Cara, è sempre un piacere leggere le tue storie che mi lasciano in bilico tra la calda dolcezza di un abbraccio e la fredda vertigine di un precipizio.
Con la consueta delicatezza, ci racconti di un amore che sopravvive alla morte e che riesce a trovare un piccolo spazio interstiziale nel cuore di una donna che ormai prova il Nulla, perché è solo in quel vuoto che riesce a regalarsi un’apparenza di vita e l’illusione di aver dimenticato “due occhi neri e tristi…”
Severus è “…lontano nel tempo, in uno spazio effimero ed infinito…” eppure così vicino da poter sopravvivere - nascosto tra le ombre della notte e tra i desideri insoddisfatti che ormai ho accantonato - condannandomi ad una vita sorda alle emozioni. (Mi accorgo ora di aver scritto in prima persona… lascio così perché vorrei che tu realizzassi quanto la tua storia riesce a coinvolgermi: tra l’altro non posso negare che talvolta riesco a identificarmi con la tua protagonista, così lucida nella sua capacità di capire cosa e chi “le fa male” per poi comunque sceglierlo contro ogni ragionevole pensiero e riflessione).
Hai descritto con maestria – ma anche con intima partecipazione – i ricordi che con fatica la tua protagonista conserva nella zona oscura della sua anima: la morte di lui, il sangue che ha macchiato il pavimento, il cuore che non batteva, le sue labbra – che immagino calde - sulla sua pelle, gli occhi di velluto. Durante il giorno lei riesce a sopravvivere, ma è di notte che i ricordi affiorano inesorabili, increspando la superficie gelida che ormai le appartiene.
Ed ecco che nel momento più cupo della notte – quello dedicato ai sogni inconfessabili e agli incubi angoscianti – la tua protagonista avverte una lievissima carezza che le provoca un brivido conosciuto e un attimo di serenità.
Non lo nego: ho sperato in una rivelazione, in un miracolo, in un momento felice che potesse dare un senso a tutto questo tempo di dolore.
Le righe che hai dedicato alle emozioni di Severus sono meravigliose: quest’uomo, come sempre, preferisce sacrificare anche la remota possibilità di essere felice, pur di non condannare lei ad una vita di sofferenza. E’ convinto che la sua assenza sia solo benefica per lei: non ha ancora capito – e forse non capirà mai - che lui è Vita per lei.
Cara, ma quando ci regalerai una long fic con il nostro Severus protagonista? Avendo letto (e amato) le tue precedenti shot, posso dire che è impossibile non notare un brillante filo rosso che le lega…
Grazie per queste emozioni.
Un abbraccio dalla Cri |
