. E forse il bello è proprio questo, che chiunque ha cercato di capirci qualcosa alla fine ha dovuto cedere anche quel minimo di senso che la natura gli aveva dato per pagare il fio. Il bello è che non bisogna dare un senso, ma immaginarsi che le cose ne abbiano uno soltanto per non impazzire. O forse ci sono volte in cui è meglio prendere le cose insensate come sono.
Continui a scrivere che ciò che scrivi non ha senso, ma non è un difetto, anzi. Almeno tu hai il coraggio di non forzare te stessa in qualcosa che non vuoi, di liberarti di tutte quelle costrizioni che vincolano quei libri che compriamo in libreria, il cui unico pregio spesso è quello di essere scritti in italiano impeccabile. Ma poi? Poi niente, ti lasciano quasi indifferente, a pensare "che bella questa parola, dovrei imparare anche io ad usarla nel modo corretto". Invece tu ci sei dentro le tue storie. Senza contare che sì, sai l'italiano e si vede, quindi tu hai un valore aggiunto, che per me è la cosa importante.
Bene, basta sproloqui...
Smack