Che bello. Questo racconto anche se non fosse stato scritto su Saint Seiya avrebbe avuto lo stesso splendido risultato. Però l'hai allacciato brilantemente con la figura del giovane e futuro cavaliere del Cancro proprio con le ultime parole, con l'ultima frase.
Per di più sembra che questi poveri cavalieri del Cancro debbano sempre avere -o forse comunque si pensa così. Dato che di DM non sappiamo granché- un passato triste, angoscioso che ne qualifichi poi dopo il carattere. Danso però, a discapito di ciò che appunto ancora in fasce aveva "ricevuto" è senz altro più originale di Manigoldo poiché invece che rispondere al dolore con "violenza" (così FORSE come DM) rimane in un taciuto silenzio... sicuramente pieno di tristezza.
E' bella la storia, è dolce quanto piena di tristezza. Sì, complimenti anche qui.

Oddio.
Leggendola non mi è venuto in mente altro, per prima cosa, che questa parola.
Oddio per la poveraccia che ha già una vita grama alle spalle, ne vive una con il marito padrone e finisce la sua giovane vita nel sangue, uccisa barbaramente nonostante abbia palesemente vissuto una violenza.
Oddio per il piccolo, che nemmeno nato, stava già per essere ucciso.
Ovviamente l'unico per il quale non dico oddio, nè provo sentimenti è Mark. Personaggio negativo, dispotico e violento.
Non dico altro, se non che questa storia dedicata al giovane Danso m'è piaciuta, e tanto.
Vale^^